Il trionfo di Trump e il licenziamento di Yoav Gallant

Mike Whitney
unz.com

Perché è stato permesso a Trump di vincere le elezioni?

Sappiamo cosa succede quando lo Stato profondo non ottiene il risultato voluto. Si scatena l’inferno, proprio come era successo dopo le elezioni del 2016. Provate a ricordare com’era andata. Provate a ricordare le sfide legali e le cause, le ingiurie e gli insulti, le false accuse di frode elettorale e di ingerenza russa e il generale discredito del processo elettorale. Cercate di ricordare le proteste di piazza, le folle antifasciste inferocite che si azzuffavano con i poliziotti e gli implacabili scoppi di rabbia rivolti al “nuovo Hitler”.

Ve lo ricordate?

Ecco cosa succede quando lo Stato profondo non ottiene ciò che vuole.

Avete notato che nel 2024 non si è verificato nulla di simile a quelle manifestazioni di rabbia artificiale? Avete notato che i media liberali hanno fatto appello alla calma e all’unità e che è quasi impossibile trovare un articolo bellicoso o ostile rivolto a Trump?

Non è questo il tipico caso del “cane che non abbaia”, quando una persona scettica dovrebbe ipotizzare un gioco sporco non da ciò che sente, ma da ciò che non sente?

In effetti, il motivo per cui i risultati delle elezioni sono stati “liberi e giusti” non è perché la comunità dei servizi segreti ha smesso di truccare le elezioni, ma perché non è stato necessario truccarle. Volevano che vincesse Trump perché Trump era il “loro uomo”.

Prima di spiegare cosa intendo, permettetemi di condividere un’e-mail che avevo inviato a un amico lunedì, il giorno prima delle elezioni:

Trump vincerà…

Lo Stato profondo ha bisogno di un presidente popolare per reclutare gli adolescenti degli Stati repubblicani per combattere una guerra con l’Iran…

La Harris non ha questo tipo di carisma.

Non è forse questo il motivo per cui i media non sono impazziti per la vittoria di Trump e non lo hanno messo alla gogna come razzista, fascista e omofobo come fanno di solito?

Si dà il caso che lo Stato profondo – che sostiene incondizionatamente lo Stato di Israele – abbia bisogno di Donald Trump. Hanno bisogno di un personaggio carismatico e populista per aumentare il reclutamento e guidare la corsa alla guerra. La Harris non può farlo. La Harris ha avuto difficoltà ad attirare anche solo un centinaio di sostenitori ai suoi comizi.

No, questo è un compito per un leader che sia fidato, ammirato e amato. È un compito per un uomo che ha credibilità con i giovani degli Stati repubblicani, quelli che tradizionalmente combattono le nostre guerre. È un compito per Trump.

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Questo non significa che lo Stato profondo abbia abbandonato il suo programma a favore della censura, della sorveglianza e della soppressione delle libertà civili. (Non ha abbandonato un bel niente). Significa solo che le sue priorità generali si sono spostate su questioni più urgenti, come l’attacco missilistico balistico iraniano contro Israele, che potrebbe avvenire in qualsiasi momento. A Trump sarà richiesto non solo di rispondere a quell’attacco, ma anche di dispiegare le truppe statunitensi per contrastare la minaccia iraniana. E, visto l’abissale servilismo di Trump nei confronti di Israele (non dimenticando i 100 milioni di dollari che la sua campagna elettorale ha ricevuto da donatori sionisti) ci aspettiamo che si adegui. Nessun presidente ha mai dimostrato una lealtà più incrollabile nei confronti di Israele di Donald J. Trump.

Avete idea di quanto Trump sia stimato in Israele? Guardate questo straordinario filmato di due conduttori televisivi che si scolano bicchieri di whisky in diretta per festeggiare la vittoria di Trump:

Riuscite a immaginare quale sarebbe la reazione se gli opinionisti di Mosca facessero un brindisi simile sulla TV nazionale?

Ecco un’altra “imperdibile” dimostrazione emotiva da parte di un soldato che spara sulle abitazione civili di Gaza mentre urla “Dio benedica Israele e Dio benedica gli Stati Uniti”.

Ed ecco il conduttore di un game show televisivo che guida il pubblico in una tradizionale canzone celebrativa davanti a una grande foto di Trump su uno schermo alle sue spalle.

È chiaro che da molti israeliani Trump è considerato il messia americano che schiererà le sue legioni di giovani uomini in Medio Oriente per sconfiggere i nemici di Israele e aiutare lo Stato ebraico a emergere come egemone regionale. Questa è almeno la speranza; la realtà potrebbe essere ben diversa. Ma ciò che stiamo cercando di dire è che l’utilità di Trump per Israele potrebbe essere stato un fattore critico nell’approccio dello Stato profondo alle elezioni presidenziali del 2024. Naturalmente, questo è solo il mio cospiratorio punto di vista.

Indovinate chi altro sostiene Donald Trump?

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Ora, parliamo di Gallant…

Il licenziamento a sorpresa del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant è significativo per molte ragioni, nessuna delle quali è stata trattata dai media tradizionali. Netanyahu ha giustificato l’azione in una dichiarazione rilasciata martedì:

“Nel bel mezzo di una guerra, più che mai è necessaria la piena fiducia tra il Primo Ministro e il Ministro della Difesa… Purtroppo, anche se nei primi mesi della campagna c’era stata una tale fiducia e un lavoro molto fruttuoso, negli ultimi mesi, tra me e il Ministro della Difesa questa fiducia si è incrinata”.

Questa è un’assurdità. Non c’è stata alcuna “crisi di fiducia” tra Netanyahu e Gallant. Il ministro della Difesa è stato licenziato perché si opponeva al modo improvvisato (e idiota) di condurre la guerra. Da militare, cercava una strategia coerente che articolasse chiaramente gli obiettivi della missione e il modo in cui tali obiettivi potessero essere realisticamente raggiunti. Ma – come è chiaro a chiunque abbia assistito allo svolgersi di questo sanguinoso fiasco – non c’è un piano di battaglia, non c’è una strategia, non c’è un obiettivo finale.

Netanyahu ha continuato ad agire in modo impulsivo fin dall’inizio, mantenendo il grosso della popolazione dalla sua parte con regolari ed eclatanti trionfi tattici, come l’esplosione dei cercapersone o l’assassinio di Hassan Nasrallah. Bibi opera secondo la teoria che la guerra non è un modo coercitivo per raggiungere obiettivi strategici, ma una serie di eventi bizzarri volti a raccogliere il sostegno dell’opinione pubblica. Il licenziamento di Gallant non fa altro che confermare che Netanyahu intende continuare su questa linea suicida, coinvolgendo Israele in un numero sempre maggiore di conflitti per i quali non esiste una chiara definizione di vittoria né un piano per porre fine alle ostilità. Queste sono davvero le “guerre per sempre”.

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Non fraintendetemi, Gallant non è un “bravo ragazzo”, per nessun motivo, è solo un po’ più razionale dei pazzi che stanno rapidamente diventando la maggioranza del gabinetto di guerra di Bibi. Questo è un estratto da un articolo del Times of Israel:

Un funzionario vicino al Primo Ministro ha detto al Times of Israel che il Ministro della Difesa Yoav Gallant è stato licenziato per motivi professionali e non per motivi legati alla politica di coalizione.

Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, ha asserito che Gallant…. sei mesi fa aveva sostenuto una soluzione diplomatica in Libano che non avrebbe diminuito le capacità di Hezbollah e si era opposto all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah fino a quando l’IDF non aveva appoggiato la mossa.

Su Gaza, sostiene il funzionario, Gallant si era opposto all’ingresso dell’IDF a Rafah a causa delle pressioni americane e si era era battuto contro la posizione di Netanyahu e della maggior parte del gabinetto sulla necessità di mantenere il corridoio di Philadelphia. Official close to Netanyahu claims Gallant fired for professional reasons, Times of Israel

Riassumiamo:

  1. Gallant sei mesi fa aveva sostenuto una soluzione diplomatica in Libano.

2. Si era opposto all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah.

3. Gallant si era opposto all’ingresso dell’IDF a Rafah.

4. Si era battuto contro la posizione di Netanyahu …. sulla necessità di mantenere il corridoio di Philadelphia.

Su questi temi, le opinioni di Gallant sono strettamente allineate con quelle della maggioranza delle persone nel mondo che si oppongono alle provocazioni e all’escalation di Israele.

Che cosa ci dice tutto questo?

Ci dice che Gallant si opponeva a uno spargimento di sangue inutile e superfluo, senza alcuno scopo strategico e che avrebbe solo minato la sicurezza di Israele. Dimostra che il Ministro della Difesa voleva che le operazioni di Israele fossero conformi alla teoria militare convenzionale che riconosce la decrescente capacità di Israele di portare avanti una campagna su più fronti. Dimostra che il suo punto di vista sulla guerra era fondamentalmente diverso da quello di Netanyahu, che ritiene che l’obiettivo primario del conflitto armato sia quello di infliggere sofferenze al nemico. E ci dice che Gallant era sempre più preoccupato della direzione della guerra e di come Israele avesse grossolanamente sopravvalutato le proprie capacità militari.

Ancora una volta, non stiamo dicendo che Gallant è una persona virtuosa. Al contrario, quell’uomo è una vipera. Tuttavia, il suo approccio aveva un certo senso dal punto di vista militare. Il fatto che sia stato sostituito da un altro pazzo messianico che sostiene con entusiasmo il blocco di generi alimentari e farmaci per i palestinesi affamati, senza mai articolare una visione per la cessazione delle ostilità, dimostra che la leadership israeliana non ha idea dei guai in cui si trova. A seconda della ferocia dell’imminente attacco missilistico dell’Iran, Israele potrebbe trovarsi di fronte ad una crisi esistenziale che gli Stati Uniti non saranno in grado di modificare. Ecco un breve estratto da un articolo di John Mearsheimer che spiega come Israele sia attualmente impantanato in numerose guerre che non ha modo di vincere:

Parliamo dei tre conflitti: quello a Gaza, il conflitto con Hezbollah e quello con l’Iran. Gli israeliani hanno tre obiettivi a Gaza. 1- sconfiggere in modo decisivo Hamas 2- recuperare gli ostaggi 3- fare pulizia etnica. …. Non hanno raggiunto nessuno di questi obiettivi e, inoltre, sono bloccati a Gaza. Erano usciti da Gaza nel 2005 perché era un vespaio e ora ci sono tornati perché non hanno sconfitto Hamas.

Per quanto riguarda Hezbollah, hanno cercato di decapitare la leadership, ci sono riusciti (ma non ha fatto alcuna differenza), quindi hanno continuato uccidendo un gran numero di civili a Beirut; non ha funzionato. Così, hanno invaso il territorio… e stanno venendo massacrati nel Libano meridionale…. E, ricordate, il motivo per cui hanno invaso il Libano era quello di fermare il lancio dei razzi verso Israele. Ma non hanno fermato il lancio dei razzi, non hanno avuto successo contro Hezbollah e non avranno successo contro Hezbollah. Forse, alla fine, si potrebbe trovare un accordo negoziale – chi lo sa – ma l’idea che la loro strategia militare abbia funzionato? Non ha funzionato contro Hezbollah e non ha funzionato contro Hamas.

E contro l’Iran? L’Iran è in grado di lanciare un gran numero di missili balistici verso Israele… (Mearsheimer spiega come l’attacco di Israele all’Iran sia stato un fallimento) Gli israeliani non hanno il dominio dell’escalation sull’Iran e Israele non ha il dominio dell’escalation su Hezbollah. Hezbollah continua a lanciare razzi e missili verso Israele. E, a proposito, anche gli Houthi stanno lanciando missili verso Israele….. La saggezza convenzionale in Occidente secondo la quale “Israele è in un momento di grazia” o che Israele “sta controllando la situazione” è semplicemente sbagliata. E, se si guarda a ciò che sta accadendo a Gaza, a ciò che sta accadendo con Hezbollah e a ciò che sta accadendo con l’Iran, Israele è in un mare di guai. (Mearsheimer spiega la rivoluzione della tecnologia missilistica che ha reso obsoleta la potenza aerea di Israele. Netanyahu e i suoi luogotenenti non capiscono che Israele non può più difendersi dai missili balistici iraniani). Interview with John Mearsheimer, Unherd

Qual è il legame tra l’analisi di Mearsheimer e il licenziamento di Gallant?

Il licenziamento di Gallant è legato ad “una missiva indirizzata al Primo Ministro Benjamin Netanyahu in cui [Gallant] avvertiva senza giri di parole che gli sforzi bellici di Israele erano diventati senza scopo e dovevano essere riorientati”. Secondo il Times of Israel:

Nel comunicato, Gallant sosteneva che Israele stava combattendo secondo una “bussola obsoleta” e che Gerusalemme avrebbe dovuto rivedere i suoi obiettivi di guerra ufficiali, inizialmente fissati dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023…

Gli sviluppi significativi della guerra, in particolare il fatto che Israele e l’Iran si stanno scambiando colpi diretti, sollevano la necessità di tenere una discussione e di aggiornare gli obiettivi bellici con uno sguardo globale alle aree di combattimento e alle interconnessioni tra di esse”, avrebbe scritto Gallant….

Se inizialmente Israele aveva fissato come obiettivi di guerra la distruzione del gruppo terroristico Hamas e la restituzione degli ostaggi presi durante l’assalto al sud di Israele più di un anno fa, da allora i combattimenti si sono notevolmente ampliati a causa degli attacchi dei proxy iraniani e dell’Iran stesso, e Israele ha dichiarato di stare combattendo una guerra su sette fronti.

Israele aveva aggiornato i suoi obiettivi includendovi il ritorno alle loro case dei residenti del nord prima di intensificare bruscamente gli attacchi al gruppo terroristico Hezbollah in Libano il mese scorso.

Gallant avrebbe sostenuto l’aggiunta dei seguenti obiettivi di guerra: in Cisgiordania, “prevenire un’esplosione di violenza contrastando il terrorismo”, in Iran, “deterrenza e tenere l’Iran fuori dalla guerra” e a Gaza, “stabilire una realtà senza minacce militari, prevenire la crescita delle capacità terroristiche, liberare tutti gli ostaggi e promuovere un’alternativa al governo di Hamas”.

L’opposizione di Gallant al dominio israeliano su Gaza e il suo sostegno ad un accordo per il cessate il fuoco con gli ostaggi lo hanno messo in contrasto con l’ala di estrema destra della coalizione e hanno ulteriormente messo a dura prova i legami già logori all’interno del gabinetto. Gallant said to tell Netanyahu management of war directionless, goals need updating, Times of Israel

Riuscite a vedere cosa sta succedendo? Riuscite a capire la gravità della situazione?

Gallant si è opposto a una guerra con l’Iran, quindi è stato licenziato. Ora i pazzi gestiscono il manicomio e pensano che lo zio Sam verrà a salvarli quando saranno presi a calci nel sedere.

Questa potrebbe essere la situazione più pericolosa che l’umanità abbia mai affrontato. Il futuro della vita sul pianeta è deciso da fanatici messianici la cui comprensione della realtà è fortemente in dubbio e che credono che ogni atto di violenza che infliggono ai loro vicini sia benedetto da Dio onnipotente.

E ora vogliono che Trump si unisca alla loro folle guerra contro l’Iran, in modo da poter illuminare l’intera regione come un fuoco artificiale e arrivare al Giorno del Giudizio.

Per dirla con Nancy Reagan, Trump dovrebbe “semplicemente dire no”.

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Mike Whitney

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/trumps-triumph-and-the-firing-of-yoav-gallant/
06.11.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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