L’obbligo vaccinale senza fine contro i nostri figli

di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Il problema delle vaccinazioni è di attualità dal 2017, anno della Legge Lorenzin che ha portato da 4 a 10 le vaccinazioni pediatriche obbligatorie.
Quella legge, imposta per decreto urgente in nome di un’emergenza morbillo inesistente, fu l’assaggio di ciò che poi, con la dichiarata pandemia Covid, ha toccato intere categorie della popolazione.
Doveva essere rivista nel 2020 per valutare la necessità di proseguire con gli obblighi.
Ovviamente non è stato fatto.

Non esistono farmaci sicuri ed efficaci per definizione.
Eppure, tuttora, bambini del nido e della materna non possono frequentare la scuola se non in regola con le vaccinazioni. Ogni giorno vengono esclusi dai servizi educativi d’infanzia perché privi anche di un solo richiamo vaccinale.
Questo ‘green pass’ non è stato abrogato ed è un argomento di cui è bene parlare perché, invece, è logico pensare che sia sempre necessaria una valutazione personale per capire se il rapporto rischio-beneficio dell’assunzione di un determinato vaccino è favorevole oppure no a quel determinato bambino con quelle specifiche e individuali caratteristiche.

Cosa succede alla salute di un bambino quando, come sta accadendo adesso, si somministrano 22-24 vaccinazioni nei primissimi mesi di vita (siamo arrivati a questi numeri tra vaccinazioni obbligatorie e facoltative) o quando se ne somministrano otto, tutte insieme, a due mesi?

È accettabile che non esistano vaccini mono componenti in modo, eventualmente, da permettere scelte personalizzate?

È accettabile che uno Stato imponga un farmaco di cui non si conoscono gli effetti a lungo termine?

È accettabile che nei principali media sul tema delle vaccinazioni ancora non ci sia la possibilità di un confronto aperto sulle prove scientifiche?

Negli ultimi anni c’è stato un aumento spaventoso delle malattie del neuro sviluppo e questo è un fatto che non si può ignorare.
Forse sarebbe il caso di indagare anche gli effetti di un programma vaccinale così intenso, così precoce e con così tante co-somministrazioni.
Consiglio di ascoltare (e fare girare) le argomentazioni del dottor Luca Speciani, direttore de L’Altra Medicina e presidente di AMPAS (Associazione Medici Per un’Alimentazione di Segnale) e del dottor Eugenio Serravalle, pediatra da 45 anni e presidente di AsSIS (Associazione di Studi e Informazione Sulla Salute).

In Italia la Costituzione riconosce che nessuno può essere obbligato ad alcun trattamento sanitario contro la propria volontà e prevede altresì che la libertà personale è inviolabile. La libertà di scelta è per moltissime persone un punto fermo da non mettere in discussione. Ed è un valore irrinunciabile ripetutamente sbandierato da tutti coloro che sostengono aborto e eutanasia.
Curioso e incoerente che poi, per buona parte di queste persone, la stessa libertà non sia contemplabile se si parla di vaccinazioni.

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