Ma cos’è ‘sta roba?

Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org

Lo so che penserete che io sia eccessivamente conservatrice, su certi temi. E, in effetti, è proprio così. Ma in questo caso, perdonatemi, la questione è molto più seria di quel che sembrerebbe.

In vista del Giubileo 2025, il Vaticano ha ben pensato di creare una mascotte dedicata. Un pupazzetto stampato su magliette e tazzine, tanto per essere chiari. Operazione di merchandising, si dice in gergo. Come se fosse un evento sportivo, che so, un’Olimpiade qualsiasi, o un mondiale di calcio.

Ora, ricordiamo cosa sia, un Giubileo:

Per la Chiesa cattolica indulgenza plenaria solenne elargita dal papa ai fedeli che si rechino a Roma e compiano particolari pratiche religiose. L’anno in cui si celebra il g. si dice anno santo. Il primo anno giubilare fu bandito dal pontefice Bonifacio VIII nel 1300, quando uno straordinario senso di aspettativa fece convergere a Roma insolite masse di pellegrini. Le scadenze per la celebrazione del giubileo furono fissate da Bonifacio VIII ogni 100 anni; poi, in seguito a una petizione dei Romani a Clemente VI (1342), il periodo fu ridotto a 50 anni e il secondo giubileo si tenne nel 1350. (Fonte Treccani)

Una ricorrenza molto importante per i Cristiani, quindi: il Giubileo è un anno speciale di grazia, in cui la Chiesa cattolica offre ai fedeli la possibilità di chiedere la remissione dei peccati. Durante questa ricorrenza avviene l’apertura della Porta Santa e delle 4 principali sono le basiliche maggiori di Roma: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore.

Tanta roba.

Uno spettacolo spirituale. Un grande momento di unità dei fedeli. Per chi crede, e anche per chi no, Roma diventa ancora la sede della Chiesa di Dio fondata sulla tomba di Pietro.

E quindi, perché non trascinare nel fondo del baratro tutta questa meraviglia? Ecco, perché non dare un bel senso commerciale a tutta l’operazione? Mi si dirà che anche vendere candele votive è a modo suo un’operazione commerciale. Si, vero. Peccato, però, che nelle candele non ci sia impressa l’immaginetta bella bella di Greta Thunberg.

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Perché qui veniamo al punto.

La mascotte è stata mostrata lunedì nel corso della conferenza stampa di presentazione degli eventi culturali in programma a Roma prima dell’apertura ufficiale del Giubileo e del Padiglione della Santa Sede a Expo Osaka ed è stata condotta da mons. Rino Fisichella, che ha concluso il suo intervento presentando “Luce“, mascotte di entrambi gli eventi: «Dulcis in fundo, mi fa piacere presentare la mascotte del Giubileo e di Osaka; si tratta di Luce, creata dal desiderio di vivere anche all’interno della cultura pop, tanto amata dai nostri giovani», ha spiegato Fisichella. «Nata dalla creatività di Simone Legno, Luce è la mascotte che ci accompagnerà. Come si vede, è una pellegrina raffigurata con gli elementi tipici del pellegrino: il k-way giallo per ripararsi dalle intemperie; gli stivali sporchi di terra per la strada percorsa; la croce missionaria al collo; il bastone del pellegrino e soprattutto gli occhi luminosi, simbolo della Speranza del cuore». (Fonte Lanuovabq.it)

Bonifacio VIII, ti prego, pensaci tu. Riunitevi, fate qualcosa lassù. Intervenite. Mi chiedo: cosa può spingere la Chiesa Cattolica ad abbassarsi a un livello non solo concettuale, ma anche estetico, così becero? Davvero, per fare cassa, non si poteva pensare a qualcosa di almeno un po’ più vicino alla sensibilità dei fedeli? Ma cos’è, una nuova creatura giapponese per Lucca Comics? La croce missionaria legata a una collanina del gay pride? Seriamente?

Sono indignata. Apriamo le porte di San Pietro in nome di chi, a questo punto. Angioletti, rondinelle e cagnolini, tutti uniti in un fantastico mondo immaginario giappo, dove sembra che ci entri per caso il simbolo cristiano per eccellenza, la Croce.

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Qualcuno, in Vaticano, ci dovrebbe cortesemente spiegare dov’è lo Spirito, dov’è la Fede di chi ha promosso questa iniziativa.

Davvero con queste operazioni di marketing sperano di aumentare le vocazioni e coinvolgere i più giovani al sentimento religioso?

Che baratro di pochezza.

Giulio II e Leone X chiamarono Raffaello e Michelangelo per il trionfo di Dio e della Chiesa temporale.

Fisichella e il suo staff, invece, chiamano Simone Legno, molto attivo con il suo brand “Tokidoki”, che tra le sue varie attività ha prodotto la gadgettistica dei Gay pride e una linea di vibratori.

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Un bel colpo, non c’è che dire.

Questo personaggio, disegnato dall’illustratore Simone Legno, è stato concepito con l’intento di riflettere la cultura pop, particolarmente apprezzata dai giovani e porta con sé un messaggio di speranza e accoglienza»

ha detto Fisichella.

Ma perché la Chiesa di Roma dovrebbe avere bisogno di un personaggio fumettistico pop per veicolare messaggi di speranza e di accoglienza? Quando è accaduto questo salto di qualità, per cui la profondità del pensiero è stata sostituita da uno spot che di religioso non ha nemmeno la parvenza, mostrato con orgoglio incosciente (forse)?

Troppe domande, e troppa indignazione. Tutto passa, nelle nostre vite, e passerà anche questa, non senza però un senso di inquietudine, perché non è possibile che nessuno in Vaticano si sia reso conto della sciocchezza che si stava commettendo. Dobbiamo pensare che riportare tutto a una dimensione becero-commerciale-capitalistica sia un piano voluto da qualcuno, da quelle parti? Temiamo di si.

Padre, perdona loro, anche se sanno quel che fanno!

L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, dall’alto della sua autorevolezza, così si è espresso in un recentissimo post, che non possiamo non condividere:

La nuova chiesa sincretica dell’umanità vagheggiata dalla Massoneria e da tutti i nemici della Chiesa Cattolica in chiave anticattolica e anticristica “sussiste” certamente nella chiesa bergogliana.

Il suo fine ultimo è spodestare Cristo Re e Pontefice, usurpandoGli il potere temporale e spirituale.

La grottesca ostensione della Cattedra di San Pietro, che scende dalla gloria del Bernini per seguire Bergoglio, è in questo senso emblematica, perché separa il simbolo della potestà petrina dalla sua sede naturale (in senso letterale) rendendo palese la sua vacanza. Il “magistero“ della chiesa bergogliana non è più “ex cathedra”, ma “adversus cathedram”. Ciò dovrebbe destare sgomento e scandalo in chi, illudendosi di difendere il Papato, sta invece collaborando alla sua dissoluzione per mano di un tiranno usurpatore, contro la volontà di Nostro Signore e del corpo ecclesiale.

Open society e open church: due versanti della dittatura globalista.

Non stupisce che il gadget pubblicitario del Giubileo 2025 (presentato a giusto titolo con l’enfasi riservata al lancio di un prodotto commerciale) presenti inquietanti analogie – anche solo cromatiche – con l’icona della frode climatica, Greta Thunberg.

La “luce” portata dalla “nuova chiesa sinodale” non richiama Cristo, unica Luce del mondo, ma la fiaccola della ribellione di Lucifero.

Immagine

https://x.com/CarloMVigano/status/1851325234516808089

Di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org

30.10.2024

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