È tempo di un nuovo speciale dedicato a Gli uomini pesce. Il terzo ad apparire su Giap, il quarto considerando quello sul sito di Giulio Einaudi Editore, che include una mappa di (alcuni) luoghi letterari e, come già per Ufo 78, una playlist ispirata al romanzo.
Cominciamo dal tour. Stasera, 13 dicembre, saremo a Pisogne, Valcamonica. Sarà la diciannovesima presentazione. I dettagli, insieme a quelli delle ultime date del 2024, sono qui.
Per quanto riguarda il 2025, tra gli appuntamenti fissati e quelli “orbitanti” – nel senso che c’è il contatto, ma la data è in attesa di conferma – siamo a settantaquattro settantasei. Infatti stiamo già fermando date a settembre. Tra le presentazioni già fatte e quelle a venire siamo ormai vicinissimi a quota cento e tra poco chiuderemo il calendario. Chi vuole organizzare qualcosa si muova subito, c’è ancora un po’ di spazio da fine settembre a metà ottobre.
Dopo un intero anno on the (rail)road, ottobre segnerà il termine del tour. O meglio: a esaurirsi saranno le presentazioni de Gli uomini pesce, ma al contempo uscirà il nuovo romanzo di Wu Ming 2 e ci sarà un passaggio di testimone.
Ora come ora, il tour de Gli uomini pesce non include cinque quattro regioni, perché da lì non sono giunti inviti: Abruzzo, Calabria, Molise, Sicilia e Val d’Aosta. Eventuali proposte da quei territori avranno la priorità rispetto ad altre. Ribadiamo che il periodo sarebbe l’inizio d’autunno 2025.
In fondo a questo speciale ↓, un’anteprima delle date di gennaio e febbraio.
Una speranza che non finisce
Su Carmilla Paolo Lago firma una lunga recensione intitolata «Gli uomini pesce, la resistenza quotidiana e una speranza che non finisce».
L’excursus parte proprio da loro, dagli uomini pesce, nelle cui mutevoli apparizioni Lago rinviene «un desiderio di utopia, di altrove, di un luogo che non c’è».
Tra i temi individuati nel fitto del libro, quel che sembra più urgente rilevare è la possibilità che non si chiude, che resta aperta anche nella continuità dell’oppressione. Viene in mente l’Ernst Bloch di Marxismo e utopia: «La possibilità non si è ancora esaurita. La possibilità è una singolare categoria del gigantesco laboratorio che è il mondo, laboratorio di una possibile salvezza, tormentosissimo laboratorium possibile salutis.»
Nella descrizione di Lago i personaggi de Gli uomini pesce,
«avvolti da una speranza che sembra non finire mai (e che Antonia riceve come un’eredità da suo zio Ilario), si battono incessantemente contro un’oppressione a sua volta infinita: prima il nazifascismo, poi la sua demoniaca continuità nelle istituzioni repubblicane, fra bombe e stragi, poi le devastazioni naturali, le cementificazioni che durano fino a oggi e preparano il terreno alle inondazioni e ai disastri del nostro tempo, fino alla malagestione dell’emergenza Covid, che ha provocato infiniti strascichi, incomprensioni e inimicizie.
Per raccontarci questa resistenza continua Gli uomini pesce utilizza un modo narrativo dal carattere enciclopedico e si realizza in una tensione totalizzante che abbraccia diversi aspetti della società, della cultura e della politica. La narrazione assume un aspetto polifonico e si apre a una pluralità di voci nel testo e di stili e registri diversi (uno più narrativo, uno più poetico e uno più saggistico) che corrispondono alle voci dei diversi personaggi […]»
A seguire, Lago elenca vari esempi di intertestualità, ovvero di rimandi ad altre opere letterarie. Intrigante l’assonanza, suggerita en passant, tra la struttura del memoriale di Ilario e la forma in cui ci è pervenuto Petrolio, virtuale libro-mondo e libro-vita di Pier Paolo Pasolini.
L’ultima parte della recensione è dedicata al frequente cortocircuito tra realtà e fantasia, all’ambivalenza di personaggi ed episodi sempre in bilico tra dato riscontrabile e fiction. Per rendere l’idea di quanto pervasiva sia questa dimensione, Lago racconta un aneddoto che lo riguarda personalmente, un suo mancato incontro con un personaggio del romanzo.
«Gioiosa, empatica e un tantino psichedelica»
Su Jacobin Italia Enrico Manera firma un vero e proprio saggio di lettura intitolato «L’eredità da scoprire».
Alla «narratività ipertrofica» de Gli uomini pesce – come l’ha definita Lago su Carmilla – Manera contrappone un’ipertrofica recensività. L’impresa che tenta è quella di rendere conto, senza rivelare alcun colpo di scena né rovinare sorprese, del maggior numero possibile di “rime narrative”, cioè degli elementi tematici, poetici e di intreccio che, tornando più volte, rievocati anche attraverso piccoli dettagli, per accumulo fanno emergere i temi del libro.
L’angolatura è programmaticamente sghemba: il saggio inizia infatti con la descrizione dell’ex libris che WM1 imprime sulle copie del romanzo al termine delle presentazioni. La torre circondata dall’acqua, per Manera, trasmette «un’idea di pace e risoluzione che sembra non prevedere l’umano».
Per Manera Gli uomini pesce registra la fase che stiamo vivendo, è un «sismografo di umori, pulsioni, inquietudini in corso nelle vite private, capace di dare voce e corpo a tendenze del politico contemporaneo.» Voce e corpo sono quelle della famiglia Nevi, che è formata prevalentemente da donne, tra contraddizioni di genere e riconquiste del corpo, dopo la forzata “incorporeità” – potremmo chiamarla ipocorporeità – del biennio pandemico.
Addentrandosi ancora nel testo, Manera propone a chi legge – senza ricorrere a questo termine – un allegoritmo, cioè una sequenza di istruzioni per riconoscere sensi allegorici profondi, intimi. La tendenza individuata, per mancanza di espressioni migliori, è definita «esoterismo di sinistra». Laddove «esoterico» non significa escludente bensì aperto a forme emancipatrici di mistero e incanto, e «sinistra» non vuol dire la roba trista a cui il termine è ormai associato in Italia.
Manera non punta solo a ricostruire un percorso di riflessione solista, ad afferrare un filo che tenga insieme quantomeno la seconda parte de La Q di Qomplotto, l’articolo «Sul fare buon uso dell’esoterismo» e l’omaggio al «marxista alchemico» Luciano Parinetto ne Gli uomini pesce (se n’è accorto per primo Giuliano Spagnul); no, Manera coglie un tentativo più antico, leggibile nell’intera produzione di Wu Ming dai tempi di Q fino a Ufo 78. Si tratta nientemeno che di costruire «una mitologia della ragione adatta al nuovo millennio che, senza cadere nell’irrazionalismo regressivo e reazionario, sappia offrire le risorse di un reincantamento capace di far uscire l’utopia emancipativa dalle secche del razionalismo calcolante e del nichilismo disperante.»*
Nel romanzo, fa notare Manera, è importante lo snodo della condizione post-pandemica:
«[Gli uomini pesce] riesce a raccontare, storicizzandola e ricordandone la dolorosa contundenza, quell’emergenza e la sua disastrosa gestione, il suo uso politico e il suo racconto pubblico, fino a farne paradigma e prova generale per gli autoritarismi dell’oggi e significativo per le tante contraddizioni e conflittualità che si generano al suo interno. E al tempo stesso ci ricorda la nostra vulnerabilità e fragilità, invitandoci a riconoscerla e a prendercene cura.»
Per prendersene cura serve un afflato comunitario, teso ad «alleanze di creature e mondi», per «una buona nuova vita».
«Una delle possibili traiettorie suggerite dal libro nella ricerca di una buona nuova vita è quella della creatività e delle molte forme di espressione che questa può assumere per chi produce e chi fruisce dell’esperienza estetica: una galassia di stelle che si vedono nel buio, forma sublime e cosmica di comunicazione tra le persone e tra mondi. SonicAlly, ex-ex di Antonia e musicista di paesaggi, è uno degli esempi di questa visionaria geografia, tanto più spirituale quanto più è terrestre, ed è parte integrante dell’amore per la vita ritrovato da Antonia.
Quelle che gli uomini pesce mormorano nel buio delle acque fangose sono domande e richieste, più che risposte. L’eredità dei Nevi è gioiosa, empatica e un tantino psichedelica, e può essere anche nostra. Una fragranza di acqua, terra e verde si diffonde in questo romanzo soffuso di luce e speranza, al tempo stesso metacritica cospirazionale della ragione moderna e visione politica di qualcosa che ci sta davanti, nel futuro.»**
Questo sunto, per quanto dettagliato, non rende giustizia al testo di Manera, che va letto nella sua interezza e con lentezza. Lo ribadiamo: chi è veloce si fa male.
Intervista a VEZ
Sulla testata on line VEZ (Veneto Ecologia Z Generation) Ernesto Milanesi firma un’intervista a Wu Ming 1 intitolata «Gli uomini pesce, climate change e resistenza sul Delta». Ne proponiamo un breve stralcio:
«Racconto il territorio in cui sono nato e cresciuto, il lato ferrarese del Delta del Po. Territorio anfibio e ambiguo, sfuggente, perturbante, per molti versi estremo. È dal 2017 che ragiono su come “cantarne la mappa”. Ho capito che avrei potuto farlo soltanto con una scrittura altrettanto anfibia e perturbante, e una trama altrettanto estrema nella sua molteplicità. Qualcuno ha detto che nel romanzo “c’è troppo”: tantissimi temi, sottostorie, personaggi, riferimenti. Ma erano necessari. E tutto torna, nessun riferimento è lì a caso, ma “fa rima” con almeno un altro che magari arriva cento pagine dopo. Sono “rime narrative”, piazzate come bombe a tempo. E in molti casi si scoprono rileggendo il libro.»
Da qui al prossimo speciale saranno disponibili on line due interviste registrate nei giorni scorsi: quella a WM1 e Jet Set Roger per la trasmissione di Radio Onda d’Urto «La polvere della battaglia» e quella a WM1 per il podcast «Cose (molto) preziose» di Loredana Lipperini.
Da Verona a Perugia passando per Irpinia e Salento
Ecco infine l’anteprima del calendario di gennaio–febbraio. Per adesso solo i giorni e le città. Ogni altro dettaglio – luoghi precisi, orari, interlocutori – sarà reso noto nel calendario generale di Wu Ming, che andrà on line il 27 dicembre. Nel frattempo, appuntatevi queste date.
9 gennaio VERONA
10 gennaio MANTOVA
15 gennaio BOLZANO
16 gennaio TRENTO
18 gennaio RAVENNA
18 gennaio CERVIA (RA)
24 gennaio NAPOLI
25 gennaio ARIANO IRPINO (AV)
31 gennaio LECCE
1 febbraio SALVE (LE)
2 febbraio TARANTO
5 febbraio SAN GIORGIO DI PIANO (BO)
6 febbraio BENTIVOGLIO (BO)
7 febbraio VARESE
8 febbraio MILANO (2 eventi)
13 febbraio MODENA
15 febbraio AULLA (MS)
20 febbraio OSTELLATO (FE)
21 febbraio ADRIA (RO)
22 febbraio FORLÌ
28 febbraio PERUGIA
Alcuni luoghi che il tour toccherà dopo febbraio:
Ales (OR). Belluno. Berra (FE). Biella. Bologna. Borgo San Giacomo (BS). Cagliari. Cesena. Comacchio (FE). Fabriano (AN). Ferrara. Genova. Gualtieri (RE). Ivrea (TO). Jesi (AN). Lodi. Luzzara (RE). Macomer (NU). Marina di Campo (LI, Isola d’Elba). Massafiscaglia (FE). Milano. Morbegno (SO). Napoli (seconda volta). Nuoro. Padova (seconda volta). Parma. Piacenza. Porto San Giorgio (FM). Prato. Potenza. Roseto degli Abruzzi (TE). Rovigo. San Giuliano Terme (PI). Teramo. Treviso. Trieste. Vercelli. Vicopisano (PI). Vignola (MO).
A chi non ha ancora preso o cominciato il libro, buona lettura.
A tutte e tutti: ci vediamo in giro.
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* Un’utile indicazione per ulteriori indagini, più indietro nel tempo, potrebbe rinviare ai numerosi riferimenti esoterici, alchemici e occulti nella produzione del Luther Blissett Project e di soggetti come la Neoist Alliance e la London Psychogeographical Association.
** In cinese risponderebbero: 哪里哪里, che si pronuncia «ná lí ná lǐ» e corrisponde, più o meno, al nostro: «troppo buono!»