Di Frank Bergman, slaynews.com
Il Canada ha appena ucciso il primo cittadino nell’ambito dei discussi nuovi piani del governo per praticare l’eutanasia ai pazienti che erano stati danneggiati dai “vaccini” Covid.
Un uomo dell’Ontario di circa 40 anni è diventato la prima persona a cui è stata praticata l’eutanasia per “sindrome post-vaccino Covid-19”. L’uomo è stato ucciso in base alle leggi canadesi sul “suicidio assistito”, attraverso il programma Medical Assistance in Dying (MAiD), finanziato dai contribuenti.
I medici avevano stabilito che il paziente era diventato un peso per il sistema sanitario pubblico. Avevano avvertito che non si sarebbe ripreso dalla “sindrome post-vaccino” e avevano stabilito che la MAiD era un’opzione migliore dell’assistenza a lungo termine. Il paziente, identificato soltanto come “Signor A”, aveva accusato “sofferenza e declino funzionale” in seguito a tre vaccinazioni Covid mRNA. Secondo i medici, il paziente aveva accusato depressione, disturbo post-traumatico da stress, ansia e disturbi della personalità a causa della “sindrome post-vaccinale”.
L’uomo era stato ricoverato due volte in ospedale, una volta in modo coatto, a causa della sua condizione. I medici avevano scritto che il paziente aveva avuto “ pensieri suicidi”, mentre “ combatteva con i suoi problemi fisici”. Il caso anonimo è uno dei tanti evidenziati in una serie di rapporti emessi da una commissione di riesame del programma MAiD composta da 16 membri e istituita dall’ufficio del coroner principale dell’Ontario lo scorso gennaio.
“Tra i suoi molteplici specialisti, non è emersa un’unica diagnosi”, secondo il rapporto.
I periti MAID “hanno ritenuto che la diagnosi più ragionevole per la presentazione clinica del signor A (grave declino funzionale) fosse una sindrome post-vaccino, in linea con la sindrome da stanchezza cronica”. Tuttavia, all’autopsia non erano stati riscontrati “risultati patologici” che potessero identificare una diagnosi fisiologica di fondo, osserva il rapporto.
Il termine “sindrome post-vaccino” è diventato di per sé controverso. L’attuale sistema canadese di segnalazione degli eventi avversi ai vaccini non include la “sindrome post-vaccinale”.
Nonostante l’accordo sul fatto che la condizione dell’uomo derivasse da una lesione da vaccino, i vari specialisti consultati prima della sua morte non erano riusciti a concordare una diagnosi. La mancanza di una diagnosi chiara solleva ulteriori dubbi sul fatto che la condizione dell’uomo soddisfacesse i criteri di “irrimediabilità”, ossia una condizione incurabile e senza speranza.
Tuttavia, la legge canadese sulla morte assistita prevede che le persone abbiano una condizione fisica grave e irrimediabile. Gli specialisti psichiatrici avevano espresso l’opinione che le malattie mentali dell’uomo avrebbero potuto o dovuto renderlo non ammissibile alla MAiD.
Alcuni membri della commissione di revisione della morte MAiD avevano anche messo in dubbio che una condizione “precedentemente non riconosciuta dalla medicina” – vale a dire una possibile “sindrome somatica (cioè che colpisce il corpo) post-vaccino” – potesse essere considerata incurabile.
L’industria canadese dell’eutanasia è in rapida espansione, e da tempo rappresenta un problema che si fa sempre più preoccupante.
Il governo canadese aveva introdotto per la prima volta la MAiD nel giugno 2016. Liberalizzando la normativa, la nazione ha poi legalizzato il suicidio assistito per le persone la cui morte era probabile e prevedibile. Il programma MAiD avrebbe dovuto offrire un’opzione alternativa ai malati terminali, in modo che potessero evitare una morte dolorosa e morire con dignità.
Tuttavia, il governo liberal del Paese ha esteso sempre di più la normativa a partire dal 2016.
Oggi, il governo canadese pratica l’eutanasia ai cittadini in caso di depressione, perdita dell’udito, autismo e persino povertà e mancanza di una casa.
Il governo sta persino spingendo per espandere le leggi sull’eutanasia per includervi bambini e neonati. Quella che era nata come un’opzione per i malati terminali, viene ora utilizzata per eliminare coloro che sono diventati un peso per il sistema sanitario pubblico nazionale.
Il recente rapporto della commissione di revisione della morte MAiD evidenzia un altro caso, che ha coinvolto un disoccupato di 40 anni con una malattia infiammatoria intestinale. L’uomo non aveva molti rapporti sociali, dipendeva dalla famiglia per l’alloggio e il sostentamento, e lottava con la dipendenza da alcol e oppioidi.
Non gli era stato offerto un percorso di cura per le sue dipendenze ed era stato proposto per la MAiD. La sua famiglia temeva che i medici lo avessero indotto al “suicidio assistito”.
Durante una valutazione psichiatrica, all’uomo era stato chiesto se fosse a conoscenza della MAiD e gli erano state fornite informazioni su questa possibilità. Il suo consulente MAiD lo aveva poi accompagnato personalmente nel luogo in cui era stata praticata l’eutanasia.
Molti membri della commissione di revisione di questi decessi hanno definito il caso una trasgressione dei limiti professionali, che potrebbe essere giudicata come un “affrettare una persona verso la morte”. Altri membri, tuttavia, non sono stati d’accordo e hanno affermato che le azioni del medico erano invece state “utili e compassionevoli”.
La notizia arriva dopo che un nuovo studio ha rivelato che il sistema sanitario pubblico canadese risparmia milioni di dollari all’anno praticando l’eutanasia ai pazienti invece di curarli.
Lo studio ha rilevato che il sistema sanitario canadese risparmia fino a 136,8 milioni di dollari all’anno grazie al programma MAiD del Governo. I critici avvertono che i pazienti vulnerabili vengono spinti a scegliere la morte piuttosto che le cure “costose”.
Molti sostengono che l’eutanasia dei cittadini per alleviare le spese del governo è un “utilitarismo senza cuore” che deve essere rifiutato. Lo studio è stato pubblicato nel Canadian Medical Association Journal.
Un’“analisi dei costi dell’assistenza medica in caso di morte [suicidio] in Canada” ha rilevato che questa politica fa risparmiare al Governo federale canadese fino a 136,8 milioni di dollari ogni anno, si legge nello studio.
“Quando la morte si avvicina, negli ultimi mesi, i costi dell’assistenza sanitaria aumentano drammaticamente”, afferma lo studio. “I pazienti che scelgono l’”assistenza medica in fin di vita“ possono rinunciare a questo periodo che richiede molte risorse”.
Di Frank Bergman, slaynews.com
25.10.2024
Frank Bergman è un giornalista politico-economico che vive sulla East Coast. Bergman conduce inchieste su politica e società.
Fonte: https://slaynews.com/news/canada-begins-euthanizing-citizens-covid-vaccination-syndrome/
Traduzione a cura della Redazione di ComeDonChisciotte.org