La proposta di Mario Draghi per le armi: via i vincoli ambientali e appalti centralizzati come per i vaccini
Il “rapporto sulla competitività” che oggi sarà presentato da Mario Draghi a Bruxelles propone di semplificare e intensificare la produzione di armi in Europa. Tra i suggerimenti, la deroga ai vincoli ambientali e sociali e la creazione di una centrale unica per gli appalti ispirata alla procedura di acquisto dei vaccini Covid, per la quale Ursula von Der Leyen è sotto inchiesta da parte della Procura europea.
A volte ritornano: Mario Draghi è atteso oggi al Parlamento europeo per la presentazione del suo rapporto sulla competitività dell’Unione Europea. Non si tratterà di una assemblea plenaria, ma di una riunione a porte chiuse con la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola e pochi altri. La relazione sarà presa in grande considerazione per il programma di lavoro della prossima Commissione europea.
Ursula von der Leyen aveva annunciato di aver affidato questo incarico all’ex presidente del Consiglio circa un anno fa: “ho chiesto a Mario Draghi, una delle grandi menti economiche europee, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea“. Non si può fare altrimenti, perché “l’Europa farà ‘tutto il necessario’ per mantenere il suo vantaggio competitivo”, aveva detto la presidente della Commissione UE. La presentazione del rapporto era già stata programmata e piu’ volte rimandata nei mesi scorsi.
L’edizione europea di Politico ha riferito di averne letto alcuni passaggi, secondo le anticipazioni pubblicate, piu’ che un piano industriale per l’Unione Europea, quello redatto da Mario Draghi sembra un piano di guerra. Nelle premesse l’ex presidente del Consiglio evoca i rischi per la sicurezza del Vecchio continente rappresentati dalla Russia: “Con il ritorno della guerra nelle immediate vicinanze dell’UE, l’emergere di nuovi tipi di minacce ibride e un possibile spostamento dell’attenzione geografica e delle esigenze di difesa degli Stati Uniti, l’UE dovrà assumersi una crescente responsabilità per la propria difesa e sicurezza”, ha scritto Draghi.
Per far fronte alle presunte minacce, nel rapporto viene suggerita la creazione di una “Autorità per l’industria della difesa”, una sorta di centrale unica per gli appalti che dovrebbe replicare il modello di acquisto centralizzato dei vaccini Covid. Una proposta già avanzata da Ursula von Der Leyen, che aveva indicato quella procedura come esempio da seguire, nonostante l’inchiesta che pende su di lui proprio per le modalità attraverso cui era arrivata alla stipula dei contratti con Pfizer. La famigerata vicenda dei messaggini privati con il capo della multinazionale farmaceutica Albert Bourla.
Tra le altre proposte per semplificare la vita all’industria delle armi, Mario Draghi propone la rimozione dei divieti per le aziende di accedere ai finanziamenti UE, compresi quelli della Banca europea per gli investimenti e, ciliegina sulla torta, la modifica dei quadri di finanza sostenibile, ambientali e sociali dell’UE a beneficio del settore. Come dire: vanno bene le politiche green che stanno affossando l’industria europea e rendendo la vita impossibile ai cittadini, ma quando si parla di armi possiamo, anzi dobbiamo, chiudere un occhio.
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“I Paesi Bassi stanno costruendo un quartiere in cui tutte le auto dovranno essere condivise. Ci sarà un veicolo ogni tre case e non ci sarà spazio per le auto private.
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Le élite hanno detto a chiunque guadagni meno di 300.000 dollari: “Mangiate le lenticchie invece della carne”
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