Ieri giovedì 9 ottobre centinaia di persone sono scese in piazza a Vicenza per la manifestazione “Stop war on Gaza! Stop global war!”, convocata dal Centro Sociale Bocciodromo, C.S.A. Arcadia e l’associazione Caracol Olol Jackson.
“Qui, su pendii di colline davanti al tramonto
E alla bocca del tempo
Accanto ai giardini di ombre spezzate,
Facciamo come fanno i prigionieri,
facciamo come fanno i disoccupati,
coltiviamo la speranza.”
La piazza si è aperta con un estratto di “Stato d’assedio” del poeta della resistenza palestinese Mahmud Darwish, le cui parole a distanza di 21 anni sono ancora attuali e indicano una delle strade da percorrere per non rimanere in silenzio e non accettare il genocidio e i bombardamenti di queste settimane su Gaza.
L’intervento dell’associazione Ya Basta! Êdî Bese! ha rimarcato la presa di posizione da prendere. «Di fronte a 75 anni di occupazione, a violenze e sangue, ad accordi ed alleanze tra potenti, all’invio di armi da parte di Leonardo SPA e del governo italiano non si può che stare dalla parte dei popoli che subiscono oppressione e colonialismo».
È stato fatto sentire un contributo di un attivista dalla città palestinese Hebron di Youth Against Settlements, il quale ha ringraziato non solo chiunque si stia mobilitando e indicando i responsabili del genocidio e del conflitto su Gaza, ma anche per denunciare le violenze che stanno subendo i palestinesi nella Cisgiordania.
Come è stato sottolineato, a partire dal 7 ottobre i bombardamenti su Gaza e le prese di decisione del governo di Netanyahu legittimano i coloni israeliani ad opprimere ancora di più il popolo palestinese.
Dallə attivistə è emersa la necessità di dover andare oltre la giusta solidarietà nei confronti della popolazione di Gaza e palestinese in generale. Il tema centrale è la guerra globale e, infatti, sono state citate più volte le basi militare americane che sono presenti a Vicenza. Questa città ha una storia pluriennale di resistenza e contrarietà contro la costruzione di queste.
Il sentimento antimilitarista della città si sta risvegliando poiché dietro a ciò che sta accadendo a Gaza e in Palestina è anche grazie al contributo e all’alleanza degli Stati Uniti che armano e stringono accordi con il governo israeliano.
Per questo, è stato fatto emergere che ogni guerra nel mondo è anche una guerra che parte dai territori in cui sono presenti strumenti di sangue e morte, come le basi militari.
Ieri la città ha di nuovo espresso la contrarietà alle caserme americane che sono presenti. Ribadendo che lo stare in silenzio, accettando che possano partire militari ed armamenti da Vicenza, vuol dire essere complici dei massacri, delle violenze e delle occupazioni che stanno avvenendo a Gaza, in Palestina e in tutto il mondo.
È stata così lanciata l’assemblea che si terrà martedì 14 novembre alle ore 21.00 presso Caracol Olol Jackson, con lo scopo di costruire insieme un movimento contro la guerra.