
Marcello Pamio – 21 marzo 2025
L’equinozio di primavera segna il passaggio dalla “morte” della natura invernale al risorgere del Sole, della Luce e della vita primaverile! E’ la forma più antica di capodanno!
Dopo il gelo dell’inverno infatti la primavera celebra la fertilità della terra, la rinascita.
In questo giorno in cui le ore di luce e quelle notturne sono uguali si accendevano i fuochi rituali sulle colline.
La pianta sacra all’Equinozio di Primavera è il Trifoglio, associato al triskell, la ruota sacra a tre braccia.
Oggi l’eterna lotta tra Luce e tenebra trova un momento d’equilibrio, ma da domani la Luce durerà sempre di più!
L’Equinozio di Primavera è chiamato festa di Oestara fin dalla notte dei tempi e veniva festeggiato il 21 Marzo.
Non è un caso che nell’antica Roma l’anno iniziava a marzo. Novembre era il nono, dicembre era il decimo mese, gennaio l’undicesimo e febbraio il dodicesimo e ultimo. La ruota dell’anno quindi ripartiva con marzo, il primo mese (capodanno)!
L’equinozio di primavera (Festa di Oestara) veniva celebrato a metà delle stagioni tra Imbolc (2 febbraio) e Beltane (1° maggio).
Per i Celti l’anno era una ruota con 8 raggi e ad ogni raggio equivaleva un passaggio. Uno era Oestara, dedicato alla dea Eostre, divinità dei fiori e della primavera, dal cui nome deriva il termine inglese Easter che vuol dire Pasqua, poi quelli col grembiulino nero hanno stravolto e storpiato tutto…
BUONA PRIMAVERA A TUTTI