Sars-CoV2. AIFA scrive: nessun vaccino Covid-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione”

L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, nella risposta scritta a una richiesta di accesso agli atti dell’associazione Arbitrium, afferma che «allo stato attuale, nessun vaccino COVID-19 approvato presenta l’indicazione “prevenzione della trasmissione dell’infezione dall’agente Sars cov-2”».

L’associazione Arbitrium PSG aveva inoltrato una richiesta di accesso agli atti sottoponendo ad AIFA, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute una serie di domande per avere informazioni riguardo alla fabbricazione, ai controlli, agli studi di sicurezza ed efficacia relativi agli eccipienti, agli studi di stabilità, alle procedure di autorizzazione e alle indicazioni terapeutiche.

La notizia della risposta di AIFA ha sollevato non pochi dubbi sulle decisioni adottate in questi ultimi anni relativamente alle limitazioni dei diritti e agli obblighi che sono stati imposti. 

In un documento della FDA americana dell’aprile 2023 già si leggeva: «È importante notare che gli standard di autorizzazione e licenza dell’FDA per i vaccini non richiedono la dimostrazione della prevenzione dell’infezione o della trasmissione». Il documento era una lettera pubblicata in risposta a una petizione con cui era stato chiesto all’FDA di far modificare l’etichettatura di alcuni vaccini Covid.

Nell’ottobre del 2022 al Parlamento europeo, Janine Small, presidente della sezione della Pfizer dedicata allo sviluppo dei mercati internazionali, durante un’audizione, aveva risposto a una domanda di Rob Roos, eurodeputato olandese del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. La domanda di Roos era: «Il vaccino Pfizer Covid è stato testato per fermare la trasmissione del virus prima che entrasse nel mercato?». Small aveva risposto: «Mi chiede se sapevamo che il vaccino interrompesse o no la trasmissione prima di immetterlo sul mercato? Ma no. Sa, dovevamo davvero muoverci alla velocità della scienza». 

Intanto, dopo la notizia della risposta di AIFA, il sindacato DiCoSi ContiamoCi! e l’associazione ContiamoCi! hanno inviato una comunicazione al Governo con cui chiedono «di intervenire per ristorare i lavoratori degli emolumenti non percepiti a seguito di ingiusta sospensione, così come i loro contributi previdenziali, nonché di annullare definitivamente le multe per gli ultra cinquantenni che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale».
Hanno inoltre richiesto che «si disponga il ritiro immediato di questi farmaci dal commercio e la sospensione del loro utilizzo sul territorio nazionale fino a quando la loro sicurezza sia scientificamente dimostrata» e che «si attivino attraverso il SSN ambulatori specifici in grado di prendere in cura tutti coloro che lamentano eventi avversi post-vaccinazione».

Foto: attribuzione Mister no, Creative Commons, Wikimedia

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