Riguardo a Israele, la notizia-bomba di ieri è stata un video “rilasciato con il consenso dei familiari” di un gruppo di soldatesse israeliane rapite dai guerriglieri di Hamas il 7 ottobre. Nel video, secondo la traduzione che compare nei sottotitoli in inglese, uno dei soldati di Hamas avrebbe detto “questa non è una prigioniera, questa va stuprata”.
Anche il TG di Mentana ha rilanciato il video (intorno al minuto 18), e mentre scorrono le immagini, la commentatrice Silvia Brasca dice: “Per gli uomini di Hamas c’è anche il tempo per una preghiera. Poi i primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali: ‘qui ci sono ragazze che possono rimanere incinta, sei così bella’.” (Notiamo come Brasca non abbia citato la frase specifica riportata più sopra, ma abbia parlato comunque di “primi accenni dell’incubo delle violenze sessuali”. Come se appunto, dopo, queste fossero accadute).
Il problema è che la notizia è completamente falsa. Nessun guerrigliero ripreso nel video ha mai parlato di stupri o violenze sessuali, nè imminenti nè programmati.
Lo ha confermato la Reuters, che in un raro caso di fact-checking onesto e rigoroso, ha rivelato come la frase sullo stupro fosse un semplice “errore di traduzione dall’arabo all’inglese”. (Come è noto, gli israeliani non conoscono minimamente nè l’arabo nè l’inglese, e quindi fanno spesso “errori” di questo genere).
Dall’articolo della Reuters leggiamo: “I sottotitoli, tuttavia, non rappresentano le osservazioni fatte in arabo. In nessun momento nel video viene menzionato lo stupro, secondo una traduzione Reuters dell’audio arabo del video, né nessuno degli uomini dice che la donna verrà violentata. Nel video, un uomo dice: “No, no, è una donna prigioniera, lasciatela, lasciatela, è una donna prigioniera. Riprendila, riprendila, è una donna prigioniera. Torna a casa tua!” Usa il termine arabo “sabia”, che si traduce in “prigioniera” o “prigioniera di guerra”. “
Nel frattempo, naturalmente, la notizia dei “guerriglieri stupratori” ha fatto il giro del mondo. Sarebbe quindi doveroso che Mentana, questa sera, mandasse la smentita della Reuters, con la stessa visibilità che ha dato ieri sera alla notizia dei presunti stupri.
Chissà se il nostro fact-checker nazionale farà, una volta tanto, il fact-checker di sè stesso?
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Massimo Mazzucco