Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di questa iniziativa editoriale significativa, su una figura storica quasi sconosciuta ma da approfondire, per la sua importanza nelle dinamiche meno conosciute e dibattute che portarono alla rivoluzione russa e alla nascita dell’Urss.
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Cento anni fa è morto “Parvus”: una pubblicazione ricostruisce vita e pensiero del rivoluzionario rimasto nell’ombra
Di Giovanni Amicarella
Pietro Antonio Zveteremich, traduttore e slavista, è noto soprattutto per l’operazione editoriale de “Il dottor Živago”. Legge il manoscritto, ne fa una recensione entusiasta, lo sottopone tradotto nientemeno che a Feltrinelli e nel 1958 Boris Pasternak vince il Nobel.
Nel mezzo, una serie di tentativi di Mosca – e del PCI – di fermarne la pubblicazione. Molto meno nota oggi, ma negli anni ’80 fece scalpore – almeno nella sinistra -, la sua opera su Alexander Helphand, dal titolo “Il grande Parvus” (1988). Personaggio pressoché sconosciuto, il nome lascerebbe intendere un’origine tedesca. Nacque nel 1867 a Berezino, in quello che allora era l’Impero russo (oggi Bielorussia), in uno di quei villaggi a forte presenza ebraica che allora popolavano l’Est Europa.
Riparò a Odessa, in Ucraina, e subito si avvicinò al marxismo – a lui e a tanti come lui, dev’essere sembrato l’unico mezzo per combattere la repressione dello zarismo e per ribaltare l’autocrazia. E, diversi decenni, dopo ci riuscì, ma il suo volto non è al fianco di quello di Lenin e non ha mai giganteggiato sulla Piazza Rossa. Ebbene, questo Helphand (in realtà Izrail’ Lazarevič Gel’fand) che si faceva chiamare “Parvus”, cioè piccolo, anche se era particolarmente grosso – e un po’ inquietante, morì a Berlino, esattamente 100 anni fa, come 100 anni fa morì Lenin. E morì nel lusso, in una dimora principesca, un giorno vi abiterà Goebbels nella sua villa.
Marxista, ebreo, arricchitosi negli anni più duri per il popolo tedesco: proprio il nemico ideale per la macchina della propaganda nazista questo “Parvus”!
In questi giorni, una giovane realtà editoriale, sia perché nata da poco sia perché fatta di giovani, come Artverkaro (in esperanto “lavoro d’arte”) ha deciso di pubblicare una ricostruzione proprio su questa figura enigmatica e semi-sconosciuta, ma che ha fatto la Storia. Come? Banalmente ha trovato i finanziamenti per la Rivoluzione russa e ha scelto Lenin come frontman. “L’essenza dell’oggi nei fatti di ieri” è il titolo scelto per il lavoro storico-politico di Lorenzo Somigli, giornalista, sulla figura di Parvus. Somigli ripercorre le tappe essenziali della vita di Parvus, concentrandosi sul suo decisivo soggiorno a Istanbul al fianco dei Giovani Turchi, ma anche sulle sue intuizioni politiche ed economiche. È sua – lo riconosce perfino Stalin – la teoria dello “sciopero generale politico” come mezzo per bloccare il sistema capitalistico.
Oggi, che il mondo si avvia verso una guerra totale, le voci della pace sempre più flebili, ha senso riavvolgere il nastro e provare a capire, per esempio, perché la Russia è sempre l’ossessione degli strateghi anglosassoni. O come è stato possibile creare lo Stato d’Israele. Geopolitica, storia, pensiero politico si tengono in questa pubblicazione di Artverkaro.
A proposito, Parvus aveva preconizzato l’Europa unita e il mercato comune. Chissà se Von der Leyen conosce il “grande Parvus”..
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