Commissione Covid, anche dalla Camera spuntano i nomi dei vaccinisti più feroci e si capisce sempre meglio come va a finire

Di Max Del Papa, Il Giornale d’Italia

Le Ronzulli al Senato, le Bonafè alla Camera per la mitologica Commissione Covid è un po’ la storiella di Dracula a capo dell’Avis ma il leghista Borghi, uno che democraticamente se ne frega, non ci vede niente di strano e si appella alla democrazia formale “che funziona così, ciascuno mette i suoi”. Quanto alla democrazia sostanziale, sarebbe fatta anche di decenza, di dignità, ma si sa come sono questi: l’importante è durare, il popolo grato e vaccinato può anche prendersela in culo, gli andrà spiegato che “la democrazia funziona così”. Cioè alla maniera di chi comanda. C’è questa polemica sui 4 miliardi di mangiatori inutili da eliminare, molti la attribuiscono a Schwab del WEF, ad un suo libro di una ventina d’anni fa, altri la riferiscono ad altro volume di altro mammasantissima globalista, ma cambia poco, con buona pace dei fact checker indipendenti che si vantano di venire pagati dai social per cui fanno le spie: che la frase, allucinante, tetra, “non avrete niente e sarete felici” l’abbia scolpita proprio Schwab, nemmeno il Padreterno potrebbe contestarlo, e questa non è la stessa cosa dei mangiatori inutili da dimezzare coi vaccini e con le carni sintetiche del presunto maniaco sessuale Gates? Non avrete niente, voi, voi popolaccio, voi plebe, voi feccia.

Noi avremo tutto e non ci basterà, più abbiamo e più siamo felici perché siamo dei famelici e la nostra fame la plachiamo sulle vostre ossa. O sul vostro sangue, o il cuore, o i polmoni.

Questi sono vampiri, sono Dracula all’Avis, ci hanno spinto al macello vaccinale, tutti insieme, da capo a piedi, dal primo all’ultimo, e adesso si blindano, fanno la Commissione per sancire l’Olocausto in forma di legge, “la democrazia funziona così”, cioè a presa rapida per il culo. Ma secondo voi questi, che ci stavano dentro tutti, possono oggi mettersi a giudicarsi, a condannarsi? O si riuniscono per la grana e per decidere che era tutto a posto, che è tutto a posto?

Nei miei mesi da paziente oncologico, da malato di linfoma post vaccinale, nelle mie lunghe estenuanti sedute di chemio e poi nei fallout che ogni volta mi lasciavano più morto che vivo, ho messo insieme un libro, “Ti vaccini ti ammali muori” dove ricordo un po’ di carezze di questi signori oggi tutti insieme appassionatamente nella Commissione Covid: “La libertà non è fare ciò che si vuole ma ciò che è consentito”. E ci consentivano solo la prigionia e l’avvelenamento coattivo. “Sputategli nel cibo, bucateli le mille volte, uccideteli, metteteli nei vagoni piombati, prendeteli a cannonate, violentateli, chiudeteli come sorci, affogateli, non meritano di vivere, toglietegli i figli, voglio vederli cadere come mosche, voglio vederli in poltiglia verde, handicappati, miserabili, sottouomini, appena gli metto le mani addosso, li squarto, li torturo, è bello vederli crepare, loro non sono come noi”.

Non esagero, anzi mi censuro e tutto è ancora reperibile in rete. Questi erano per lo più parlamentari della Repubblica, erano gli stessi che adesso – ma che c’è di strano, ma che c’è che non capite? – si stringono al banchetto della Commissione: davvero c’è chi arriva a sperare qualcosa? I soliti imbecilli mi scrivono “beh almeno ci son dentro anche i nostri”, con la solita logica da curva e da bar, e non capiscono che non arrivano i nostri, non ci sono i nostri: li hanno fatti fuori tutti, i nostri che credono i cretini sono solo i paraculi che hanno già dato le garanzie di abbraccio collettivo, osceno, di assoluzione reciproca come piace al Colle. E quando qualcuno se ne sconcerta sono pronti, democraticamente, a compatirli, a ricordargli che plebe erano e plebe restano, per dire carne da cannone, da vaccinazione. Questi sedicenti oppositori sono gli stessi che facevano gli amici del giaguaro, “il vaccino no però per i sessantenni sì”, e dopo i sessantenni i seienni, no però forse però sì e la Lega o il Piddì per tutti. Poi si ripescano solo le posizioni che fanno comodo, ma questi opportunisti non rappresentano altro che se stessi.

Chi mi scrive, povero pirla, evviva arrivano i nostri ha un’idea, un sospetto delle trattative, delle miserie maturate per arrivare a una Commissione sabotata per due anni e da ultimo ammessa col precipuo scopo di santificare ciò che dovrebbe condannare? Lo capisce che certi nomi non vengono nominati per caso ma per ragioni precise, di copertura, di omertà, di consociativismo e anche, diciamolo, di arroganza? Mettere i più feroci e cattivi tra quelli che imponevano lo stato poliziesco vuol dire far capire, subito, chiaro, che non c’è niente da fare, nessuna discussione, è Caligola che nomina il cavallo Incitatus senatore, e poi provate a dire qualcosa.

La Commissione farsa arriva mentre succede quanto segue: i malati dimenticati, impediti a far valere le loro ragioni, mai risarciti, i vertici ministeriali e istituzionali tuttora uomini del passato regime, rispondenti a Speranza e al Capo dello Stato, negli ospedali ancora maschere e regolamenti pandemici di tre anni fa, presidi vaccinali come sempre pronti secondo la filosofia del meglio terrorizzare. Ma se dopo due anni il Covid non attecchisce più, se tutti i tentativi della stampa di regime di farne il solito mostro falliscono uno dopo l’altro, qualcosa vorrà dire. Vuol dire che vaccini sostengono Commissione e Commissione sostiene vaccini. Dove per vaccini si intende stato poliziesco. O davvero dovremmo fidarci degli attendisti, dei “primum vivere”, cioè durare?

Comunque la si voglia mettere, c’è un modo semplicissimo per capire dove questa Commissione andrà a parare: verificare se avranno la decenza democratica di sentire gli eretici tra i medici e i pazienti. Chiamassero le De Mari, gli Stramezzi e i cento altri, e chiamassero me, unico malato con una proiezione pubblica ad aver parlato chiaro in un mare di vipponi pieni di paura e di viltà, che più non stanno in piedi e più danno la colpa ai cambiamenti climatici, al fatalismo, alla narrazione romanzata. Ma questi scappano, manco rispondono se li apostrofi sui social o via articolo. Scappano perché lo scempio fu troppo grande, perché c’erano dentro tutti, perché sono tutti d’accordo, perché i reati e perfino i delitti consumati sarebbero da ergastolo, perché i giochi sono fatti, perché il banchetto è pronto e figurati se uno solo si toglie da tavola.

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