L’Istituto Tavistock di Londra nacque nel 1920 in Tavistock Square, come clinica psichiatrica ad opera di Cyril Burt, esperto di ricerca sul paranormale e Hugh Crichton-Miller, vicepresidente dell’Istituto C.G. Jung di Zurigo. Il progetto era patrocinato dall’Ufficio per la Guerra Psicologica dell’esercito britannico sotto il comando dello psichiatra John Rawlings Rees.
Grazie ai finanziamenti della Rockefeller Foundation e a qualificanti presenze americane, il nuovo Istituto operava in sinergia con i britannici, fra i quali spiccava il vicedirettore della Clinica Tavistock, il suddetto Rees, cofondatore della Federazione Mondiale della Sanità Mentale. Ricordo che lo psichiatra John Rawlings Rees ebbe per studente l’ebreo Heinz (Henry) Alfred Kissinger…
Negli anni ‘60 l’istituto Tavistock, in collaborazione con i servizi segreti inglesi e la CIA, pilotò un esperimento sulla diffusione e l’impiego della droga, soprattutto quella prodotta artificialmente, l’LSD, nell’ambito di quel fenomeno socialmente destabilizzante che fu denominato “controcultura”.
Dovevano bloccare il risveglio delle coscienze, e cosa c’è di meglio delle droghe?
I soldi arrivarono a fiumi dalla Fondazione Ford, dal Centro Britannico di Studi Ambientali, dal Ministero della Difesa britannico, dell’università di Harvard e dal Consiglio delle Ricerche di Scienze Sociali della Gran Bretagna, CIA, ecc.
Ovviamente queste tecniche di controllo sociale si estesero a tutto il mondo e l’Italia, come sempre, divenne un laboratorio a cielo aperto d’elezione.
Dall’acido lisergico (LSD) degli anni Sessanta e Settanta, infiltrarono nelle masse di giovani la devastante eroina… Il resto è storia. Una triste storia!
Oggi il livello coscienziale, quello cognitivo e la pulsione alla rivoluzione sono talmente infimi che le droghe non servono più, bastano i social, OnlyFans e la tv.
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