La bravura e la saggezza culinaria di Giuliana Lomazzi

Sono tempi di feste; le persone trascorreranno qualche giorno a casa e magari si dedicheranno anche a cucinare, piuttosto che farsi mandare cibo di plastica dai vari rider sottopagati che corrono all’impazzata nelle città.
Si spera che la sapienza culinaria italiana non si perda così velocemente e che si torni ad apprezzare e praticare sempre di più una delle tante nostre arti, invidiata e copiata da tutto il mondo.
Una persona che sa bene tutto ciò è Giuliana Lomazzi scrittrice, traduttrice e giornalista, con al suo attivo una serie notevole di libri sull’alimentazione che non si limitano all’aspetto della bontà per il palato ma anche della salute del corpo. Fra i suoi tanti testi un paio fanno al caso nostro perché spiegano come risparmiare soldi e cibo cucinando ottime pietanze.
Riciclare in cucina e Cucinare i legumi sono libri che, partendo da aspetti considerati poveri del cibo, lo rivalutano rivisitandolo in maniera eccezionale. I legumi sono sempre un po’ discriminati ma solo perché bisogna saperli cucinare per renderli ottimi. Considerati la carne dei poveri, non hanno davvero nulla da invidiare alla stessa e hanno proprietà che la superano abbondantemente senza dare i problemi di salute che si hanno con il consumo di carne.
Per ogni legume vengono forniti i dati nutrizionali, da dove provengono storicamente, tempi di ammollo e di cottura, le caratteristiche che hanno. Se poi si pensa che siano monotoni da cucinare, basta leggersi le ricette della Lomazzi per scoprire che possono diventare prelibati.
Lo spreco di cibo è il cardine del libro Riciclare in cucina e in apertura l’autrice ci fornisce i dati su quello che di buono si butta, dati che fanno rabbrividire per quanto sono impressionanti. Ci si chiede veramente come si faccia a lamentarsi di questo e quello, quando le famiglie italiane sprecano cibo commestibile per centinaia di euro e quasi duecento chili l’anno.
Peeraltro lo spreco non è solo quello del cibo stesso e dei soldi, ma del lavoro che è servito, dell’energia, dell’acqua, dell’inquinamento avuto per produrlo e per portarlo a destinazione. Nel libro viene citato anche il grande Tristram Stuart che da sempre si occupa di sprechi alimentari. Ma la Lomazzi non si limita a fare il punto della situazione, perchè dà subito soluzioni e quindi ecco tante ricette creative e ottime per riciclare in cucina molto di quello che va buttato o che si pensa non si possa utilizzare. In fondo si riscopre e si valorizza, che è in pratica ciò che la cucina italiana ha sempre fatto, inventando eccezionali ricette anche con poco e con i cibi cosiddetti poveri o riciclando quello che si pensa non possa più essere utile. Nel libro si trovano ben 80 ricette con belle foto per dimostrare che anche in cucina possiamo fare valere la nostra innata creatività italica. Va sottolineato che in entrambi i libri le ricette sono rigorosamente vegetariane e vegane, aspetto molto importante in un mondo dove quello che viene dato da mangiare agli animali che poi finiscono al macello potrebbe sfamare varie volte la popolazione mondiale. E in questo modo si taciterebbe chi dice che siamo troppi e non c’è abbastanza per tutti e i troppi, guarda caso, sono sempre gli altri…. Di cibo ce ne sarebbe tranquillamente per tutti, troppa è l’ingiustizia e lo spreco.

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