Le elezioni sono un male per la nostra democrazia, lo dice un consigliere anziano del WEF e di Bill Gates

Igor Chudov
igor-chudov.com

In questo periodo il Forum Economico Mondiale è scatenato! In un recente articolo apparso sul New York Times (link senza paywall), un autorevole collaboratore del WEF, Adam Grant, esperto di management alla Wharton  School of the University of Pennsylvania e consigliere di Bill Gates, ha affermato: “Le elezioni sono un male per la democrazia“.

Negli Stati Uniti, qualsiasi privato cittadino può pubblicare qualsiasi opinione sulla propria pagina web o sulla timeline di un social network. Tuttavia, Grant non è un privato cittadino qualunque: è un collaboratore del WEF, ha partecipato a numerose funzioni del WEF ed è autore di molti articoli che ne definiscono l’agenda. È anche consulente di Google e di Bill Gates.

Tutt’altro che oscura è la piattaforma che gli ha permesso di farsi ascoltare: il New York Times è il principale “quotidiano di riferimento” e, molti anni fa, era una delle pubblicazioni più rispettate.

Chi è Adam Grant? Il New York Times ha dimenticato di dire che è un membro molto anziano del WEF. Ecco la sua pagina sul World Economic Forum:

Grant è anche relatore e scrittore del WEF e ne definisce e promuove l’agenda:

Adam Grant è un autore prolifico del WEF, con troppi post da elencare singolarmente.

Siete troppo stupidi per votare, spiega Adam Grant

I funzionari governativi hanno lavorato duramente per salvaguardare le elezioni e garantire ai cittadini la loro integrità. Ma, se vogliamo che negli uffici pubblici ci sia l’onestà, sarebbe meglio eliminare del tutto le elezioni.

Se vi sembra un’idea antidemocratica, ripensateci. Gli antichi greci avevano inventato la democrazia e ad Atene molti funzionari governativi venivano selezionati utilizzando la sorte – scelti a caso da una rosa di candidati. Negli Stati Uniti utilizziamo già una versione della lotteria per selezionare i giurati. E se facessimo lo stesso con sindaci, governatori, legislatori, giudici e persino presidenti?

Il sig. Grant sostiene la “selezione casuale” dei funzionari da un “pool di candidati“.

Chi forma il pool di candidati? Chi è ammesso al “pool”? Grant è vago su questa domanda, ma possiamo fare un’ipotesi. Il pool sarebbe formato dai non più eletti “guardiani della nostra democrazia”; solo le persone accettabili, per loro, sarebbero ammesse alla selezione casuale.

In effetti, Grant spiega che tutti coloro che fossero intenzionati ad entrare nel “pool” dovrebbero essere controllati:

In America, possiamo immaginare che chiunque voglia entrare nel pool dovrà superare un test di educazione civica – lo stesso standard degli immigrati che chiedono la cittadinanza.

Sono certo che coloro che non credono alle ideologie promosse dal WEF non sarebbero ammissibili al “pool” e non potrebbero superare il test di educazione civica. Non vogliamo che i dubbiosi minino la nostra democrazia, dopo tutto! (Si noti il sarcasmo)

Se, cari lettori, se vi chiedete chi garantirà che la “selezione casuale” sarà davvero casuale, non siete i soli!

Grant è un consulente senior del Dipartimento della Difesa, di Google e della Fondazione Bill e Melinda Gates. Quindi, vi prego di non sottovalutarlo, così come le organizzazioni di cui sopra che seguono i suoi consigli. Dice sul serio.

Immaginate i risparmi, dice Grant:

Passare al sorteggio farebbe risparmiare anche molto denaro. Solo le elezioni del 2020 ci sono costate circa 14 miliardi di dollari. E, se non ci fosse una campagna elettorale, non ci sarebbero neanche gli interessi particolari che contribuiscono a pagarla.

Sicuramente potremmo risparmiare un sacco di soldi se a sporchi peones come me e voi non fosse permesso di votare!

Il WEF è seriamente intenzionato ad abolire il voto

Quanto sopra è solo una strana opinione individuale? Non proprio!

In questo video, Klaus Schwab discute l’idea di utilizzare una “modalità prescrittiva” per formare la volontà degli elettori e fare a meno delle elezioni:

Il WEF considera “tossici” i sistemi politici con partiti in competizione e parla di “disintossicazione della politica“, intesa come eliminazione della competizione tra partiti:

Anche la “Well-being Alliance“, un’altra organizzazione che fa parte dell’agenda del WEF, suggerisce di allontanarsi dalla “politica dei partiti”:

Avevo parlato della Wellbeing Alliance, della sua ideologia marxista e del suo rapporto con il WEF qui.

L’agenda del benessere di cui sopra è già in fase di attuazione in otto Paesi, come illustrato nell’articolo citato.

Questi radicali immaginano un futuro “libero dalla politica dei partiti”, con un discorso “disintossicato” e con leader selezionati da un pool di candidati approvati dal WEF. Il discorso sarà privo di disinformazione indesiderata, anche se la disinformazione indesiderata sarà vera.

I normali peones, come voi e me, non meritano di avere voce in capitolo perché siamo considerati “tossici” e non in grado di selezionare i nostri futuri e gloriosi leader. Il WEF lo sa bene!

Igor Chudov

Fonte: igor-chudov.com
Link: https://www.igor-chudov.com/p/elections-are-bad-for-our-democracy?utm_source=profile&utm_medium=reader2
24.08.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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