Non dimentichiamo i Neocon: pianificatori del nostro presente e del nostro futuro

Di Danilo Fabbroni per ComeDonChisciotte.org

Tempo fa su questi lidi è apparso un ficcante articolo [1] ove una compiuta analisi geo-politica [2] metteva nella giusta luce faglie tra Poteri contrastanti: in quella analisi rinveniva alla luce – come fosse cartina tornasole – un lemma, un neologismo, che oggi è precipitato nell’oblio più oscuro: “neo-con”, ovverossia neo-conservatori.

Eh sì.. che pochi decenni fa, questa definizione fu di stringente – purtroppo – attualità, addirittura apparteneva alle mere cronache quotidiane, TG, radio-giornali, lanci di stampa ecc. ecc. Ci riferiamo ai mala tempora currunt delle Guerre del Golfo, quando costoro – le ghenghe ardite targate McDonald, Levi’s,  Coca & Pesi Cola, i Big Five et alii – in parole povere: “Il secolo Americano” come lo ebbe a definire l’acuto ed obliquo Geminello Alvi,[3] leggi in parole povere, I Neo-Conservatori al potere Sommo, decisero  allegramente di incendiare tutto il Nord Africa e di ridurlo – letteralmente – all’ “età della pietra” come sancì uno di loro, novello Dottor Stranamore.

Eppure, lo reiteriamo, la figurina Panini “Neo-Con” era ambita allora tanto che, udite! Udite!, qualcuno si vantava d’essere stato irreggimentato in quelle fila e lo affermava con orgoglio: quel qualcuno, era niente di meno che Giuliano Ferrara.[4]

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Giuliano Ferrara

Che si sia trattato di millanteria o meno non lo sappiamo e non ci tange: lasciamo queste speculazioni a chi coltiva l’hobby del “Piccolo Detective da Salotto & da Tastiera”, ma il “caso Ferrara”[5] ci porta dritto dritto al nodo gordiano  che vogliamo affrontare e cioè quello del “paraocchi”; sì, quell’infernale attrezzino che si impone a ciuci, ronzini e somari affinché vedano solo in una direzione.

Pare infatti, che una schiera niente affatto esigua dell’Umanità si auto-infligga questo cilicio e ne sia ben appagata: si sente, si percepisce, a quanto accaduto durante l’immonda Pestilenza originata da Davos pochi anni fa, quando orde di volenterosi auto-carnefici si prestarono, con dovizia, alla Volontà di Potenza di Lor Signori installati nella Montagna Incantata di Davos.

Ma veniamo al punto: quando fummo in procinto di redigere una sorta di scheletro da riempire di contenuti per il nostro studio sul ‘68 [6] il mentore Gianni Collu [7] ci mise in guardia di non cadere nella trappola di dipingere quegli accadimenti come solo frutto di una branca dei Servizi anglo-americani piegata “a sinistra”, progressive, insomma come invece si evinceva da un saggio precedente il nostro[8].

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Dato alle stampe il nostro Sessantotto, ed ecco che rumori non ineludibili lo tacciarono come avente una impronta anti-sinistrorsa, insomma come fosse stato vergato da una penna, diciamola semplicemente, “conservatrice”, financo reazionaria.

Invero non era vero nulla: per banali motivi di pochezza dell’editore non ci fu possibile estendere il saggio in questione oltre il dato numero di pagine prestabilito arbitrariamente e quindi non fu possibile “vedere” la seconda parte di quel saggio che invece è compresa in Ecce Homo.[9]

Il sottotitolo di questo libro, L’Olocausto neo-con. Malattia senile socio-patologica delle élite tecno-finanziarie iniziatiche spiega alla perfezione sia che non avemmo nessuna intenzione di sparare nel mucchio sinitroverso per partito preso, nè per aver accentato la figura di Ferrara, che da ex-militante della Sinistra extraparlamentare nostrana è “assurto” (?) a paladino delle istanze neo-conservatrici con tanto di coté anglo-sassocentrico, vero o presunto che sia.

Perché ha rilevanza la figura di Ferrara? Non fu il solo, del resto, che cangiò dall’esser sinistrorso a finir destrorso: vedi Paolo Liguori, Carlo Panella ed altri.[10]

Ha rilevanza perché Ferrara ha una peculiarità in comune con quanto è avvenuto in Usa: l’appartenere a quella specifica etnia che si aggiudicò saldi legami in quella terra, appunto i neo-con. Sì perché, per dirla succintamente, tra le fila dei neo-con albergano una quantità smisurata di ex-sinistrati trozkysti, al contempo ferventi componenti di quella specifica etnia emigrata dall’Est europeo al tempo.

Quindi Ferrara è ininfluente come figura, in quanto collocato in quella striscia di terra, la nostra povera Italia, che dall’armistizio cogli alleati di Cassibile non ha avuto più nessuna sovranità né politica né territoriale, né nulla di tutto ciò, essendo solo una mera “espressione geografica”, ma che di converso rappresenta quel paradigma di cui abbiamo detto che si riverbera in America e come tale sul resto del mondo.

La domanda che si pone è questa: pare tutto questo una esagerazione?

Come già scritto su questo sito in precedenza, non è nostro costume prenderci troppo sul serio, giacché siamo adusi – noi nani appollaiati su spalle altrui – a far parlare Giganti [11] del Pensiero – e così facciamo – lasciando la parola al Nobel Saul Bellow, che nel suo romanzo a chiave Ravelstein, velando – ma  neanche tanto –  il vero nome dei primi attori della cabala Neo-Con ce ne descrive mirabilmente l’Immane Potenza, la nicciana  Volontà di Potenza che essi dispiegano a suon  di propaganda politica, di operazioni psicologiche in grande stile, di bombardamenti a tappetto sulla popolazione civile, di eclatanti tradimenti di leader politici messi da loro a capo di Stati nord-africani e poi messi in corner da loro in quattro e quattr’otto in barba ad ogni etica.[12]

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Perché le cronache delle male-gesta dei Neo-Con rivestono una cospicua importanza in seno al racconto che facemmo sul terremoto sessantottino? La risposta è presto detta: questo Autore, non un carneade come noi, col suo The Rebel[13] ha ampiamente dimostrato come lo ZeitGeist, lo Spirito del Tempo sorto durante il ’68 si sia rivelato un eccezionale humus in cui coltivare quella genìa vastissima di psicopatici consumatori che è divenuta la realtà coeva di tutti i giorni, altro che Rivoluzione! Altro che cambiamenti contro il Capitalismo!

Se a ciò aggiungiamo, come purtroppo tocca incontrovertibilmente aggiungere, che il profondo rizoma insito nel ’68 – non dimentichiamoci che la sua genesi fu in America, e cioè la spinta centripeta trozkysta a braccetto colla peculiare provenienza etnica di molti, di moltissimi di coloro che divennero i capataz di quel Movimento  – è ricalcato tale e quale, millimetricamente nelle schiere dei Neo-Con attuali, devastatori, tutti deretano & camicia coi Macellai di Gaza dei giorni nostri.  Tutto ciò è sufficiente per assolverci dall’aver avuto puntato il dito verso la sola Sinistra?

Sarebbe bastato voltar pagina ed aver compulsato Ecce Homo per rendersi conto di quanto ridicolo fosse stato solo il pensar a ciò. Ma ai ciuci, ai ronzini, agli asini il para-occhi gli aggrada come un vestito ben tagliato.

Di Danilo Fabbroni per ComeDonChisciotte.org

05.01.2025

Danilo Fabbroni compare a metà degli anni Cinquanta e sfiora tangenzialmente il ’68 mentre Gli Anni di Piombo lo vedono in pieno sobbollimento nel tentativo di esfiltrare dalla mediocrità della provincia da cui provenivano i suoi natali. Una serie di Pianeti disposti in circostanze favorevoli lo proietta in una cross-pollination intessuta di sfere e di interessi compositi, all’apparenza urticanti uno contro l’altro: velista agonista professionista; fotografo di interni professionista ma in primis raccattando argent de poche scrivendo della sua amata creatura da sempre, la Musica. Tre “costanti” che si imprimeranno per sempre nel suo DNA. Ha all’attivo decine e decine di articoli tra articoli, libri, interviste in video, oltre 2 medaglie al valore atletico. Vox clamantis in deserto.

NOTE

[1] Il pivot di Mackinder si è spostato: il cuore della Terra si trova più a Sud – Come Don Chisciotte

[2] Un giorno ritorneremo sui limiti eclatanti di ogni analisi basata solo ed esclusivamente sul setaccio geo-politico.

[3] Il secolo americano : Alvi, Geminello

[4] GIULIANO FERRARA UNA SPIA A PAGAMENTO MA TRA I GIORNALISTI NON E’ L’UNICO | Cronache Agenzia Giornalistica

[5] Spaghetticons. La deriva neoconservatrice della destra cattolica italiana : Copertino, Luigi: Amazon.it: Libri

[6] 68’ Magie veleni ed incantesimi Spa : Fabbroni, Danilo

[7] Gianni Collu 2025. Una intervista impossibile resa possibile con immagini inedite : Fabbroni, Danilo

[8] Rivoluzione psichedelica. La CIA, gli hippies, gli psichiatri e la rivoluzione culturale degli anni Sessanta. Ediz. ampliata : Iannaccone, Mario Arturo

[9] Ecce Homo : Fabbroni, Danilo

[10] Paolo Liguori – Wikipedia

[11] Uno su tutti l’Eresiarca Gianni Collu.

[12] Brutal Friendship: West and the Arab Elite : Aburish, Said K. Leggere per credere: l’autore proveniente dal mondo arabo, da strati apicali di quel mondo, compulsa dettagliatamente la longa manus occidentale che ha operato per decenni in quel mondo prima facendo installare leader-fantoccio, letteralmente telecomandati, per poi epurarli con un solo schiocco di dita.

[13] The Rebel Sell: How The Counter Culture Became Consumer Culture : Heath, Joseph, Potter, Andrew:

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