
Il romanzo “Tansìlua” di Nuan O’ Malley (Era Nuova edizioni) ci porta in un periodo come quello del 1300 che vide una serie di rivolte di contadini, operai ed eretici in vari paesi europei, contro la nobiltà, la nascente borghesia e il clero altolocato. Paesi come Italia, Romania, Fiandre, Inghilterra, Francia furono teatro di insurrezioni che quasi sempre venivano represse in maniera sanguinosa e atroce, si pensi all’Inquisizione cattolica, fra le più terribili mostruosità mai prodotte nella storia dagli esseri umani.
Ad esempio nella Valsesia, la comunità dei Dolciniani di ispirazione francescana, fu massacrata dall’alleanza di Chiesa, feudatari e borghesia.
Dietro a tutto ciò c’era anche il nascente capitalismo mercantile che aveva bisogno di forza lavoro da schiavizzare per raggiungere i suoi obiettivi.
Le ribellioni e le rivolte contadine del quattordicesimo secolo erano diffuse nell’intera Europa.
Continuarono per tutti il quindicesimo secolo e oltre. Lo sviluppo del capitalismo mercantile comportava un sempre maggiore sfruttamento delle campagne, richiedeva una sempre maggiore produzione di beni di ogni tipo, dai cereali alla lana di pecore; si impadroniva di quelli che da tempo erano beni comunitari, radeva al suolo foreste per farne pascolo, imponeva tasse sempre più esose e obblighi che prima non esistevano, come quello di macinare il grano al mulino del proprietario terriero, pagando cifre da lui decise.
In questo quadro si svolge la storia del cantore Flaustro e della bambina Cervalba che, sfuggiti al massacro della città ribelle e libera di Tansìlua a opera di Chiesa, borghesia e grandi feudatari, iniziano un viaggio itinerante nel quale raccontare la vita e le gesta della loro città virtuosa per risvegliare coscienze e creare coraggio e forza in chi vuole resistere alla prepotenza e violenza. I loro racconti e incontri con i personaggi dell’epoca, descrivono mirabilmente le loro paure, la loro umanità e debolezza, il loro coraggio di fronte alle ingiustizie e soprusi.
Un affresco di un’epoca poco raccontato e delegato sempre a un periodo buio della storia che invece ha prodotto esempi mirabili di ribellione e di civiltà in armonia con la natura e fra gli esseri umani. Esperienze e storie che non potevano essere tollerate da chi fa del terrore la sua dottrina e prassi. Un romanzo corale pieno di personaggi, fantasia e storia per un recupero di memoria e di speranza, che nonostante le persecuzioni, il terrore e la violenza subita da chi non voleva sottomettersi, vuole comunicare che la possibilità di pensare e costruire un mondo migliore è sempre presente, allora come ora.