Di Giulia Bertotto, quotidianoweb.it
Myriam Brandalise ha 34 anni e vive a Montano Lucino (Como), è un’educatrice scolastica di sostegno che lavora per una cooperativa nella sua zona. La sua vita è cambiata in una data precisa: il 5 marzo del 2022, quando si è vaccinata contro il Covid-19. Ora Myriam presenta una neuropatia da vaccino Covid.
La sua storia è purtroppo simile ad altre come quelle che Quotidianoweb sta raccogliendo, ma la tenacia di Myriam è rara. Le lasciamo la parola.
- Grazie Myriam per aver scelto di raccontarci la sua storia. Ci ha detto che quando è iniziata la campagna vaccinale non aveva fiducia in essa e che ha evitato la vaccinazione per diversi mesi.
“Sì, è così. Ma dopo mesi di tamponi, una frequenza di tre a settimana, il mio setto nasale aveva iniziato a far male e a sanguinare. Fino a novembre 2021 tamponi, licenziamento, ma senza Green Pass non trovavo un’altra occupazione. Avevo paura, ma mi sono detta “Signore sia fatta la tua volontà, io mi devo vaccinare”. Ho ricevuto la prima dose di Novavax alle 14 circa, dopo 40 minuti ho iniziato a sentire caldo, formicolio al braccio e lo ho fatto presente ai medici dell’hub. Avevo già fatto comunicato, prima della puntura, di essere affetta da una malattia autoimmune che si chiama ittiosi volgare. In ogni caso avendo firmato il consenso, la responsabilità era la mia, che però non sono un medico né un’infermiera.
Alle 19, rientrata a casa, ho iniziato a non sentire più la gamba sinistra, se mi grattavo non percepivo la mia mano. Ho chiamato la mia dottoressa, ormai ex medico di base, che mi ha detto di stare tranquilla, “è suggestione e ansia”.
Nei giorni successivi la gamba formicolava ancora e così il braccio, sono arrivate le vertigini e la mia propriocezione era cambiata. Mi sentivo muovere anche se stavo ferma, la faccia e la testa si indurivano, dovevo girare con gli occhiali in casa perché fotosensibile. Adesso so cosa mi succedeva: i nervi cranici che si indurivano, di conseguenza anche i muscoli. Il medico di base continuava a dire che stavo farneticando e io inizio a cercare altri medici. Soprattutto cerco qualcuno che mi creda, quello che io sento non è ansia, il mio corpo è fuori controllo. Ho incontrato così tanti specialisti, ma tutti mi proponevano Rivotril e ansiolitici.”
- Ma poi un incontro segna la svolta nella sua tribolazione.
“A maggio 2022 ho conosciuto il medico cardiologo Fabrizio Salvucci, di Pavia, a cui va tutt’ora la mia gratitudine. Ha riscontrato una pericardite con lieve versamento. Inoltre, le mie immonoglobuline erano a 2999, questo significa che i miei mastociti erano infiammati, indicavano una fortissima reazione allergica. Mi sono sottoposta a tutti i test alimentari, ma non sono risultata allergica ad alcun cibo. Per destressare il mio corpo, già alle prese con lo smaltimento di quanto contenuto nel vaccino, il dottor Salvucci mi ha dato una dieta che elimina latte e glutine, e anche l’istamina, la quale è praticamente ovunque. Da maggio a settembre ho perso 10 kg. Mi ha prescritto anche diverse vitamine.
Ad oggi, agosto 2023, le mie immonoglobuline sono a 800. L’abbassamento è notevole, ma questa reazione allergica è ancora presente.
A luglio 2022 ho ripreso a lavorare, gestivo un centro estivo in parte da remoto e in presenza in base a quanto le mie condizioni me ne dessero la possibilità. Sono grata alla Cooperartiva Airone di Bergamo che mi ha dato questo incarico nonostante non potessi assicurare in maniera costante la mia presenza fisica.”
- Riusciva almeno a dormire?
“No, il mio riposo era disturbato, distesa sentivo scosse elettriche in tutto il corpo, così ho iniziato a dormire seduta, sentivo la testa ottusa e piena o dura, acufeni, parestesie al braccio e alla gamba, aghi sotto i piedi. E ancora una fatica sovraumana a stare in piedi, respiro corto, mancanza di fiato anche da ferma. Sono sensazioni spaventose. Ma quale ansia? Da un giorno all’altro non ero più me stessa. Sapevo solo che non mi sarei fatta imbottire di tranquillanti e sarei andata fino in fondo. Questa consapevolezza in me non è mai vacillata. Ad agosto 2022 inizio a fare ozonoterapia (scoperta grazie a gruppi di persone riunite dai danni da vaccino), l’ho fatta per sette mesi in un centro a Desio, al costo di 130 euro a seduta. Ma a febbraio 2023 ho dovuto smettere poiché la spesa non era più sostenibile. Ringrazio mia zia Antonella che ha sostenuto queste spese. Ne ho tratto un certo beneficio per la pericardite.”
- Siamo arrivati al 2023, lei continua a provare trattamenti diversi, consigliata dai diversi specialisti che la seguono. La sua situazione è complessa perché i sintomi chiamano in causa diversi settori medici.
“Sì, naturalmente oltre Salvucci mi seguono diversi specialisti, un otorino per le vertigini e neurologo per le parestesie. A gennaio 2023 ho provato una cura cortisonica ma c’è stato un grave peggioramento della sintomatologia.
La svolta è stata al San Raffaele di Milano, quando mi è stato tolto il cortisone che aveva causato parestesie al volto. Sono arrivata ad un medico neurologo del San Raffaele il quale mi ha detto: “Io ti credo”. Finalmente!
Per sedare i nervi cranici mi ha prescritto Nicetile, e mi ha consigliato di proseguire con le terapie naturali già in corso. Ha eseguito una biopsia cutanea da cui è emerso questa diagnosi: neuropatia delle piccole fibre. È una patologia che colpisce sistema nervoso periferico e danneggia le fibre nervose dei nervi e degli organi, alterando le loro funzioni. È bene che si capisca la gravità. Il mio cervello è danneggiato! Questa neuropatia era causata dal vaccino Covid.
Una cura che potrebbe funzionare è costituita da farmaci antiepilettici, i quali danno un’informazione di tranquillità ai nervi. Ma io farò di tutto per evitare questi farmaci che agiscono sull’umore. Io voglio riprendere in mano la mia vita non snaturare anche la mia mente e le mie emozioni.
Un altro medico a cui devo molto è Eveline Testa, una naturopata che oltre a latte e glutine mi ha suggerito di eliminare anche alimenti contenenti nichel dalla mia dieta, perché i metalli pesanti che irritano nervi e nervo vago. A lei devo un ringraziamento speciale per la professionalità e l’umanità.”
- Com’era la sua vita prima e com’è dopo quel 5 marzo?
“Non stavo mai ferma! Facevo equitazione, ritiri spirituali, viaggi da sola in macchina, passeggiate nella natura, ballavo latino-americano, oggi non posso indossare i tacchi per danzare, a cavallo non starei in equilibrio, se guidassi per lunghi tragitti ne sarei molto provata.
Io però ho fatto una scelta coerente con la mia identità. Oggi il mio tempo è speso solo per la mia disciplina. Ci vuole molta forza di volontà: sono stata avvelenata una volta e non accadrà una seconda. La mia routine giornaliera è la presa in cura di me stessa. Inizio con 45 minuti di respirazione per rilassare il nervo vago e ossigenare i tessuti, faccio esercizi di allungamento e yoga. Bevo tantissima acqua, uso cerotti fototerapici contenenti glutatione, svolgo esercizi per l’equilibrio con l’ausilio di un tappetino agopressore, la sera ancora esercizi, per rilassare il sistema nervoso. E’ una vita impegnata a recuperare quella che avevo senza imbottirmi di anti epilettici. Alcuni valori sono tornati nella norma ma molti altri sono ancora problematici. La sintomatologia è ancora invalidante.
Ciò che più mi preoccupa è l’aver perso sensibilità alle parti intime. Ho iniziato una riabilitazione del pavimento pelvico per evitare un eventuale trofismo muscolare. Ma io non demordo.”
- Come si mantiene? Glielo domando perché il danno alla salute è un danno all’intera sfera della vita economica e sociale di una persona.
“Devo ringraziare la cooperativa sociale Progetto Sociale di Cantù che mi ha garantito lavoro per un anno nonostante le assenze. Ringrazio anche le famiglie e i miei ragazzi. A scuola ci vado con gli occhiali per la fotosensibilità, ed è capitato che dei ragazzi con disabilità, proprio coloro che hanno bisogno del mio sostegno, spengono loro le luci non necessarie perché vedevano i miei occhi sofferenti.
Sto facendo dei colloqui ma non posso nascondere questi sintomi ed è difficile che…oggi prendo la Naspi.
Fino a qualche anno fa la neuropatia delle piccole fibre erano riconosciute, ma oggi per lo stato italiano Myriam Brandalise è sana come un pesce.”
- Fa parte di comitati o gruppi di persone colpite da effetti collaterali?
“Sono grata al gruppo Liberi e in cammino, ma attualmente non faccio parte di gruppi di danneggiati da vaccino perché spesso noti atteggiamenti tossici, ossessione per i vaccini, ricerca compulsiva di informazioni negative; ma non è questo che ci serve, dobbiamo andare avanti, usare le nostre energie per guarire, coltivare emozioni positive, non solo per recriminare e indagare.
Per questo ci siamo vicendevolmente allontanati con parenti e amici che dicono solo “io ho fatto 4 dosi e non mi è successo nulla!”, ne sono felice perché quello che mi accade non lo auguro a nessuno! Tuttavia non siamo tutti uguali e questo doveva essere messo in conto prima di fare una campagna vaccinale di massa e senza screening prima di sottoporsi al vaccino.”
- Si è messa in contatto con organi istituzionali e sanitari competenti, con il Ministero della Sanità, per denunciare la sua situazione?
“Ho inviato i miei documenti clinici all’Aifa, la quale mi ha ringraziato per averla informata, a maggio 2023. Mi hanno detto che sono dispiaciuti e che faranno ricerca sulla mia documentazione. Mi hanno ringraziata perché a loro è utile sapere il comportamento di questi vaccini sulla nostra salute. A noi vaccinati era utile saperlo prima di essere inoculati!”
- Cosa riesce ancora ad augurarsi per il futuro?
“La mia vita è cambiata drasticamente, a volte lo sconforto prende il sopravvento, la fatica è insopportabile, ma io non mi arrenderò mai.
Il virus c’era e poteva essere pericoloso, ma il terrorismo televisivo aveva lo scopo di indurre alla vaccinazione, con una sostanza che non riparava dall’infezione e per un virus che già oggi non esiste più. Forse è stata tutta una montatura. E lo scopo, a questo punto non trovo altra logica, era far morire la gente. È orribile questo pensiero, ma sembra davvero così. Io credo in Dio e prego. Per me e per chi sta come me.”
Di Giulia Bertotto, quotidianoweb.it
19.08.2023
Fonte: https://www.quotidianoweb.it/inchieste/neuropatia-da-vaccino-la-storia-di-myriam/