Il regalo dell’ultimo minuto è l’assurdo

Un giorno vorrei conoscere qualcuno di questi pubblicitari che vanno per la maggiore, gli vorrei chiedere se hanno degli specchi in casa, se hanno qualche volta il coraggio di guardarsi in faccia, se pensano a cosa si riducono a fare per vivere. Che poi, ammesso che mai si facciano queste domande, la risposta è ovvia: con i soldi che mi danno, faccio questo ed altro.

Visto che ormai pressochè qualsiasi video si cerchi in internet è bombardato dalla pubblicità, mi sono imbattuto in questo video innocentemente diabolico.

Ambientato in uno chalet alpino mentre nevica in una atmosfera natalizia, si vede una ragazza dai tratti stranieri che guarda il suo cane e si chiede cosa potrà regalargli… A un cane!? Allora un’amica, anche lei dai tratti ben poco italiani, gli trova la soluzione rivolgendosi all’onnipotente, ovvero Amazon, quindi va alla sezione offerte dell’ultimo minuto (e il video è dell’otto dicembre, quindi non è proprio l’ultimo minuto prima di Natale) e trova un cappottino e degli occhiali da sci per il suo cane, che poi viene successivamente inquadrato così conciato mentre va in snowboard sulla neve!?
Per quanto questa pubblicità sia demenziale facciamo qualche osservazione.
Primo elemento da considerare; la persona in questione è così sola che gli rimane solo un cane, ed è quello che sta succedendo nella nostra società, persone sole che si affezionano agli animali ai quali si finisce per dare più importanza delle persone stesse. Difatti non si fanno più figli e si hanno sempre più animali. Si sa che gli animali in genere obbediscono, sono di facile gestione, piuttosto che non dei bambini, e non danno molti problemi. Che gli animali costino meno di un figlio ho dei dubbi, visto quello che viene loro comprato, ed è assai strano che in tempi di crisi, dove si dice dilaghi la povertà, si spendano così tanti soldi per gli animali.
Secondo elemento da considerare: ma in natura avete mai visto un cane con il cappottino e gli occhiali da sci che va in snowboard!?
Terzo elemento da considerare, quello centrale: l’immigrato è il vero target, mica noi italioti in via di estinzione. L’immigrato deve iniziare da zero e comprarsi tutto per diventare come noi che tutto ce lo siamo già comprato. E nel tutto c’è per la grandissima parte il superfluo, esattamente come il cappottino, gli occhiali da sci per un cane (forse anche lo snowboard, chissà?) e gli infiniti prodotti che escono da Amazon e compagnia cantante che con il loro lavoro sfruttano la gente e inquinano il pianeta. Ma ve la immaginate la riunione dei “cre(a)ti…vi” mentre pensano a questa roba e si scambiano pure opinioni e vince chi propone la cosa più assurda? Ve li immaginate i soldi che sono stati spesi per confezionare questa pubblicità? Che vengono spesi per la logistica che serve a farvi arrivare tutto a casa? L’inquinamento e i rifiuti che si producono? Ve li immaginate i lavoratori sfruttati in qualche posto lontano dagli occhi e dal cuore che hanno realizzato questi prodotti? Magari i padri e le madri stesse delle due ragazze in questione quando erano dall’altra parte del mondo.
Qualcuno a volte mi dice che sono utopico nel cercare di realizzare una società diversa, che tanto ormai ci siamo dentro, che gli onnipotenti sono invincibili, che non ci possiamo fare nulla. Alcuni dicono chiaramente: non pensiamoci e chi se ne frega. Sarà, ma è più interessante costruire una società diversa o essere soli, senza nessuno, annoiati che si riducono a comprare un cappottino e gli occhiali da sci a un cane? Dov’è l’utopia? Pensare che il mondo a forma di Amazon abbia un qualche senso e futuro? Quella sì che è una utopia.
Finchè avrò capacità di intendere e di volere, mai scambierò l’idiozia con la mia utopia.
Se poi un giorno mi vedrete comprare un cappottino e degli occhiali da sci per il cane, fate riaprire i manicomi per me.

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