Se la verità sui vaccini non è gradita, che altro resta da fare? Niente, prendere atto che non si deve parlare, che ci ammaliamo e moriamo per caso

Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it

Evidentemente la faccenda dei vaccini mette ancora timore. Dopo il mio pezzo sull’attore Pietro Genualdi (pubblicato di seguito all’attuale articolo, ndr), appena morto di leucemia, pezzo diventato virale, ho ricevuto reazioni veementi dalla famiglia che mi contesta non la verità di quanto ho rivelato, ma l’opportunità: avrei dovuto interpellare prima loro, i quali, a quanto ho capito, mai mi avrebbero autorizzato. A cosa? A rivelare che Genuardi era convinto che i vaccini gli avessero determinato la leucemia e che, una volta guarito, avrebbe provveduto a denunciare pubblicamente la cosa, come io stesso lo invitavo a fare. Io rispetto il dolore della famiglia, ma la pretesa mi pare fuori luogo: non ho divulgato direttamente materiale riservato, non ho diffuso i messaggi vocali di cui sono in possesso e nemmeno ho riprodotto quelli scritti, ho riassunto con parole mie le conversazioni fra noi, sicuro, come resto, di avere fatto la cosa giusta, la stessa che Genuardi voleva fare. Non ho aggiunto, ricamato o modificato niente. Ho ripreso, con parole mie, la sostanza di un dialogo per il quale non vedo proprio quali autorizzazioni avrei dovuto chiedere e a chi: a questa stregua, chiudiamo pure il diritto di cronaca, l’informazione, chiudiamo tutto e uniformiamoci alle veline del potere.

Se in effetti si vuole intendere che era meglio non parlarne, non scomodare i vaccini, allora, mi dispiace, è una opinione alla quale non posso adeguarmi: tutti sappiamo cosa sta succedendo – cosa ci sta succedendo – ed io sono anni che mi batto, per lo più da un letto, perché le cose si sappiano per quelle che sono. Debbo constatare, ancora una volta, che nessuno si sente di aiutarmi in questa battaglia, peraltro perdente; che anche le vittime, o chi per loro, preferiscono una discrezione che non capisco e non posso, per quanto mi riguarda, avallare; che sono disposto a prendermi serenamente insulti, minacce, ma tacere io non posso; non so se e quali pressioni possano circolare, mi limito a prendere atto che, una volta di più, di vaccini con relativi effetti non si deve parlare, e più questi effetti sono micidiali e meno se ne deve dire. Qui posso precisare ancora che la famiglia di Genuardi non ha approvato il mio articolo, e lo faccio non per polemica ma per non nascondere niente, in spirito di collaborazione, se si può dire così. Quindi mi assumo le conseguenze morali del mio operato e mi dispiace sinceramente di aver provocato ulteriore disagio, quando credevo se mai di fare una cosa giusta, una testimonianza di sostegno e di verità del tutto concordante con la volontà della persona di cui parlavo. Ma sui risvolti deontologici, non trovo di che sentirmi responsabile (mi ci sentirei se avessi taciuto), perché ho riferito la nuda verità sia degli assunti testuali sia di una realtà oggettiva, scientifica, che, mi accorgo, non passa, non deve passare, insomma dobbiamo tutti rassegnarci ad ammalarci, a morire senza neppure pretendere di poter dire per cosa. Morire per niente, perché il potere non gradisce, e non rinuncia a farlo capire. È la prima volta in 35 anni di mestiere che mi sento minacciare per aver parlato bene di qualcuno avendo detto, e mi viene riconosciuto, tutta e solo la verità, perfino a suo nome. Va bene, prendo atto che non è possibile fare il proprio dovere di testimone e di giornalista, che sono totalmente isolato in questo impegno, non resta che aspettare anche la mia resa e poi nessuno più si azzarderà a protestare, a chiedere uno straccio di giustizia, o almeno di verità, per chi resta e per chi non ce l’ha fatta.

Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it (1)

16.03.2025

Non una vaga “patologia del sangue” ma una leucemia fulminante. “Appena ne esco anche io denuncerò, perché sono sicurissimo che a causarmela è stata la leggerezza di questi vaccini Covid”.

Pietro Genuardi

Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it

Intimi no, diciamo quasi amici con Pietro Genuardi che dopo essersi risentito per un mio pezzo in cui lo trattavo sbrigativamente aveva capito ed eravamo diventati complici, quasi colleghi nella malattia e nella speranza: non ce l’ha fatta lui, è morto oggi e mi dispiace. La sua non meglio precisata “patologia del sangue” come scrivono le testate propagandistiche era, per parlar chiaro, una leucemia fulminante indotta dal vaccino e lo sapeva: mi aveva scritto, offeso, proprio su quel presupposto, siccome lo avevo accusato in modo un po’ rude di girarci attorno, come tutti, e lui voleva essere rispettato nella sua carriera di attore. Scusa, ma ti sembra il caso di farne una questione messi come stiamo? E allora i toni si erano distesi, lui aveva capito anche la mia fatica, l’impegno disperato per denunciare quell’abominio, di cui era perfettamente consapevole: se qualcuno avesse qualcosa da obiettare, tenga presente che io conservo la chat con i suoi messaggi, scritti e vocali. Uno su tutti: “Stia sicuro (mi dava del lei all’inizio) che finita questa fase denuncerò eccome”. I vaccini, ecco cosa voleva denunciare. Non ce l’ha fatta, non l’avevo sentito più dopo di allora, credevo si fosse rimangiato tutto, invece stava arrendendosi. Stava morendo. Credo fosse ancora convinto di cavarsela, dev’essere precipitato all’inizio di quest’anno, in poche settimane. Adesso la voce gliela do io, certo di completare la sua volontà. Riascolto i vocali, la voce debole come la mia, voce di due coetanei sfibrati da immeritate malattie parallele, ma ancora convinta, coraggiosa: dopo un primo ciclo di chemio la leucemia era in remissione e Genuardi aspettava un trapianto di midollo in vista di una guarigione definitiva. Aveva anche saputo che c’erano donatori di midollo per lui. “A gennaio dovrei fare tutto, certo c’è sempre la spada di Damocle sulla testa”. Gennaio 2024.

Avete presente l’effetto che fa una voce che non c’è più, come l’eco di una speranza stroncata? Da uno col quale condividevi un destino di incertezza e di fiduciosa paura? Arriva da una dimensione stellare che non conosci ed è a sua volta una stella spenta. Pietro Genuardi sapeva. Era convinto che la mutazione genetica fosse dovuta alla leggerezza con cui ci erano stati imposti questi vaccini contro il Covid. E adesso lo celebrano girandoci intorno, omettendo perfino il nome della sua malattia, per non suscitare sospetti di correlazioni? No, non mi sta bene, non la reggo oltre questa omertà miserabile sulla pelle delle vittime. Genuardi non era un codardo e non era un opportunista, era uno che aspettava di riprendersi per denunciare ciò che sapeva con certezza. Era arrabbiato. Era consapevole. Era determinato. Altro che “grave patologia del sangue” e morta lì. È morto lui, ma non è morta lì la faccenda e siccome io, a quanto pare, per il momento non muoio, insisto. Per lui. Per Eleonora Giorgi. Per chi il coraggio ce l’ha e anche per chi non lo trova. Per me stesso. Per tutti quelli già andati. Per Camilla Canepa della quale l’omicidio è certo, certificato, ma senza giustizia. Per quelli che mi scrivono, sto lottando, non so come finirà, ma vorrei fossi tu a parlarne vada come vada: sono lasciti agghiaccianti, come la morte che ancora una volta mi si appiccica addosso, e sono impegni tremendi ma che non puoi disattendere.

Maledetti bastardi. Questo ci avete fatto, e ancora latrate. Ancora sbavate con le vostre facce brutte, deformate dal potere ladro, di un’avidità infinita. Ogni giorno sgorga fuori una nuova rapina colossale, a man salva, maneggi, trame, maschere ballerine, respiratori che soffocano, tangenti con la Cina, col governo, con sa il cazzo chi, e segreti, bugie e sempre la stessa arroganza di stragisti impuniti. Adesso anche l’ennesima ammissione, dai servizi tedeschi questa volta, sul virus di laboratorio che però quell’altra maligna entità degna di ergastolo che è la Merkel aveva censurato. Non diversamente dai servizi americani sotto l’amministrazione di Biden, il suonato farabutto che pagava gli Zuckerberg per soffocare ogni verità organizzando gogne poderose contro chiunque si azzardasse a difenderla. Genuardi, l’attore, si sbagliava, ci sbagliavamo nelle nostre conversazioni angosciate? Ma sentite, allora, l’ultima conferma appena arrivata: “La Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha appena fatto l’ammissione esplosiva che i “vaccini” a mRNA contro il Covid sono stati contaminati con sostanze che hanno innescato un’ondata globale di tumori. L’agenzia federale ha fatto questa ammissione dopo che uno studio della FDA ha confermato che il “vaccino” a mRNA anti-Covid della Pfizer contiene livelli pericolosi di contaminazione eccessiva del DNA. Come riportato in precedenza da Slay News , da tempo eminenti scienziati lanciano l’allarme: l’aumento dei tumori mortali tra i vaccinati contro il Covid è causato da frammenti di DNA presenti nelle iniezioni di mRNA. Tali avvertimenti sono stati ora confermati da uno studio sensazionale condotto nel laboratorio della FDA. I test condotti presso il White Oak Campus della FDA nel Maryland hanno rilevato livelli scioccanti di contaminazione del DNA nei “vaccini”. I livelli di DNA residuo superavano i limiti di sicurezza normativi da 6 a 470 volte. Anche se un valore di sei volte superiore al limite di sicurezza sarebbe allarmante, un valore di 470 volte superiore è senza precedenti e devastante. Le fiale di vaccino utilizzate durante lo studio provenivano da BEI Resources. BEI è un fornitore affidabile affiliato al National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), precedentemente diretto dal dottor Anthony Fauci”.

Non è devastante? Epocale? Ho controllato, non risultano smentite, solo conferme più o meno imbarazzate. Voi, bastardi, che ci fate morire a ondate, a legioni e poi omettete, usate perifrasi, “grave patologia”, “malore improvviso”, “lascerà un gran vuoto”. Ma voi, voi siete il vuoto: dell’informazione, della dignità, dell’ultima traccia di onestà, dell’umana pietà. Mi dice Silvana De Mari che tutto discende dalle colpe del CTS: lei considera da medico, io, da addetto ai lavori, tendo a puntare le colpe primarie sul circo dell’informazione puttanesca, ma a ben guardare cambia poco, è un coacervo unico di farabutti che si tenevano su gli uni gli altri, si coprivano, si lambivano, cooperavano nell’abomino e adesso che l’abominio è dimostrato fanno finta di niente.

Però sbavano ancora, latrano, inveiscono, maledicono. Dice il presidente formale della impalpabile commissione Covid, il meloniano Lisei: ma come è possibile che scienziati onesti, di chiara fama, vengano insolentiti e provocati qui in commissione mentre certi Nobel militanti sono salutati come Cristo al secondo avvento? Ce l’ha chiaramente col fisico comunista Parisi, ma il motivo potrebbe cominciare a spiegarcelo lui. Noi, per il poco che potevamo, ci abbiamo provato, ci proviamo da anni con tutta la fatica del nostro male. E oggi registriamo un’altra scomparsa, solo un buon viaggio a un altro buon amico che non abbiamo fatto in tempo a conquistarci ma al quale salviamo la voce, sicuri di rendergli la giustizia che cercava, che non è riuscito a invocare.

Di Max Del Papa, ilgiornaleditalia.it (2)

14.03.2025

Max Del Papa. Giornalista dal 1992, si divide tra le Marche e Milano. Ultimi libri: “Vale Tutto” e “Eurostyle” (2023, autoprodotti) sullo Stato autoritario e l’Unione Europea più strega che matrigna.

NOTE

(1) = Fonte: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/690694/se-la-verita-sui-vaccini-non-e-gradita-che-altro-resta-da-fare-niente-prendere-atto-che-non-si-deve-parlare-che-ci-ammaliamo-e-moriamo-per-caso.html

(2) = Fonte: https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/690397/riposa-in-pace-pietro-genuardi-che-aspettavi-di-guarire-per-denunciare-che-i-vaccini-ti-avevano-fregato-non-ce-l-hai-fatta-e-allora-provvedo-io-da-amico-in-embrione-che-ti-aspettava-nella-battaglia.html?fbclid=IwY2xjawJEL3lleHRuA2FlbQIxMQABHZm_SY3NRnbvuxXrsA-RKKvQ0DkKP8SKySaBY-euNu5DU1i__eWtVrHXKg_aem_-8N9-ZUo39A7fF7V0ckAKQ

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