Un anno di svolta?

Date e ricorrenze non hanno particolare significato, visto che a seconda dei popoli e dei calendari si festeggia questo o quello indifferentemente. Ma facciamo finta che siamo alla fine di qualcosa e all’inizio di altro per fare una analisi del passato e un proponimento per il futuro.

Più la società dello spreco, dell’inquinamento e del non senso procede nella sua folle corsa e più è evidente che un cambio è necessario e inevitabile. Infatti, oltre alle condizioni terribili in cui stiamo riducendo il pianeta e quindi suicidandoci, che cambiare sia inevitabile lo dimostra anche il grado di difficoltà e spesso di autentica disperazione psicologica delle persone. Nei paesi ricchi come il nostro, che vengono imitati da tanti altri paesi che ci vogliono seguire nel baratro, i livelli di stress, frustrazione, solitudine, mancanza di senso sono molto alti. Eppure mai un’epoca storica come quella attuale ci ha dato maggiori sicurezze. Certo, le abbiamo ottenute a caro prezzo sfruttando il prossimo e devastando l’ambiente, ma il dato di fatto è che siamo strapieni di cose e circondati da ogni possibile sicurezza materiale. Con la tecnologia da fantascienza e con la ricchezza che abbiamo raggiunto, dovremmo lavorare forse un’ora al giorno e poi goderci la vita e invece succede esattamente il contrario: lavoriamo sempre di più, corriamo a destra e sinistra e non sappiamo che senso abbia tutto questo. Ci raccontiamo che lo dobbiamo fare perché ci sono tante spese da pagare, che la vita è cara, bisogna mantenere la famiglia (quelli che ancora ce l’hanno), ci sono i mutui, ecc. Tutte scuse che ci raccontiamo per non voler cambiare; si potrebbe infatti lavorare meno, mantenere le famiglia lo stesso, pagare le bollette, senza necessariamente ammazzarsi di lavoro e con molto meno stress. Ci sono infatti famiglie, persone, gruppi, progetti che hanno cambiato in meglio la loro vita e non sono ricchi. E se c’è chi lo fa nelle nostre stesse condizioni o anche peggiori, vuol dire che chiunque può farlo, a maggior ragione nella nostra società opulenta da fare letteralmente schifo, soprattutto di fronte a tante persone nel mondo che sono veramente in condizioni materiali disperate.

Il problema non è certo costituito da soldi, proprietà, ricchezze che si hanno più e meno; il problema è capire se si ha veramente la voglia di cambiare, per dare un futuro migliore a noi e ai nostri figli. E quando si parla di futuro non si deve intendere solo garantirsi cibo e riparo ma anche speranza e fiducia nella vita, aspetti per i quali siamo davvero poveri visto anche il decremento demografico impressionante. Cambiare sembra difficile perchè siamo dentro a un incantesimo, un colossale bluff dove chi ci governa obbedisce alla religione della crescita del dio denaro e ci inietta dosi di paura e insicurezza costante per farci credere che se non ci si ammazza di lavoro, se non si guadagna sempre di più, siamo spacciati. Ma questo è un mondo fasullo dove vengono continuamente inventate valanghe di bisogni che il giorno prima non c’erano e, attraverso il bombardamento pubblicitario, ci convincono che se non soddisfiamo quei bisogni siamo immancabilmente poveri. E per rendere queste paure reali, ci è stata costruita attorno la società dell’isolamento e della solitudine. Quando si è da soli o in due, la comunità è assente e non ci si è data nessuna possibilità di uscire fuori dalla ruota del criceto, è ovvio che si penserà che è impossibile uscirne ma è un bluff, una farsa popolata da tigri di carta. Ormai gli esempi sono innumerevoli: video, libri, saggi, testimonianze, analisi di ogni tipo, in ogni lingua e continente dimostrano che se si vuole, ci si può costruire una vita migliore, senza morire di fame, né stravolgere la propria esistenza. Basta iniziare a pensare in maniera diversa, allargare la prospettiva e si vedrà che di possibilità di cambiamento in positivo ce ne sono così tante come mai ce lo saremmo immaginato. E a volte per uscire dall’incantesimo basta anche solo ascoltare idee e spunti che non avevamo considerato, una condivisione su temi fondamentali anche pratici per la nostra esistenza. Chi volesse iniziare un percorso di cambiamento, può usufruire di una consulenza personale facendo una donazione qualsiasi a propria discrezione per l’associazione non profit di promozione sociale PAEA attiva dal 1999. E questa eccezionale opportunità viene data proprio per venire incontro alle possibilità economiche di chiunque.
Per informazioni scrivere a info@paea.it

Buon anno di Cambiamento.

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento