Falsi, frodi e sindromi da falsa memoria dalle sale di Montezuma alle rive del Mar d’Azov

Declan Hayes
strategic-culture.su

Leggete questa voce di Wikipedia sulla guerra russo-ucraina odierna, dove sono elencati i comandanti e i leader di “entrambe” le parti. Dimenticate Putin, Shoigu, Gerasimov e gli altri capitani della squadra russa. Qualcuno può seriamente sostenere che Zelensky, Poroshenko e gli altri barboni elencati come capitani della parte ucraina siano i comandanti della loro stessa nave? Chi, sano di mente, vorrebbe combattere per l’Ucraina con quell’idiota travestito al timone? Io, per esempio, non lo farei.

Non si tratta di liquidare Zelensky a priori per la nullità strizza-coglioni che è, ma di chiedersi perché la NATO abbia lasciato il destino di milioni di ucraini nelle mani di un barbone così inaffidabile. Sebbene Zelensky, come il doppelgänger di Charlie Chaplin, Adolf Hitler, prima di lui, sia fin troppo facile da deridere, Zelensky è anche un dittatore spietato, non solo in termini di legge ma anche per le sue azioni. Se non si batte i tacchi e non si fa il saluto nazista, si finisce nel tritacarne o si fa la fine di Gonzalo Lira.

Quello di Lira è un caso interessante, poiché le cheerleader occidentali di Zelensky stanno ancora ballando sulla tomba di questo paffuto cileno-americano quasi sei mesi dopo che Zelensky lo aveva fatto fuori. Lo stesso vale per gli europarlamentari irlandesi Clare Daly e Mick Wallace, che hanno perso entrambi il loro seggio alle recenti elezioni europee. C’è un gran numero di persone esteriormente ben adattate che traggono un piacere perverso da questi eventi e, sebbene la loro importanza impallidisca rispetto a coloro che presidiano i bastioni delle Terre di Confine, questi fenomeni da baraccone rimarranno una fonte di meraviglia per psichiatri e studenti di sociopatia per molte generazioni a venire.

Se la guerra fosse un semplice problema di contabilità, in cui prevale la parte più forte, sarebbe molto più semplice tenere il conto. Ma poiché pazzi come Zelensky, Hitler e Mussolini complicano le cose all’ennesima potenza, il lettino dello psichiatra, piuttosto che l’abaco del contabile, è uno strumento di analisi più sicuro.

Prima di tornare al Kaiser di Kiev, diamo uno sguardo ai dittatori che lo hanno ispirato. Perché Mussolini aveva invaso l’Egitto e la Grecia, facendo così slittare fatalmente l’Operazione Barbarossa? Perché nessuno aveva detto al ragazzo dei cannoli che i suoi sgherri sarebbero stati presi a calci nel sedere anche in Egitto e in Grecia? Chi credeva di essere, Cesare, Napoleone? Anche se ogni manicomio ben fornito ospita sempre un Napoleone o due, pochi di loro arrivano a guidare l’Italia e, ancora meno, a condurla al disastro.

Consideriamo Hitler, il sodale tedesco di Mussolini. Quello che aveva dichiarato guerra agli Stati Uniti mentre le sue truppe erano impantanate nella battaglia per Mosca. Quando guardiamo Hitler fare quella dichiarazione, possiamo chiaramente vedere le mascelle dei generali tedeschi, che erano già sopraffatti dai Balcani e dall’Operazione Barbarossa, cadere. Sebbene già allora potessero prevedere come sarebbero andate le cose, nessuno di loro aveva osato chiedere di fermare le montagne russe della loro rovina.

Il modo più sicuro per spiegare le fortune di Hitler, Mussolini e Zelensky è la psichiatria e la follia da pifferaio magico delle persone e delle folle che si lasciano coinvolgere dalle fantasie sociopatiche dei loro leader alla Charlie Chaplin.

Considerate la caduta della Francia e l’accoglienza delirante che aveva accolto le legioni di Hitler al loro ritorno trionfale nella scintillante Berlino. Confrontate la Berlino dell’estate 1940 con i postumi della sbornia berlinese dell’estate 1945 e chiedetevi cos’era successo nel frattempo ai loro sogni di conquista.

Nel mio precedente articolo sull’IRA di South Armagh e su come scrivere la storia avevo fatto deliberatamente riferimento all’eccellente lavoro di Robert Stuart sui falsi flag chimici della NATO in Siria. Quando proviamo a cercare su Google questo riferimento, vediamo che il lavoro di Stuart è stato superato nelle classifiche dalle critiche infondate della NATO nei confronti del suo articolo. Ciò significa che il navigatore occasionale sarà ingannato dalla versione della NATO di quegli eventi e che Stuart sarà etichettato come un pazzo, mentre coloro che, come Daly e Wallace, si avvicinano alle questioni con una mente aperta, si ritroveranno con l’intera muta dei corgi della NATO che abbaia alle loro calcagna.

Questo scivolamento verso l’abisso è mostrato in modo meraviglioso nel film Cabaret, la versione per il grande schermo di Addio a Berlino di Christopher Usherwood, ambientato negli ultimi giorni della Repubblica di Weimar. Parte della sua genialità sta nel fatto che ritrae il mutevole atteggiamento dei tedeschi comuni nei confronti degli Ebrei e le angherie subite da persone come Isherwood  solo perchè si rifiutavano di vedere gli Ebrei con gli occhi dei nuovi governanti nazisti della Germania.

I nazisti stavano, come direbbero i nostri amici israeliani, stabilendo nuovi fatti sul terreno e chiunque non fosse d’accordo poteva aspettarsi un soggiorno completamente gratuito in un campo di concentramento finché non avesse accettato la nuova realtà nazista. A questo proposito, va notato che la maggior parte dei comunisti che erano finiti nei campi di concentramento nazisti erano poi andati a combattere nella Wehrmacht, così come, alla fine della guerra, l’esercito della Germania Est era guidato da ex generali della stessa Wehrmacht.

Anche se questi sono i fatti, se i fatti fossero tutto ciò che conta, allora gli elenchi telefonici sarebbero dei best seller e le prove forensi di Stuart e di innumerevoli altri avrebbero il giusto risalto. Ma non è così che funziona. Invece, abbiamo Simon Harris, leader non eletto dell’Irlanda, che sproloquia sui bambini ucraini che quel furfante di Putin avrebbe rapito dai campi di sterminio delle Borderlands.

Harris esclama che “stimiamo che circa 20.000 bambini siano stati strappati alle loro famiglie, alle loro comunità, al loro Paese e trasferiti in Russia o nei territori occupati dell’Ucraina”. Tralasciando il fatto che i miei articoli precedenti hanno sfatato queste accuse politicamente motivate, poiché Harris e il suo regime non hanno assolutamente modo di sapere se qualche bambino sia stato rapito, o sta dicendo il falso o viene usato come pupazzo da ventriloquo da Genocide Joe, la von der Leyen o qualche altro verme del genere. Dopotutto, si tratta dello stesso idiota che, in qualità di Ministro della Salute, aveva affermato che la COVID 19 era la 19esima iterazione dell’infezione. Tanto per capirci, Harris, in qualità di Ministro della Sanità irlandese, non aveva la minima idea del perché la Covid19 si chiamasse così e per questo aveva ottenuto un lasciapassare dai compiacenti media irlandesi, i cui disinformati scribacchini, a quanto pare, probabilmente lo stanno tenendo all’oscuro anche sull’Ucraina.

Ma Harris, come l’assolutamente corrotta Ursula von der Leyen e tutti gli altri scagnozzi della NATO, non è pagato per sapere o dire la verità. Il suo lavoro consiste nell’inveire e sproloquiare contro Putin, Assad, Xi e chiunque altro sia nel libro dei cattivi della NATO. Questo è giusto e paga bene, ma c’è un rovescio della medaglia, il tipo di rovescio mostrato in Der Untergang (La caduta), il film tedesco davvero brillante sugli ultimi giorni di Hitler nel suo bunker di Berlino.

Guardate la scena in cui Hitler, Goebbels e le loro sofferenti segretarie siedono a cena con la famosa pilota collaudatrice Hanna Reitsch e Robert Ritter von Greim, giunti a Berlino per salvare il pazzo dai russi, che si trovavano ormai a un paio di isolati di distanza. Una delle cose più sorprendenti di questa scena è che sia la Reitsch che von Greim, che sarebbe stato poi promosso a capo della Luftwaffe, credevano alle menzogne di Hitler e al fatto che stava per ribaltare le sorti della guerra.

Le illusioni di Von Greim non erano sopravvissute a Hitler per molto tempo. Quando si era arreso agli americani l’8 maggio, aveva dichiarato: “Sono il capo della Luftwaffe, ma non ho la Luftwaffe”. Il feldmaresciallo della Luftwaffe (ed ebreo) Erhard Milch aveva avuto un atterraggio altrettanto duro quando si era arreso ai commando britannici dalle mani lunghe. Milch ha il singolare onore di essere l’unico feldmaresciallo della storia ad essere stato picchiato con il suo stesso bastone da feldmaresciallo mentre si stava formalmente arrendendo. Sebbene i commando avessero anche derubato lui e il suo seguito, questo è più o meno ciò che fanno i soldati britannici ed è, per i nostri scopi, secondario rispetto al fatto che i precedenti sogni di Milch, simili a quelli di Zelensky, di un Reich di 1.000 anni, si erano conclusi con un tremendo e ignominioso pestaggio.

E, come scrive Derek S. Zumbro in Battle for the Ruhr: The German Army’s Final defeat in the West, il brillante feldmaresciallo Walter Model aveva avuto una fine non meno infelice; Winrich Behr e Günther Reichhelm, due ufficiali dello stato maggiore di Model, avevano infatti spiegato all’autore come, privato del suo esercito e mangiato vivo dalle zanzare, questo brillante generale si fosse fatto saltare le cervella.

Sebbene l’affermazione di Model secondo cui “i feldmarescialli tedeschi non si arrendono” possa avere una certa validità, i ballerini ucraini di can can dovrebbero essere costretti ad arrendersi. Zelensky non sarebbe adatto a guidare una troupe di ballerini di can can del Moulin Rouge, per non parlare di un Paese come l’Ucraina, e Harris e gli altri imbroglioni della NATO che mentono spudoratamente dovrebbero essere chiamati a risponderne nello stesso modo in cui lo erano state le cheerleader di Hitler.

Sebbene ci siano molte somiglianze tra il Reich di Hitler e il Reich monco di Zelensky, le più importanti sono le false aspettative per il futuro e la corruzione dilagante ai vertici. La brillante scena della taverna di Cabaret, Tomorrow belongs to me, cattura alla perfezione il risentimento e i sogni irrealistici di conquista, mentre il destino di Henriette von Shirach, la figlia di Heinrich Hoffmann, il fotografo di Hitler, ne esemplifica più che ampiamente la corruzione. Il fatto che sia Hoffmann che sua figlia abbiano potuto accumulare una ricchezza così incredibile va oltre l’immaginazione di chiunque non conosca il funzionamento di truffe come quella di Zelensky.

Ma alla maggior parte delle persone non importa. Come tutti gli attori tedeschi prima di noi, siamo presi dal momento e quei momenti, come i milioni di vittime senza nome della NATO, passano in un batter d’occhio. Gli arroganti e i prepotenti si accalcano per deporre oro, incenso e mirra ai piedi di Zelensky, come se fosse la Seconda Venuta di Cristo, anziché il Führer delle Terre di Confine che è.

The European Conservative ci dice che ci manca il coraggio perché la nostra cultura è in decadenza e l’alto comando dell’esercito britannico, che è pazzo come una lepre di marzo, crede che i servizi segreti cinesi abbiano messo delle cimici nei loro berretti.

Il Libro dei Giganti è un libro apocrifo, che spiega perché Dio aveva dovuto far fuori tutti i peccatori e tutti gli animali troppo lenti per prenotarsi il passaggio sull’Arca di Noè. Rispetto ai maniaci dell’odierno esercito britannico e alle frodi su vasta scala che si verificano nel Reich di Zelensky, il Libro dei Giganti è un modello di buon senso.

Così come, ovviamente, la serie di Harry Potter, a patto che nessuno prenda in considerazione tutte le sue buffonate infantili. Ma la Germania di Hitler, l’Italia di Mussolini e l’Ucraina di Zelensky ci dimostrano che la gente è disposta a credere a tutte le stronzate che le vengono presentate o a stare al gioco, per un motivo o per l’altro.

E, anche se in un universo alternativo questo potrebbe andare bene, in questo universo il costo in termini di vite perse non giustifica l’assecondare le loro psicosi. Non so se Zelensky finirà, come Mussolini, a penzolare a testa in giù all’estremità di una corda in un bordello di Kiev o, come molti presumono, fuggirà all’estero in una delle sue ville americane, ma so questo: i pazzi come Mussolini e Zelensky dovrebbero finire all’estremità di una corda o in una cella imbottita in un manicomio sicuro, insieme a tutti gli altri aspiranti Napoleoni e Cesari che si spacciano per leader della NATO. Preferisco mille volte Harry Potter, il Libro dei Giganti o un qualsiasi elenco telefonico all’incubo sociopatico che la NATO ha pianificato per i suoi milioni di vittime in Ucraina, a Gaza e ovunque la NATO abbia piazzato il suo piede caprino.

Declan Hayes

Fonte: strategic-culture.su
Link: https://strategic-culture.su/news/2024/06/24/fakes-frauds-and-false-memory-syndromes-from-halls-montezuma-shores-azov-sea/
24.06.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

Declan Hayes, pensatore e attivista cattolico, ex docente di Finanza presso l’Università di Southampton.

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