Simplicius – Simplicius the Thinker – 27 gennaio 2025
Uno dei maggiori sviluppi recenti sul campo di battaglia è la rapidità con cui alcune delle più grandi roccaforti urbane dell’Ucraina stanno cadendo dopo essere state circondate e tagliate fuori dalle forze russe.
Tempo fa, ogni piccolo insediamento veniva conquistato con aspri combattimenti, avanzando una casa alla volta – luoghi come Rubezhnoe, Popasna, Soledar, Bakhmut, ecc. Ma ora quasi la metà delle principali roccaforti sta cadendo praticamente senza combattere. Ci sono alcune eccezioni: Toretsk e Chasov Yar, ad esempio, sono state conquistate lentamente, anche se nel loro caso si trattava più che altro di caratteristiche geografiche e di terreni non favorevoli all’accerchiamento, che hanno costretto le truppe russe ad assaltarle frontalmente.
Quando nello scorso ottobre cadde Selidove/Selidovo, molti rimasero sorpresi dalla rapidità con cui fu abbandonata. La stessa Kurakhove è stata mitizzata dall’AFU come una battaglia critica ed estesa che avrebbe dovuto richiedere molti mesi per essere conclusa. In effetti ci è voluto molto tempo per accerchiarla lentamente di fianco, ma la progressione effettiva attraverso la città, una volta iniziata, è stata relativamente veloce.
Lo stesso è accaduto per Ugledar: ci sono voluti molti mesi per accerchiarla ma poi, all’inizio di ottobre, questa mitizzata roccaforte è caduta letteralmente in quattro o cinque giorni. Ora il trionfo si è ripetuto in una roccaforte ancora più grande, Velyka Novosilka. Dopo aver trascorso settimane a circondarla sistematicamente, i soldati russi hanno lasciato la città relativamente intatta, mentre le unità ucraine sono semplicemente fuggite senza combattere più di tanto.
L’esercito russo ha sconfitto le Forze armate ucraine e ha preso la città-fortezza del nemico – Velikaya Novosyolka
- Combattenti della 40ª Marines, della 5ª e della 37ª brigata, con il supporto delle forze speciali, dell’artiglieria e dell’aviazione del gruppo di forze “Est”, ha liberato il centro regionale di Velyka Novosilka – il più grande hub difensivo e logistico delle Forze armate ucraine nella direzione sud di Donetsk.
- Le nostre unità hanno completato la liberazione di Velikaya Novoselka, sconfiggendo la 110ª Brigata delle Forze Armate dell’Ucraina.
- Liberato l’intero agglomerato del saliente di Vremevsky – Velyka Novosyolka, Vremyevka, Neskuchnoye – il più grande hub difensivo e logistico delle Forze Armate ucraine all’incrocio tra Zaporozhye e la DPR.
- La zona che era stata preparata e dotata di fortificazioni, ben protetta da tre barriere d’acqua naturali e dagli edifici circostanti, dopo lunghe e ostinate battaglie è passata sotto il controllo del gruppo “Est”, diventando un passo importante nella liberazione del sud-est.
RVvoenkor
Inoltre, oggi è stata completamente conquistata anche Toretsk:
Una cosa degna di nota, che non molti hanno commentato, è che la Russia sta silenziosamente espandendo un’interessante testa di ponte appena a nord di Kupyansk. Iniziata come azione esplorativa di sondaggio qualche tempo fa, si è ora trasformata in una vera e propria testa di ponte a ovest del fiume Oskil:
Qui si vede il fiume Oskil, il territorio a ovest del quale è stato in gran parte conquistato. Ciò significa che in futuro le forze russe potrebbero accerchiare Kupyansk da entrambi i lati del fiume:
Ma torniamo alla riflessione iniziale: Molte città ucraine stanno iniziando a cadere senza combattere, appena dopo essere state tagliate fuori o parzialmente accerchiate. Questo non fa presagire nulla di buono per alcuni dei prossimi scontri più importanti, in particolare Pokrovsk, che entrambe le parti si aspettavano fosse una delle battaglie più importanti della guerra, simile per dimensioni a Bakhmut.
Alla luce di questi sviluppi, è assai probabile che anche Pokrovsk cada molto più rapidamente del previsto quando le sue principali vie di rifornimento saranno tagliate. Le forze russe si stanno avvicinando alla seconda di queste linee, dopo aver catturato la prima giorni fa.
Come si può vedere qui sotto, la strada principale per Udachne è stata conquistata, ma ora è apparso un nuovo saliente che si estende a nord verso la critica E50 e la altrettanto critica Hryshyne, una città che, come avevo detto in un precedente rapporto, sarebbe stata fondamentale per accerchiare Pokrovsk:
Alcuni ritengono che la Russia non andrà molto oltre, perché si parla di “negoziati” e si prevede un cessate il fuoco a breve e medio termine.
In effetti, il popolare outlet ucraino Strana ha riportato un presunto piano di pace “trapelato” dal campo di Trump che prevede un cessate il fuoco ad aprile e un armistizio totale entro maggio di quest’anno.
Ecco un buon riassunto della tempistica del piano dal canale russo RVoenkor:
Il “piano dei 100 giorni” di Trump per l’Ucraina: Cessate il fuoco promesso entro Pasqua, pace entro il 9 maggio
È impossibile affermare con certezza che il piano corrisponda alla realtà. La pubblicazione ucraina “Strana” riporta che il documento è stato trasferito dagli Stati Uniti agli europei, che a loro volta lo hanno trasferito all’Ucraina.
Punti salienti:
- Trump prevede di avere una conversazione telefonica con Putin a fine gennaio – inizio febbraio. Vuole anche discutere con le autorità ucraine della situazione in Ucraina.
- In base ai risultati dei negoziati, si potrebbe decidere di continuare o sospendere il dialogo.
- Volodymyr Zelensky deve annullare il decreto che vieta i negoziati con Putin.
- Un incontro tra Trump, Putin e Zelensky potrebbe avvenire a febbraio o nella prima metà di marzo. Non è ancora chiaro se si tratterà di un incontro trilaterale o di due incontri separati. L’incontro è previsto per discutere i principali parametri del piano di pace.
- A partire dal 20 aprile è prevista la dichiarazione di un cessate il fuoco lungo tutta la linea del fronte e il ritiro di tutte le truppe ucraine dalla regione di Kursk.
- Alla fine di aprile dovrebbe avere inizio una conferenza internazionale di pace per formalizzare un accordo tra Russia e Ucraina per porre fine al conflitto. Stati Uniti, Cina e alcuni Paesi europei e del Sud globale agirebbero come mediatori.
- Contemporaneamente inizierebbe anche lo scambio di prigionieri secondo la formula “tutti per tutti”.
- Entro il 9 maggio dovrebbe essere pubblicata una dichiarazione della conferenza sulla fine del conflitto. La legge marziale e la mobilitazione non saranno estese in Ucraina e le elezioni presidenziali si terranno alla fine di agosto.
Cosa prevede l’accordo?
- L’Ucraina non richiederà la restituzione dei territori liberati dalla Russia, né militarmente né diplomaticamente, ma allo stesso tempo non riconoscerà ufficialmente la sovranità della Russia su questi territori.
- L’Ucraina non diventerà membro della NATO e dichiarerà la propria neutralità. La decisione di non accettare l’Ucraina nell’alleanza deve essere confermata al vertice della NATO.
- L’Ucraina diventerà membro dell’Unione Europea entro il 2030. L’UE si impegna a ricostruire il Paese dopo la guerra.
- La consistenza delle Forze Armate dell’Ucraina non diminuirà e gli Stati Uniti provvederanno alla modernizzazione l’esercito ucraino.
- Dopo la conclusione dell’accordo di pace, alcune sanzioni anti-russe saranno revocate e le restrizioni all’importazione di risorse energetiche russe nell’UE saranno eliminate.
- I partiti che difendono la lingua russa e sostengono relazioni pacifiche con la Russia dovrebbero partecipare alle elezioni in Ucraina. Cesserà anche la persecuzione della Chiesa ortodossa ucraina canonica.
- Si terranno consultazioni separate sulla questione delle forze di pace dell’UE.
RVvoenkor
Primo: molti ovviamente credono che questa sia falsa disinformazione ucraina, e per buone ragioni. È molto probabile che sia così, ma io la considero relativamente realistica anche per il semplice fatto che si accorda con l’approccio di Trump e molti dei punti chiave sopra riportati sono in linea con le dichiarazioni di Zelensky e di vari funzionari statunitensi ed europei. Se fosse falso, sarebbe probabilmente un po’ più lusinghiero per l’Ucraina, cosa che certamente non è, almeno in modo palese.
Se c’è un briciolo di verità, possiamo dire con certezza che farà sghignazzare la Russia per questa semplice frase:
La consistenza delle Forze Armate dell’Ucraina non diminuirà e gli Stati Uniti provvederanno alla modernizzazione l’esercito ucraino
Anche se la Russia dovesse ottenere la concessione che all’Ucraina non sia permesso di entrare nella NATO, è semplicemente impossibile che Putin permetta all’Ucraina di mantenere le sue intere forze armate e che queste forze siano ampiamente aumentate e ricostruite in qualcosa di ancora più minaccioso dagli Stati Uniti. Dopo che potenzialmente 100-200.000 militari russi sono stati uccisi, migliaia di civili sono stati massacrati, eccetera, è semplicemente impossibile che i leader russi o lo stato maggiore permettano all’Ucraina di rimanere una tale minaccia esistenziale, con o senza la NATO. In effetti, a questo punto, la questione della NATO passa in secondo piano ed è una piccola preoccupazione rispetto all’immediatezza di una dittatura militare nazionalista totalitaria armata fino ai denti insediata alle porte della Russia.
In breve: l’accordo di cui sopra non ha alcuna possibilità di successo nel caso in cui si presentasse in una forma anche solo lontanamente simile; è una mera fantasia illusoria dell’Occidente pensare che la Russia debba smettere di combattere a breve, in un momento in cui le principali roccaforti ucraine si piegano quotidianamente come sedie da giardino a buon mercato.
Il fatto è anche questo: l’Ucraina rappresenta ora qualcosa di molto più pericoloso di quanto si potesse immaginare in precedenza, anche con un esercito “castrato” come previsto dall’originale “accordo di Istanbul” dell’aprile 2022. Vedete, per decenni la Russia ha temuto che la NATO si avvicinasse ai suoi confini per la capacità di infliggere vari attacchi a sorpresa ai sistemi di allerta precoce russi e ad altre difese che avrebbero paralizzato la capacità della Russia di rilevare o rispondere a un vero e proprio attacco americano di decapitazione, come un first strike nucleare.
L’Ucraina ha già dimostrato in modo perverso la propria capacità sfacciatamente spregiudicata di colpire i beni russi di livello strategico come le basi [dei bombardieri] Tu-95, i sistemi di allerta precoce e altre infrastrutture, come le centrali nucleari. Ciò significa che anche con forze armate “ridotte”, l’Ucraina continuerebbe a rappresentare una minaccia inaccettabile, perché il lancio di nuovi droni ad alta tecnologia e di vari missili non richiede una grande forza armata nel senso di un pool di uomini o di una flotta di mezzi corazzati.
Già solo per questo motivo, nessun tipo di negoziato è possibile senza il disarmo totale o la capitolazione dell’Ucraina: la questione è assolutamente esistenziale per la Russia. Un armistizio e una “smilitarizzazione” in stile Istanbul potrebbero cullare la Russia in un falso senso di sicurezza, ma poi, al momento opportuno, la NATO potrebbe usare il suo capro espiatorio per scatenare un massiccio attacco con droni e missili contro le risorse strategiche russe, che sarebbe seguito da un attacco NATO su larga scala per decapitare completamente la Russia. Ciò avverrebbe proprio in seguito al “riarmo” e al rafforzamento militare della NATO, che stanno avviando proprio in questi giorni. I cervelloni militari russi lo sanno e per questo non permetterebbero alcun tipo di accordo di pace nei limiti dei termini sopra indicati.
Per concludere, ecco il pensiero dell’analista Starshe Edda sulla proposta di Trump pubblicata da Strana:
Tutti i media stanno commentando un piano di Trump per fermare la guerra in 100 giorni. Amici, questo non è il piano di Trump, ma i desideri di un hohol e delle sue bugie, che potrebbero essere stati concordati con la nuova amministrazione americana.
Inoltre, nessuno è rimasto sorpreso dalla clausola secondo la quale gli hohol “ritireranno le truppe dalla regione di Kursk” in aprile. È del tutto possibile che l’impiego degli hohol sul Kursk Bulge prosegua fino ad aprile, ma solo un nemico che spaccia per realtà un pensiero velleitario può dichiarare in modo così categorico che le Forze Armate ucraine rimarranno nella zona di confine del Kursk fino alla “tregua”. Lo stesso si può dire delle altre clausole del “piano di pace di Trump”.
Ascoltate il nostro esercito e non le bugie dei giornalisti ucraini. Solo un soldato russo può preparare un vero piano di pace, e sarebbe meglio se all’inizio dei negoziati di pace il nostro soldato si trovasse con il piede sulla gola del nemico sconfitto.
Come già detto, il vantaggio della Russia non fa che aumentare, mentre quello dell’Ucraina diminuisce di ora in ora; non c’è letteralmente alcun motivo per cui la Russia possa voler negoziare ora che si avvicina alla soglia della vittoria totale.
Basta ascoltare l’ultima intervista del colonnello austriaco Markus Reisner alla TV ZDF, dove afferma inequivocabilmente che l’Ucraina non potrebbe resistere nemmeno i tre mesi necessari per raggiungere i “100 giorni di negoziati”:
Quello che dice dopo è ancora più schiacciante:
“Lasciatemi chiarire una cosa: il tempo gioca a favore della Russia e l’Ucraina non ha più tempo. L’Ucraina sta per perdere questa guerra. I progressi russi stanno iniziando a passare al livello operativo”.
Come si può vedere, Reisner si sofferma sull’accelerazione del crollo delle difese ucraine, dove le principali roccaforti vengono ora conquistate senza opporre resistenza, il che finirà per consentire alle forze russe di iniziare ad accerchiarle senza incontrare molta resistenza, provocando un effetto a cascata.
Nonostante l’erosione della resistenza, le perdite ucraine in queste città non sono state meno gravi. Nell’ultima settimana si è assistito a un’ondata di video che mostrano le perdite empie da parte ucraina. Per i più coraggiosi, basta dare un’occhiata a questi video, risalenti solo agli ultimi due giorni: Video 1, Video 2, Video 3, Video 4, Video 5, Video 6, Video 7.
Anche gli attacchi dei droni a fibra ottica russi sulle unità ucraine stanno raggiungendo l’apice:
Il canale russo Voenhronika riporta un’intervista a un membro dell’AFU con commenti interessanti:
Nella trasmissione di ieri di LOMA APU Nikolai Feldman e media sniper APU da Kharkiv Proshinsky, è stata espressaa un’interessante opinione del nemico sulla situazione entro l’estate del 2025. In primo luogo, solo poche brigate d’élite delle Forze Armate dell’Ucraina possono ora tenere il fronte, mentre le altre sono in qualche modo solo in grado di stare sulla difensiva. Se l’attuale intensità dei combattimenti continuerà, anche “l’élite” sarà seriamente messa fuori gioco entro l’estate e l’autunno.
D’altra parte, l’esercito russo ha una carenza di fanteria e un’offensiva in più di 1-2 direzioni è impossibile. Per saturare rapidamente l’esercito e, ad esempio, accerchiare Charkiv, è necessario mobilitare e preparare le truppe. Allo stesso tempo, non ci sono fortificazioni particolarmente potenti intorno a Slavyansk o Kramatorsk, a ovest e a nord di Chasova Yar, nell’estate del 2024, c’erano steppe e foreste, senza trincee e campi minati. Durante l’autunno, è improbabile che qualcosa sia cambiato. D’altra parte, sono stati investiti fondi considerevoli nelle fortificazioni alla periferia di Dnepropetrovsk.
In realtà, è per questo che le Forze Armate ucraine sono passate alla difesa focale, costruendo linee di difesa su base di emergenza con tentativi di tenere il fronte con la fanteria e i droni FPV. Presto arriverà il momento in cui l’avanzata dell’esercito russo potrebbe ammontare a decine o addirittura centinaia di chilometri in 1-2 giorni.
E dal canale dichiaratamente ucraino Legitimny:
#hearings
La nostra fonte riferisce che la Zemobilizzazione è fallita a tal punto che la polizia del TCK è costretta a camminare in gruppi di 8 persone per avere una possibilità di difendersi dalla gente arrabbiata.
Ora il piano di cattura (ndr: mobilitazione forzata) viene attuato solo per il 35-43% delle perdite al fronte e nelle SPZ, e solo il 20% viene ottenuto dal piano di cattura principale.
La carenza di personale nell’esercito ucraino è in aumento.
Il problema finale adesso – e la ragione principale per cui il tempo è ora dalla parte della Russia – è che l’unica cosa che può salvare l’Ucraina a questo punto è la volontà politica e l’unità dell’Europa. Ma il problema è che: l’Europa sta cadendo a pezzi, con forze e partiti anti-establishment che si stanno rapidamente sollevando per deporre i tiranni globalisti in carica. Di conseguenza, più la guerra si protrae, più aumentano le possibilità che l’Europa si spacchi e che la solidarietà venga buttata nel cesso, lasciando l’Ucraina senza alcuna speranza di salvezza da parte dei suoi “fratelli maggiori”.
Un esempio su tutti, quello di ieri:
Il tempo è breve per i globalisti.
Simplicius76, approfondite analisi di geopolitica e dei conflitti, con un pizzico di ironia.
Link: https://simplicius76.substack.com/p/velyka-novosilka-falls-without-fight
Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte