Il coraggio del Papa

Riceviamo e pubblichiamo da Fabrizio Bertolami per Comedonchisciotte.org

<<Non abbiamo alcun problema […] con gli ebrei; l’unico problema è con Netanyahu che, ignorando le leggi internazionali e i diritti umani, ha creato crisi nella regione e nel mondo.>>

Questa frase, pronunciata da Papa Francesco I durante il suo incontro con l’Ayatollah Seyed Abu al Hassan Navab, presidente dello “Istituto iraniano per il dialogo e l’incontro tra religioni e culture” e riportata dall’agenzia di stampa iraniana IRNA ha scosso i rapporti tra la comunità ebraica ed il Pontefice.

Alcuni quotidiani italiani come Il Foglio e Huffington Post, molto vicini al governo di Tel Aviv, hanno pubblicato articoli molto critici nei confronti del Pontefice. Secondo Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, “Le ultime dichiarazioni di Papa Francesco su Israele mettono a rischio il dialogo maturato negli ultimi 60 anni. Ora diventa difficile persino invitarlo in Sinagoga”.

Anche se la polemica non è andata molto oltre i confini del Bel Paese, dove anche i maggiori quotidiani hanno dato la notizia solo in maniera marginale, essa segna un nuovo momento di attrito tra la Santa Sede ed il governo ultranazionalista di Benjamin Nethanyahu.

Ricordiamo infatti che, tra le altre cose, il Papa si era già pronunciato sula guerra a Gaza definendola un Genocidio e aveva corretto il Primo Ministro ebraico allorchè quest’ultimo aveva affermato che “Gesù era ebreo e parlava ebraico”, riportandolo alla realtà dei fatti storici ricordando che il Cristo parlava Aramaico.

“Benny” e Il Papa chiaramente non si amano.

Il primo, in maniera molto spregiudicata, sta cercando di espandere la presenza ebraica oltre gli attuali confini (molti dei quali non riconosciuti nè dall’ONU nè dalla maggioranza delle Nazioni mondiali) sino al Libano del Sud e in Siria, sta mettendo a ferro e fuoco la Striscia di Gaza, punta alla riduzione della superficie della Cisgiordania e probabilmente sogna la futura riconquista del Sinai.

Il secondo sta cercando di difendere la minacciata presenza cristiana in Medioriente che va dalla Siria all’Egitto, passando per il Libano, la Palestina e l’Iraq.

Il rapporto tra Vaticano e Palestina, ad oggi rappresentata dall’ANP, è naturalmente segnato dal fatto che i maggiori siti cristiani in quell’area sono proprio sotto la giurisdizione palestinese (ad eccezione di Nazareth, abitata però in maggioranza da arabi israeliani).

Il Papa pare esprimere tutto il suo coraggio in questo suo contrasto aperto con il Governo di Tel Aviv e il suo Primo Ministro, in un momento in cui nessuna cancelleria occidentale, senza citare la maggior parte dei media mainstream, si permette di criticarne le azioni per la paura di essere tacciato di antisionismo, equiparato ormai all’antisemitismo.

Così come in terra la Chiesa si pone come mediatrice tra Dio e gli Uomini e tra la durezza degli effetti del Potere ed i più fragili ed indifesi, in Medioriente essa si pone tra il furore del terrorismo salafita e la volontà di potenza ebraica, raccogliendo le istanze di Pace che si levano non solo in Palestina ma in tutta l’area mediorientale. Inoltre la vicinanza storica tra Chiesa Cattolica e Clero Sciita è vista come fumo negli occhi dai più oltranzisti dei membri del Governo israeliano. Nel ricordare l’incontro con il Grande Ayatollah Al-Sistani, guida spirituale degli Sciiti a Najaf nel 2021, Francesco ha sottolineato che

<<il rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona e di ogni comunità, in particolare la libertà di religione, di pensiero e di espressione, è fonte di serenità personale e sociale e di armonia tra i popoli.>>

affermazione che stride con i progetti espansionistici dell’erede di Golda Meir (ma più probabilmente più affine a uno Jabotinski meno idealista).

Con la sua affermazione, probabilmente e in maniera molto velata, Papa francesco sta suggerendo una via d’uscita dalla spirale di guerra e violenza in cui Israele si e avvitato: l’estromissione di Nethanyahu come soluzione alle troppe crisi in atto nella regione e all’interno della stessa Israele.

Come nella tradizione ebraica si addossa ad un animale, sia esso un agnello o più prosaicamente una gallina (come durante lo Yom Kippur), il ruolo di “capro espiatorio” per purficarsi dai propri peccati, l’estromissione di Nethanyahu potrebbe essere il modo per risolvere l’intricata e pericolosa situazione e provare a cercare un nuovo equilibrio in un’area già troppo affollata di potenze bellicose.

Oltre che con Hamas, Hezbollah, Houthi yemeniti e Iran, oggi Israele rischia anche un conflitto aperto con la Turchia di Erdogan sul terreno siriano, davvero un pò troppo per un piccolo paese già impegnato nella guerra più lunga della sua breve storia, guerra che peraltro sta minando dall’interno anche l’unita nazionale.

E allora questa volta, parafrasando un celebre passo dell’Antico Testamento, se “morisse” solo Sansone, forse i filistei potrebbero acquietarsi.

09.01.2025

FONTI

https://www.ilfoglio.it/esteri/2025/01/05/news/con-gli-iraniani-contro-israele-francesco-oltre-tutte-le-linee-rosse-7296597/
https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-04/verso-il-giubileo-jobel-shofar-rabbino-di-segni.html
https://www.corriere.it/esteri/25_gennaio_04/papa-francesco-netanyahu-diritti-umani-57a07e00-0d1c-442e-843c-752a8faaaxlk.shtml
https://www.huffingtonpost.it/esteri/2025/01/02/news/noemi_di_segni_contro_papa_francesco-18100731/
https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-03/papa-iraq-incontro-al-sistani-najaf.html
https://www.unz.com/pgiraldi/pope-francis-should-go-to-gaza/
https://blogs.timesofisrael.com/keffiyeh-nativity-pope-francis-sparks-outrage/
https://www.euronews.com/2024/11/17/israeli-strikes-in-gaza-kill-12-netanyahus-house-attacked-with-flares
https://www.israelhayom.com/2025/01/05/did-pope-francis-say-he-has-a-problem-with-netanyahu/
https://en.irna.ir/news/85666788/Netanyahu-criticizes-Pope-Francis-over-Gaza-genocide-inquiry
https://time.com/118522/pope-corrects-israeli-leader-actually-jesus-did-not-speak-hebrew/
https://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_%C5%BDabotinskij

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