Patagonia: terrorista è lo Stato

Gli ultimi giorni della carovana Puelmapu 2025 sono stati molto intensi e carichi di proposte politiche.

Il 10 febbraio a Rawson si è svolta una conferenza stampa ripresa da vari media locali e radio comunitarie, una presa di parola importante per le comunità Mapuche in un momento politicamente delicato per gli attacchi che sta subendo il popolo originario.

Percorrendo tutto il rio Chubut non si può fare a meno di osservare come lo stato Argentino, consolidandosi la guida di Milei, stia preparando il terreno per una deriva autoritaria, fascista, razzista e sessista. Questa deriva sta colpendo molto duramente soprattutto le comunità Mapuche, simbolo di un altro modo di vivere, che tiene conto del rispetto del territorio e che porta avanti ideali radicalmente anticapitalisti.

Molte di queste comunità infatti sono completamente autonome, in grado di autodeterminarsi e di agire in contatto con la natura senza sfruttarla, mantenendo intatti ecosistemi e biodiversità. Sono inoltre portatrici di una storia e di una coscienza millenaria spirituale estremamente simile a quelli che oggi possiamo chiamare neomaterialismi.

La crescente repressione e criminalizzazione sta dando vita a episodi sempre più comuni di razzismo e violenza. In particolare nella provincia del Chubut, martoriata in questi mesi dagli incendi, il governatore Ignacio Torres sta usando il “comandos unificados” (che riunisce polizia statale, polizia provinciale, prefettura, gendarmeria ed esercito) per sgomberare, perquisire e arrestare molti membri delle comunità.

L’11 febbraio, nella mattinata, sono state eseguite diverse perquisizioni in lof e domicili di persone Mapuche. Le comunità perquisite sono il Lof Cañio nella zona di El Maiten, il lof Pillan Mawuiza vicino a Corcovado, e il lof Catriman Colihueque e Nahuelpan. In particolare nel lof Pillan Mawuiza la perquisizione è stata molto violenta, anche nei confronti di bambini e anziani, uno dei quali è stato in seguito ricoverato. Sono stati sequestrati i cellulari e impedite le comunicazioni con l’esterno. Una donna della comunità, Victoria Dolores Fernandez Nuñez, è stata arrestata con l’accusa di aver provocato gli incendi e si trova ora nella prigione di Esquel, in regime di carcere preventivo per 60 giorni per il rischio di fuga e inquinamento delle prove, dichiara il giudice Jorge Criado. È stata perquisita e danneggiata anche la radio comunitaria Petu Mogeleiñ a El Maiten.

Carovana Patagonia

Tutto ciò sta avvenendo dopo le dichiarazioni della ministra Patricia Bullrich dove viene considerata la RAM (Resistencia Ancestral Mapuche, ormai inattiva da molti anni) organizzazione terroristica e condanna i Mapuche come responsabili degli incendi.
Questa generalizzazione è profondamente pericolosa, come possiamo notare dai vari episodi di aggressioni razziste che molti Mapuche subiscono quotidianamente.
Diventa ancora più inquietante se viene usata per attuare azioni repressive senza un chiaro mandato giuridico.

Proprio l’11 febbraio, a Rawson, ultima tappa della carovana Puelmapu, si è svolta una marcia verso la Casa de Gobierno, per chiedere spiegazioni sugli avvenimenti in corso. Non essendo disponibili né il governatore né il suo vice, la manifestazione si è spostato al congresso, senza però trovate la disponibilità a rilasciare dichiarazioni di nessun deputato. Solo dopo due ore e mezza di pressioni il longko Mauro Pillan è stato ricevuto negli uffici della procura, dove non ha ricevuto in realtà nessuna risposta e nessun chiarimento su ciò che stava accadendo alle comunità Mapuche. 

Questo clima di tensione preoccupa, soprattutto se vissuto in prima persona, ed è tema di riflessione per i Mapuche che stanno cercando di mobilitare anche la società civile. Preoccupa da una parte per la necessità di solidarietà in un periodo di opinione pubblica sfavorevole o insensibile, dall’altra perché quello che si sta sperimentando su di loro sarà un modello da adottare per le altre forme di resistenza a un sistema “iper” capitalista come quello proposta da Milei.

Carovana Patagonia

Diventa quindi necessario unirsi con i lavoratori, con chi lotta contro il cambiamento climatico e il movimento transfemminista per creare autorganizzazione lì dove lo stato sociale sta scomparendo lasciando posto a logiche di mercato malate. Nei vari trawün si è discusso molto di ampliare la rete di comunicazione grazie alle radio, ma anche di organizzare un festival che riunisce Mapuche e non Mapuche per stare insieme, discutere e divertirsi, perché in questi momenti di tristezza e criminalizzazione l’unica cosa da non perdere è la felicità e la speranza per non lasciar posto alla paura che vogliono imporre al popolo originario Mapuche.

Condividi questo contenuto...

Lascia un commento