Pepe Escobar
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Si tratta di una dimostrazione molto semplice. Permettetemi di presentare solo due prove, A e B.
Prova A
La sorprendente conferma è arrivata direttamente dal vice ministro russo Ryabkov, durante un’intervista piuttosto rivelatrice a Rossiya TV. Ryabkov, estremamente competente, è anche il principale sherpa russo per i BRICS+, dal momento che sta preparando il vertice del prossimo ottobre a Kazan.
In sostanza, l’intelligence russa ha scoperto che l’intelligence di Kiev stava preparando l’assassinio congiunto del Presidente Putin e del Ministro della Difesa Belousov durante la parata della Giornata della Marina Militare del mese scorso a San Pietroburgo.
Ryabkov è stato molto cauto – poiché si tratta di una questione di sicurezza nazionale, che coinvolge diverse agenzie di alto livello. Alla domanda diretta se “si stesse preparando un’azione contro Putin alla parata navale principale”, Ryabkov non è stato esplicito: ha solo riconosciuto la presenza di “un certo collegamento con questo tipo di evento” – secondo il Ministero degli Esteri russo.
Ryabkov ha definito questa provocazione preparata da Kiev un episodio “molto allarmante”, pianificato in connessione “con i nostri eventi interni, al fine di infliggere il massimo danno e ottenere il massimo effetto mediatico di cui hanno bisogno”.
Ciò che è intrigante è come si è sviluppata la trama.
Normalmente avremmo Bortnikov (FSB) o Patrushev (consigliere speciale di Putin) che alzano il telefono e chiamano il Burns della CIA per chiedere una spiegazione seria.
In questo caso [Belusov] è stato molto più duro. Lui stesso ha chiamato il capo del Pentagono, il venditore di armi Lloyd “Raytheon” Austin, e gli ha detto senza mezzi termini di stringere il guinzaglio ai sicari di Kiev – o peggio per loro.
Ora immaginate come sarebbe stata la trascrizione del messaggio russo senza mezzi termini.
Come ha osservato Andrei Martyanov, Belousov deve aver spiegato nei dettagli come Kiev avrebbe semplicemente cessato di esistere e, a tempo debito, “anche Washington” se gli americani avessero deciso di autorizzare l’azione.
Ryabkov ha anche fatto riferimento a “diversi altri Paesi” che avrebbero fatto parte del pacchetto. Traduzione: Inghilterra e Polonia.
Ciò che questa piccola storia ci dice è che Mosca sembra finalmente aver capito che non c’è modo di trattare razionalmente con le entità terroristiche, se non dicendo loro gentilmente in faccia che, se dovessero verificarsi determinate condizioni, saranno incenerite senza alcuna pietà.
Reperto B
Si tratta della demenza cosmica che permea il Progetto sionista.
A parte l’inestimabile Alastair Crooke, che ha richiamato l’attenzione di tutti sulla vera posta in gioco, solo poche persone in tutto l’Occidente collettivo hanno idea della “lunga nuvola nera” che potrebbe scendere su di loro, tanto per citare Dylan.
Questo va ben oltre la “perdita di controllo dell’Estrema Destra” da parte del governo di Tel Aviv.
Riportiamo i passaggi chiave di un’intervista a Moshe “Bogie” Ya’alon, ex Capo di Stato Maggiore dell’IDF e anche ex Ministro della Difesa.
“Quando si parla di Smotrich e Ben Gvir: Hanno un rabbino. Si chiama Dov Lior. È il rabbino della Metropolitana ebraica, quello che intendeva far saltare in aria la Cupola della Roccia – e, prima ancora, gli autobus di Gerusalemme. Perché? Per affrettare l’”ultima guerra””.
Traduzione: i due membri più estremisti del gabinetto Netanyahu seguono lo stesso rabbino che vuole far saltare la moschea di Al-Aqsa per ricostruire il Tempio ebraico, espellere o uccidere tutti i palestinesi e prevalere in un prossimo Armageddon.
Ya’alon poi sferra il colpo di grazia: “Questo concetto si basa sulla supremazia ebraica: un Mein Kampf al contrario”. In questo caso, “una guerra di Gog e Magog”. Ya’alon aggiunge: “Questo è ciò che entra nel processo decisionale del governo israeliano”.
La verità è che un culto escatologico e ultra-rabbioso sta dettando la politica a Tel Aviv, diventata il quartier generale di una costruzione genocida e coloniale – completa di una massiccia milizia di vigilanti, o milizie interconnesse, di centinaia di migliaia di coloni, armati fino ai denti, incontrollabili e pronti a fare qualsiasi cosa, persino ad attaccare le forze armate e lo stesso Stato israeliano.
Non c’è assolutamente modo di parlare o di ragionare con questa folla fanatica. Si può trattare con loro solo in un modo ben preciso. E il fatto è che l’Asse della Resistenza non è ancora arrivato, per adesso.
Mein Kampf al contrario incontra l’Asse della Resistenza
I reperti A e B, considerati nel loro insieme, dimostrano che le guerre eterne dell’Impero si stanno metastatizzando in una guerra del terrore senza soluzione di continuità, dai mini-genocidi all’interno del più ampio genocidio di Gaza agli omicidi mirati in serie, da Beirut a Teheran, agli attacchi ai civili da Belgorod a Kursk.
Per quanto la Maggioranza Globale si aspettasse che l’Asse della Resistenza umiliasse pesantemente gli psicopatici talmudici, allo stato attuale stiamo solo assistendo allo spettacolo dei persiani che mostrano la loro padronanza di Sun Tzu.
Psy ops, ambiguità strategica, gioco di attesa: l’applicazione iraniana di Sun Tzu è impeccabile e sta facendo impazzire gli psicopatici talmudici e i loro sostenitori eccezionalisti.
Nel frattempo, sul fronte ucraino, un nuovo senso di urgenza potrebbe finalmente diventare inevitabile. Dmitrij Medvedev, più che mai senza freni, ha dato il la: d’ora in poi non ci saranno più ostacoli.
“D’ora in poi la SMO deve assumere un carattere apertamente extraterritoriale. Non si tratta più solo di un’operazione per riprendere i nostri territori ufficiali e punire i nazisti. Possiamo e dobbiamo andare nelle terre dell’Ucraina ancora esistente. A Odessa, a Kharkov, a Dnepropetrovsk, a Nikolaev. A Kiev e oltre. Non ci dovrebbero essere restrizioni nel senso di alcuni confini del Reich ucraino riconosciuti da qualcuno. E ora possiamo e dobbiamo parlarne apertamente, senza imbarazzi e inchini diplomatici. L’operazione terroristica dei Banderiti deve eliminare ogni tabù da questo argomento. Che tutti, compresi i bastardi inglesi, si rendano conto di questo: ci fermeremo solo quando lo riterremo accettabile e vantaggioso per noi stessi”.
Sia l’Asse della Resistenza che la Russia cristiano-ortodossa devono cambiare le regole del gioco. In modo radicale. Altrimenti queste intricate guerre del terrore potrebbero diventare minacciosamente ingestibili.
Pepe Escobar
Fonte: strategic-culture.su
Link: https://strategic-culture.su/news/2024/08/10/the-forever-wars-go-full-war-of-terror/
10.08.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Pepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.