Guerra in Libano: la settimana del 14 ottobre 2024

Il corrispondente militare di The Cradle
thecradle.co

La scorsa settimana, l’esercito di occupazione israeliano ha cercato di proiettare un’immagine di vittoria – o almeno di progresso militare – sul fronte meridionale del Libano. Ha pubblicato video che mostravano bombardamenti di villaggi di confine e immagini di soldati che innalzavano bandiere israeliane, cercando di trasmettere un senso di potere e di controllo nonostante una storia di fallimenti militari nel sud.

La realtà sul terreno racconta però una storia diversa. Questa immagine di vittoria non è altro che un’altra trovata mediatica volta a demoralizzare Hezbollah e a rassicurare i coloni israeliani sul fatto che il loro esercito sta facendo progressi e incoraggiare il loro ritorno negli insediamenti del nord. Pochi giorni prima del suo assassinio, il defunto segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, aveva giurato che avrebbe impedito il ritorno dei coloni finché lo Stato di occupazione avesse continuato la sua aggressione contro Gaza.

Il picco nelle operazioni di Hezbollah

Il 22 ottobre, Hezbollah ha effettuato il maggior numero di operazioni contro Israele dall’8 ottobre 2023, quando aveva lanciato la sua campagna militare transfrontaliera a sostegno di Gaza e della resistenza palestinese.

Nelle sue dichiarazioni ufficiali, Hezbollah ha rivendicato la responsabilità di 39 attacchi, tra cui la distruzione di sei carri armati Merkava nei pressi del confine, numerosi attacchi con missili guidati anticarro (ATGM) e razzi contro le forze di occupazione lungo il confine e alcuni attacchi in profondità nel territorio israeliano, fino a 100 chilometri.

Tre degli attacchi più significativi hanno preso di mira i sobborghi di Tel Aviv: un complesso militare-industriale, l’insediamento di Nirit e l‘Unità 8200, il corpo di intelligence dell’esercito per le operazioni clandestine. Inoltre, la base navale Stella Maris a nord di Haifa è stata bersagliata con missili Naser 2, mentre alcuni droni lanciati intorno alle 19:00, ora di Beirut, hanno preso di mira la base di Elyakim a sud di Haifa, eludendo le difese dell’Iron Dome e dell’aviazione israeliana.

Le sirene hanno suonato dal confine libanese fino a 50 chilometri a sud di Haifa mentre questi droni sorvolavano il territorio, costringendo quasi un milione di israeliani a cercare riparo nei rifugi, scatenando il panico e mettendo ulteriormente in imbarazzo l’esercito, dopo che un drone di Hezbollah aveva colpito la casa del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. I social media sono pieni di video che mostrano i droni volare per oltre 40 minuti prima di raggiungere i loro obiettivi.

I tentativi israeliani di entrare nel Libano meridionale

Per oltre un anno, le linee del fronte nel Libano meridionale hanno dovuto sopportare migliaia di incursioni aeree dopo che Hezbollah aveva aperto un fronte di sostegno alla resistenza palestinese a Gaza. Nonostante ciò e l’assassinio di numerosi alti ufficiali militari di Hezbollah, i missili anticarro della resistenza libanese continuano a colpire veicoli e soldati israeliani dalla regione di confine.

In seguito ai pesanti bombardamenti dell’esercito israeliano, i combattenti di Hezbollah si sono ritirati su posizioni difensive, da cui contrastano i tentativi israeliani di invadere il Libano meridionale. Le immagini e i filmati diffusi dall’esercito israeliano, che mostrerebbero soldati che entrano nelle strutture di Hezbollah vicino al confine, non sono altro che propaganda bellica.

Queste postazioni – costruite sotto l’occhio vigile di Tel Aviv – non hanno alcun valore difensivo e sono state bombardate innumerevoli volte senza un reale impatto strategico sulla guerra.

Queste strutture di confine erano state utilizzate in passato dalle Forze Radwan, le truppe d’élite di Hezbollah, per lanciare attacchi contro le postazioni israeliane. L’area a sud del fiume Litani ospita migliaia di installazioni di questo tipo, più grandi, più in profondità e di importanza strategica ben maggiore. La domanda rimane: il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari può visitarle a suo piacimento? No.

Nonostante i continui tentativi, l’esercito israeliano non è ancora riuscito ad assicurarsi una testa di ponte nel Libano meridionale. Avanzano in profondità, solo per affrontare una feroce resistenza che li costringe a ritirarsi sotto il fuoco. La profondità massima raggiunta dalle forze di occupazione è stata di circa due chilometri nell’area di Al-Qouzah, ma, subito dopo, sono state costrette a ritirarsi rapidamente, subendo pesanti perdite, compresi carri armati e bulldozer.

I vantaggi sul campo di Hezbollah

L’esercito israeliano generalmente evita di avventurarsi nei villaggi e nelle aree urbane, anche dopo la loro distruzione sistematica, per minimizzare gli scontri diretti o il rischio di cadere nelle imboscate di Hezbollah. Preferisce invece avanzare lungo la periferia dei villaggi, rimanendo lontano dagli occhi vigili dei combattenti della resistenza – tranne nelle regioni in cui i villaggi si fondono, come Maroun al-Ras, Al-Adaysa e Yaroun.

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Mappa che evidenzia i principali villaggi libanesi e i tentativi israeliani di invadere il Libano meridionale.

Nell’ultimo anno, i villaggi di confine di Kfar Kila, Aita al-Shaab, Khiam, Maroun Al-Ras, Yaroun e altri hanno subito violenti attacchi aerei da parte dell’aviazione di occupazione.

Sebbene le forze israeliane sostenute dagli Stati Uniti siano ben addestrate ed equipaggiate con alcune delle migliori attrezzature militari del mondo, sono pesantemente sfavorite dalla configurazione del terreno del Libano meridionale, che premia le tattiche di guerriglia adottate dai combattenti di Hezbollah.

A differenza degli invasori, questi combattenti sono nativi dei villaggi in cui si svolgono le battaglie. Conoscono intimamente il territorio e usano ogni albero, valle, montagna e roccia a loro vantaggio, difendendo le loro case con una resilienza che nessuna tecnologia può facilmente superare.

Il terreno montagnoso fornisce loro un controllo visivo e di fuoco, rendendo difficile l’avanzata delle forze nemiche. È inoltre importante notare che non esiste un unico “villaggio strategico”; piuttosto, il controllo di aree diverse offre vantaggi tattici diversi.

Ad esempio, Maroun al-Ras offre il controllo di Bint Jbeil, una città simbolicamente importante per Israele in quanto luogo della leggendaria battaglia che porta il suo nome e del famoso discorso di Nasrallah sulla “ragnatela” dopo il ritiro di Israele dal Libano sei anni prima, nel 2000.

In quell’occasione, le forze della resistenza libanese, guidate dal defunto Khaled Bazzi, avevano affrontato con successo l’esercito israeliano e gli avevano impedito di raggiungere il luogo in cui Nasrallah aveva tenuto il suo discorso.

Un arsenale potenziato: le nuove capacità di Hezbollah

Dopo settimane di silenzio, Hezbollah ha recentemente diffuso un filmato che mostra un attacco a un’unità israeliana di sette soldati con due missili guidati Almas nel villaggio di Ramyeh. Le conseguenze suggeriscono che almeno due soldati sono stati uccisi e diversi feriti, sebbene Israele non abbia riportato alcuna perdita, confermando il sospetto che Tel Aviv, dall’inizio della guerra, stia minimizzando le sue perdite nel sud del Libano e altrove.

Inoltre, questo mese Hezbollah ha messo in servizio quattro nuovi sistemi d’arma: il missile balistico Qader 2, i missili Naser 1 e Naser 2 e il lanciarazzi antiuomo M80. Il Qader 2 ha una gittata di 250 chilometri e una testata di 405 chilogrammi, mentre i Naser 1 e 2 hanno una gittata rispettivamente di 100 e 150 chilometri, ciascuno con una precisione millimetrica. Queste aggiunte segnalano le capacità avanzate di Hezbollah sia nel puntamento che nella potenza di fuoco.

Dopo aver impedito all’esercito israeliano di controllare o mettere in sicurezza i villaggi del sud, aver aumentato il volume e la qualità degli attacchi quotidiani e aver schierato nuove armi strategiche, è chiaro che la resistenza libanese si sta gradualmente riprendendo dai duri colpi subiti con l’assassinio dei suoi leader e gli attacchi terroristici di Israele con i cercapersone del mese scorso.

Il corrispondente militare di The Cradle

Fonte: thecradle.co
Link: https://thecradle.co/articles/the-war-front-week-of-14-october-2024
23.10.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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