Il primo segnale del dismetabolismo di carboidrati e lipidi è la steatosi epatica.
Il glucosio che arriva con la dieta nella cellula epatica ha due strade: produrre energia o depositarsi sotto forma di glicogeno.
A digiuno un individuo utilizza circa 200 grammi di zuccheri nelle 24 h e quindi è necessario un apporto di glucosio continuo per garantire ai tessuti l’energia sufficiente.
L’omeostasi del glucosio, cioè la stabilità della sua concentrazione plasmatica, dipende dall’assorbimento intestinale, dall’utilizzazione dei tessuti e dal dispendio energetico.
Tutte queste operazioni passano obbligatoriamente attraverso il fegato.
Tra gli ormoni interessati ci sono l’insulina e il glucagone. L’insulina trasporta il glucosio nelle cellule per dare l’energia immediata, favorire l’accumulo di glucosio e di lipidi nel fegato e nei tessuti adiposi per costituire la riserva energetica, il glucagone scinde il glicogeno epatico e lo trasforma in nuovo glucosio da immettere in circolo, e metabolizza alcuni aminoacidi (i ramificati) sempre per produrre zucchero.
Per questo motivo l’attività fisica di primo mattino a digiuno è importante: consuma lo zucchero proveniente dalle riserve di glicogeno e di lipidi, e quindi non solo favorisce il consumo dei depositi di grasso ma riduce l’accumulo di glicogeno nel fegato prevenendo la steatosi. L’attività invece svolta dopo pranzo smaltisce soltanto il glucosio alimentare lasciando inalterati i depositi.
Il digiuno prolungato e l’esclusione prolungata di carboidrati dalla dieta (regime chetogenico) costringe l’organismo a rimuovere i suoi depositi di glicogeno e/o di lipidi per avere l’energia sufficiente a mantenersi in vita. Il fegato per primo, smaltisce le sue riserve di glicogeno, poi quelle dei trigliceridi accantonati nei tessuti adiposi, per ricavarne i gliceridi (carboidrati) e mantenere la glicemia costante. Lo smaltimento dei grassi produce corpi chetonici che il cervello utilizza per ricavare energia!
Se la quantità di carboidrati apportati con la dieta è eccessiva – e questo è vero per la maggior parte delle persone – il glucosio fa fatica ad entrare nelle cellule e la glicemia sale. L’ingresso nelle cellule infatti, principalmente nell’epatocita, è il frutto di una sequenza di meccanismi complessi che si alternano a seconda delle necessità metaboliche.
Il glucosio deve entrare nel mitocondrio per iniziare la cascata metabolica che porta alla produzione di energia (ciclo di Krebs). Ma per entrare nel mitocondrio lo zucchero deve superare due ostacoli: la membrana cellulare e quella del mitocondrio stesso.
Una proteina presente sulla membrana cellulare fissa il glucosio, poi si ha l’azione di due enzimi endocellulari (chinasi) che captano la molecola di glucosio la ossidano (fosforilazione) e la trasportano fino all’interno del mitocondrio. E’ in questo ultimo passaggio che interviene l’insulina attivando una delle chinasi.
Il glucagone sostiene la glicemia perché favorisce l’aumento del glucosio; questo garantisce che anche a digiuno lo zucchero sia comunque presente e disponibile in circolo.
Ci penserà poi l’insulina a farlo sparire dal sangue facendolo entrare nelle cellule!
Tutta questa perfezione serve a mantenere la glicemia costante. Purtroppo ci sono molti intoppi. L’epatocita è saturo di glucosio e/o di glicogeno e nessun altro zucchero può entrare nella cellula; il glucagone funziona troppo o l’insulina funziona troppo poco, e infine l’eccesso di carboidrati e il consumo energetico basso (poco movimento).
Tutto questo per dire che la nutrizione chetogenica gioca un ruolo fondamentale!
Per fortuna anche la Natura ci viene in aiuto!
I due integratori naturali LIPO SIN (Curcuma, Cannella, Arancio amaro, Zenzero e Pepe nero) e SIN GLUCOL (Berberis, Aglio nero, Cannella, Coenzima Q10, Cardo e Pepe nero) favoriscono proprio lo stimolo metabolico ed il metabolismo di zuccheri e lipidi…