Di Micaela Bartalucci, Frontiere.me
In quest’epoca malata di distruzione e nichilismo, in cui assistiamo alla perversione dell’etica e alla cancellazione di qualsiasi valore, la prima cosa che deve scomparire è il futuro, inteso in senso lato, appannaggio di un perpetuo presente instabile e perennemente minacciato da un susseguirsi di emergenze farneticanti e assurde imposizioni, da una crescente smania di controllo e dalla cancellazione della sacralità non solo della morte ma anche, e soprattutto, della vita.
Scomparendo la sacralità della morte, quasi automaticamente, viene meno la sacralità della vita.
Del resto, questa idea di superamento della vita umana, legata al concetto stesso di bios, non è qualcosa di nuovo, tra i primi ad immaginare uno stravolgimento totale della nozione di vita fu proprio Julian Huxley, fratello del più noto Aldous, che in New Bottles for New Wine, uno scritto edito nel 1957, coniò il termine Transhumanism che dà il titolo al primo capitolo del libro in questione. Huxley descrive quest’idea come «trascendere se stessi […] la specie umana può, nella sua interezza, trascendersi. […] realizzando nuove possibilità adatte alla sua nuova natura» e, al culmine di questa visione che può sembrare, solo apparentemente, distopica ma che, dato il ruolo che ricopriva, ha tutto il valore di una prefigurazione, dichiara che la parola d’ordine della nuova umanità, affinché adempia «consapevolmente al proprio destino», dovrà essere «I believe in transhumanism».
Un’immensa finestra di Overton è stata aperta perché, partendo da questo concetto, tutto quanto sta accadendo diventa non solo pensabile ma possibile, quindi attuabile.
Ogni frammento distopico che compone questa perversione ideologica è accompagnato da un forte marchio di onnipotenza, da un lato, dall’altro da una totale sicurezza di immunità, di intoccabilità che permette, ad un sistema pernicioso, di legittimare ogni suo abuso. Questo fine è consentito e facilitato da alcuni atti precisi, che attengono alla volontà di molecolarizzazione della società, come la scomparsa della famiglia e, contemporaneamente, il superamento del senso di comunità, che devono portare alla rimozione di ogni possibile rete sociale di salvaguardia dell’essere umano in generale, in particolare, ed in primis, il più vitale, immagine plastica del futuro, ovvero il bambino.
Mai come in questa epoca abbiamo assistito ad un attacco così feroce verso l’infanzia, un attacco portato avanti su tutti i piani.
Il bambino è a rischio già nel grembo materno, da un lato per programmi di “vaccinazione” sperimentali sulla gestante il cui impatto può essere assolutamente pericoloso, un fatto questo mai permesso prima, dall’altro, per esempio, dalla sua separazione immediata dalla madre, che diventa mera scatola di montaggio, per essere venduto a uomini che non potranno mai, ed in alcun modo, rivestire il ruolo di madre, semplicemente perché, per l’appunto, la maternità non è un gioco di ruolo come la vita che questi pervertiti pretendono di vivere nel loro scimmiottamento di famiglia.
Non parlo neanche dell’aborto post natale, un rito macabro che non attiene se non alla mostruosità.
Dalla nascita, anche qualora il bambino venisse alla luce miracolosamente sano, dopo lo spregiudicato programma sopracitato, si inizia un percorso di medicalizzazione parossistica a cui concorre la famigerata legge Lorenzin, che sottopone la creatura a dieci vaccinazioni, la maggior parte delle quali, certamente, inutili ed alcune sicuramente dannose, a cui si aggiunge la nuova distopica ed aberrante profilassi con anticorpi monoclonali contro virus sinciziale.
Il fatto che non siano obbligatorie non vuol dire assolutamente nulla, intanto, nel primo caso, il rifiuto preclude ai bimbi il frequentare i nidi e le scuole dell’infanzia, quindi si tratta comunque di una coercizione, alla quale si aggiunge una possibile multa a discapito dei genitori “inadempienti”. In entrambi i casi la propaganda intorno a questi “vaccini” è martellante e, allo stesso tempo, ingannevole, perché generata dallo stesso principio scientocratico cheli rende, a tutti gli effetti, dogmi incontestabili.
A questi abusi esiziali e strumentali si aggiungono altri tasselli, altrettanto esiziali e strumentali, come la mutilazione indotta grazie al propagarsi della nefasta teoria LGBT che è anche materialmente coinvolta nello sdoganamento, senza precedenti, della pedofilia, dell’introduzione della teoria gender nelle scuole, compresa quella dell’infanzia, della pedopornografia, e del trattamento con Triptorelina, una sostanza che blocca la pubertà utilizzabile e, a tale scopo, mutuabile, grazie ad apposita direttiva europea del 2018.
Tutti questi abusi sui minori hanno il loro compimento con il massacro che si sta compiendo in Palestina e Libano, con la scomparsa di un numero enorme di bambini che sono lasciati migrare per poi letteralmente dissolversi nel nulla e con le cifre, altrettanto raccapriccianti, dei bambini che muoiono di lavoro.
Il bambino, in questa società malata e perversa, è ucciso, seviziato, venduto e comprato senza che questo provochi la minima reazione.
Il bambino, quando sopravvive, diventa merce anche da formare in una scuola che lede profondamente il suo sviluppo psico-fisico, che ne mina le capacità intellettive, che lo destabilizza, come se non bastasse, cresciuto da madri e padri che hanno abdicato ad ogni ruolo realmente genitoriale, che li allevano senza educarli, alla mercè di una società putrida che sta facendo crescere un insano culto di morte, non solo metaforico.
Questo attacco, che non ha precedenti, all’infanzia è perpetrato senza alcuna riflessione da parte di coloro che vorrebbero occuparsi di politica: gli squallidi figuri che popolano la scena, sia sistemica che anti-sistemica, preferiscono ragliare slogan e masturbarsi con fuffa come l’economia o la geopolitica, sulle quali peraltro non hanno alcun potere d’azione, piuttosto che riflettere su quelle tematiche che, attenendo all’humanitas, concernono direttamente il Politico. Miserabili esserini che niente avevano capito nel 2018, che sono stati svegliati a calci in culo dalla “pandemia” e che si sono riaddormentati, ricominciando a dissertare sulle solite scempiaggini, una volta finita l’emergenza.
Il sistema vuole i bambini, vuole annientarne la vitalità. Questo “occidente”, come novello Erode, promuove la sua campagna di distruzione dell’essere più fragile e, al tempo stesso, più importante per ogni comunità, ne propaganda l’abuso e l’umiliazione, ne favorisce lo sfruttamento e ne sostiene la mercificazione.
Una società senza bambini, quello che sta accadendo in Palestina, è una società senza futuro, una società con bambini malati è una società con un futuro a rischio, una società in cui ogni perversione è sdoganata è una società già morta e putrescente.
In ognuna di queste prospettive, i vostri slogan patriottici e il vostro feticismo economico della minchia saranno inutili, ma siete troppo stupidi ed ignoranti per capirlo.
Di Micaela Bartalucci, Frontiere.me
04.11.2024
Fonte: https://frontiere.me/la-strage-degli-innocenti/