Dal 27 al 29 settembre si terrà a Venezia una tre giorni di incontri, assemblee e festa, per immaginare nuove avventure in laguna, connettere le diverse lotte contro la turistificazione e la distruzione della città, e conoscere altre esperienze di lotta italiane ed europee.
Venezia ha bisogno di una nuova rotta. Turismo di massa, spopolamento, assenza di politiche per la casa e la residenza, piani di manomissione della Laguna e ritorno delle grandi navi in città, inceneritori, dismissione della sanità pubblica, cementificazione, spaccio e traffico di droga, cancellazione dei servizi sociali, università legate a doppio filo alle economie di guerra, corruzione, tangenti ed un sindaco che usa il suo incarico pubblico per coltivare i propri privati interessi. Con l’ultima, bellissima, manifestazione contro scavi e nuovi approdi, il popolo della laguna ha dimostrato di essere pronto a difendere tutta la laguna da ogni attacco e speculazione. É arrivato il momento di attraversare la città tutte e tutti insieme con una nuova mobilitazione!
Il Comitato No Grandi Navi organizza tre giorni di assemblee, incontri e manifestazioni per riflettere sul presente e sul futuro di Venezia insulare, della terraferma e della Laguna. Movimenti, associazioni, residenti, abitanti, studenti e rappresentati politici, assieme per discutere dei problemi, ma anche per indicare una nuova rotta che imponga una svolta.
Il 27 e il 28 settembre avranno luogo ai Magazzini Sale Docks incontri ed assemblee che avranno come protagonisti movimenti, comitati e rappresentanti della politica istituzionale (locali e non solo). Saranno presenti ospiti di movimenti ambientali e climatici come quello NoTav e i movimenti ecologisti francesi, che lottano con determinazione contro i meccanismi estrattivisti delle grandi opere e dei grandi progetti che portano devastazione territoriale e accaparramento delle risorse. Ci confronteremo sugli strumenti che le lotte territoriali e climatiche mettono in campo contro l’estrattivismo e che, dalla laguna veneziana, ai boschi di Vicenza, dalla Valsusa agli agro-ecosistemi francesi, costruiscono comunità resistenti.
Ci troveremo infine domenica 29 per una grande giornata di festa popolare a suon di musica, interventi, attività per i più grandi e i più piccini. Per ritrovarci ancora una volta; perché solo il nostro stare insieme può imprimere a Venezia la sua nuova rotta.
Verso dove vogliamo far rotta? È tempo di virare verso una città a misura di residenti, senza lo spettro del ritorno delle grandi navi. Una città oltre turismo di massa, decisa a difendere la Laguna dall’estrattivismo e dagli effetti della crisi climatica. Una città sicura per tuttə, ma non securitaria, dove alla repressione si preferiscono i servizi sociali. Una città meno inquinata, dove la salute ha precedenza sul profitto e dove i servizi sanitari pubblici sono all’altezza delle esigenze degli abitanti. Una città in cui le università sanno ascoltare gli studenti e le loro richieste di giustizia. Una città che, nel mondo, prende coraggiosamente posizione per la pace, rifiutando di lasciarsi imbrigliare dai venti di guerra.