
Di Franco Maloberti
Non me ne intendo molto di religione. Per ricordare i suoi insegnamenti devo tornare alla mia gioventù quando frequentavo il catechismo, propedeutico alla Cresima. I miei lontani ricordi generano meraviglia quando vedo tanti personaggi politici che si dichiarano cristiani. Possibile che le regole e le dottrine che appresi più di mezzo secolo fa, siano così cambiate? Non capisco proprio!
Ad esempio, in gennaio a Caltagirone Antonio Tajani ha detto:
“È finita la stagione del partito unico dei cristiani, però credo che non possa esserci una rinuncia dei cristiani a esprimere le proprie idee e i propri valori, anche nell’agire politico. Essere cristiani non è un fatto privato, che riguarda solo la nostra coscienza. Per un politico cristiano valgono tutte le cose che ha detto don Luigi Sturzo nei suoi lunghi anni di impegno. Significa di avere il coraggio di fare delle scelte, già il coraggio di dirsi cristiani”[1].
Evidentemente non sono al passo coi tempi dato che non mi capacito di come sia coerente con l’esser cristiano dire quanto sopra nove giorni dopo aver stretto calorosamente la mano a Ahmed Al Sharaam, alias Abu Mohammad al-Julani, quel gentiluomo che di cristiani ne ha ammazzati in quantità industriale.
A proposito di Siria, il sito “Aiuto alla Chiesa che Soffre” della Fondazione Pontificia
… ha definito il 7 marzo 2025 «un giorno nero e doloroso» per Tartus, Banias, Jabla, Latakia e i villaggi circostanti, colpiti da violenti massacri. In risposta a un’imboscata di militanti alawiti che aveva causato la morte di circa 20 membri delle nuove forze di sicurezza, gruppi armati hanno attaccato indiscriminatamente, causando oltre 600 vittime, perlopiù civili. Tra i caduti si contano giovani, donne, medici, farmacisti e membri della comunità cristiana, tra cui un padre e un figlio evangelici di Latakia e il padre di un sacerdote a Banias. [3]
Invece, martedì 18 marzo 2025 alle sette di sera, in un meeting annunciato solo poche ore prima, il Ministro degli esteri Tajani ha incontrato alla Farnesina l’omologo siriano Asaad al Shaibani, membro del gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham attualmente al potere in Siria. …
«Sono lieto di avere Al Shaibani a Roma dopo la riunione che si è svolta a Bruxelles» ha dichiarato Tajani, a cui il ministro siriano ha assicurato che Damasco opererà «una transizione pacifica, non violenta e inclusiva» della cosa pubblica siriana [4].
Opererà, appunto, futuro, mica passato! Quindi le 600 vittime non contano! Boh, ancora sono perplesso!
Inciampiamo poi in Gaza, quella striscia di detriti fumanti che erano le case di tanta povera gente, con sotto, sepolti, un certo numero di “dispersi”, quelli che non sono contati tra le 46.913 persone ammazzate (al 19 gennaio 2025), di cui il 59% erano donne, bambini ed anziani. Quella carneficina è secondo i nostri “cristiani” un pochino sopra le righe, ma ci si arrabbia solo se si attaccano i “nostri” Unifil. Solo allora la cosa non va bene. Infatti, Tajani ha fermamente asserito [5]:
«Israele può difendersi militarmente, ha tutto il diritto di rispondere al barbarico assalto del 7 ottobre. Ma le sue operazioni devono rispettare in ogni momento il diritto internazionale, i civili e in questo caso i contingenti delle Nazioni Unite. Mi hanno sempre risposto che comprendevano pienamente i nostri messaggi, che avrebbero garantito le nostre indicazioni a chi opera sul campo».
E per meglio chiarire:
“Noi chiediamo sempre di rispettare il diritto internazionale, ma non esistono presupposti giuridici perché venga riconosciuto il genocidio”.
Il genocidio, perbacco, è una cosa seria; cosa vuoi che siano 46.913 morti ammazzati a cui aggiungere i 970, tanto per gradire, fatti fuori come se si facesse una piccola birichinata nel violare un accordo sottoscritto tra le parti.
Però, dai, noi siamo umani e seguiamo gli insegnamenti di don Sturzo! Infatti, udite udite, ben diciotto, dico diciotto, minori palestinesi, per la maggior parte pazienti oncologici saranno trasferiti con un C-130 per curarsi da noi. Penso che questo gesto sia ben più meritevole di quello di San Martino, il vescovo di Tours, che nel vedere un mendicante che pativa il freddo gli donò metà del suo mantello. In questo caso, non è proprio metà, ma almeno è la crescita dell’unghia d’un piede.
Torniamo a quelli che si dicono crisitiani, non quelli fasulli come la cultrice di Hayagawari (cambio veloce di vestiti – nuovi) che ha strillato “Yo soy Giorgia, soy una mujer, soy cristiana” sul palco di Vox in Spagna, o quello che si presentava davanti alle telecamere con un rosario in mano da baciare e che ha visitato il santuario di Fatima “per ribadire i valori cristiani”, tal Matteo Salvini. Torniamo sì, ma consideriamo gli altri, quelli un po’ più “genuini”. Infatti non c’è solo il protempore ministro degli esteri ma anche molti altri politici che si dicono crisitani, tipo la brigata dei Noi Moderati, che, a suo dire “è un partito di centrodestra popolare, liberale-riformista ed europeista che si ispira a valori cristiani” ed è guidata dal “sempreinpiedi” Maurizio Lupi. Oppure, che so, il cattolico impegnato in politica, oltre che scout ed ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. O, anche, Pierferdinando Casini, illuminato dal Concilio Vaticano II, quello che parla dello sfaldarsi della morale comune che, in molti paesi europei, coincideva con la morale formale, con i costumi esteriori cristiani, condizionavano la vita dei cattolici, soprattutto giovani [6], oppure Graziano del Rio, cresciuto in una parrocchia della periferia di Rosta Vecchia, Reggio Emilia, imparando i dettami del cattolicesimo democratico “dossettiano”. A questi cristiani “DOC” forse è sfuggito quanto disse Papa Francesco, loro mentore, durante il viaggio in Bangladesh:
«La presenza di Dio, oggi si dice anche Rohingya. Ognuno di noi dia la sua risposta… Facciamo vedere al mondo cosa fa l’egoismo con l’immagine di Dio… A nome di tutti, di quelli che vi perseguitano, di quelli che vi hanno fatto del male, soprattutto per l’indifferenza del mondo, vi chiedo perdono, perdono». E ancora: «Anche questi fratelli e sorelle. Anche loro sono immagine del Dio vivente, portano dentro le sale di Dio… Continuiamo a far loro del bene, ad aiutarli, a muoverci perché siano riconosciuti i loro diritti. Non chiudiamo i cuori, non guardiamo dall’altra parte».
Il guardare dall’altra parte, secondo Salvatore Mazza, il defunto vaticanista di Avvenire, è un odioso peccato!
“… è proprio questo il peccato d’omissione. E la nostra vigliaccheria, la nostra distrazione, la nostra voglia di quieto vivere che ci fa voltare la testa dall’altra parte, chiudere gli occhi, ignorare. … ma è il non accorgersi, che forse è anche peggio. Perché «alcuni peccati – come ha scritto Papa Wojtyla nell’esortazione post sinodale Reconciliatio et paenitentia nel 1984, parlando del peccato sociale – costituiscono, per il loro oggetto stesso, un’aggressione diretta al prossimo e – più esattamente, in base al linguaggio evangelico – al fratello». E Benedetto XVI ha puntualizzato: «Se per nessuno è possibile l’assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione», in quanto «da qui, dall’Eucaristia deriva il senso profondo della presenza sociale della Chiesa. A ogni cristiano, dunque, non è consentito voltarsi dall’altra parte, far finta di niente, dire: “Che ci pensi qualcun altro”. [7]
Ma, a quanto pare, il votarsi dall’altra parte e il non accorgersi (o far finta di non vedere) è abbastanza diffuso tra i sunnominati. Ad esempio, il 13 marzo 2025 l’Ufficio per i Diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite ha rilasciato un comunicato stampa dove denuncia la sistematica violenza sessuale commessa dall’esercito israeliano contro i palestinesi, descrivendola come una deliberata politica di disumanizzazione e repressione, che gode di ampia impunità e del sostegno ufficiale [8]. Nessuno ha fatto un plissé! Il rapporto, secondo il riassunto [9], dice che
questi atti atroci sono una componente centrale della “più ampia impresa di Israele per minare il diritto [palestinese] all’autodeterminazione”, con la loro natura sistematica che segnala inequivocabilmente l’approvazione dei leader militari e politici di Tel Aviv. … L’ONU non ha avuto difficoltà a raccogliere prove schiaccianti di questi atti efferati. Oltre alle numerose testimonianze di vittime e testimoni, gli autori di questi crimini hanno spesso filmato se stessi e i loro complici mentre commettevano i crimini, nella più totale impunità. Spesso queste immagini odiose venivano orgogliosamente mostrate sugli account social media personali dei colpevoli. Questa è un’ampia dimostrazione della cultura di totale impunità di cui godono i soldati delle IDF, che stuprano e saccheggiano senza vergogna.
Immagino che i suddetti “peccatori di omissione” pensino che lassù ci sia qualcuno distratto ma, invece, sono sicuro che Lucifero stia freneticamente allestendo infuocati cubicoli per VIP nuovi di zecca. Inoltre, anche qui tra i terreni c’è qualcuno che è attento. Infatti:
Questo balletto ben regolato giunge al termine. Questa è la fine. Ciò a cui stiamo assistendo è ben più grave di tutti gli attacchi storici contro i palestinesi. Il folle sogno genocida di Israele, un incubo per i palestinesi, sta per diventare realtà. Ciò distruggerà per sempre il mito secondo cui noi, o qualsiasi nazione occidentale, rispettiamo lo stato di diritto o siamo i protettori dei diritti umani, della democrazia e dei cosiddetti “valori” della civiltà occidentale. La barbarie di Israele è la nostra. Forse noi non ce ne accorgiamo, ma il resto del mondo sì [10].
È triste per me, che sono un miscredente, ricordare a che si dice cristiano, a quelli che usano gli insegnamenti di una religione per la loro popolarità e benessere, che l’essenza degli insegnamenti della loro conclamata religione è nei fatti, nella coerenza e non in vuote parole. È nel sentimento di pietà, umanità, rispetto per tutti, Ebrei, Mussulmani, Indu, Buddisti, Cattolici, Ortodossi, Copti, l’essenza di quegli insegnamenti. Parteggiare per una parte che uccide, stupra, compie razzie e voltarso dall’altra parte non è essere cristiano, e nemmeno civilizzato.
Nei miei remoti ricordi c’è ancora il “Ama il prossimo tuo come te stesso” un comandamento antico, scritto nella legge di Mosè, che venne anche citato da Gesù (Luca 10, 25-28).
Di Franco Maloberti
25.03.2025
NOTE
[1] https://www.lanuovasardegna.it/ultimora-adnkronos/2025/01/19/news/religione-tajani-essere-cristiani-non-e-un-fatto-privato-non-e-un-marchio-di-infamia-1.100648547
[2] https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/26/tajani-difende-israele-accuse-di-genocidio-non-archiviate-dalla-corte-dellaja-non-esistono-presupposti-giuridici/7423949/
[3] https://acs-italia.org/comunicati/massacri-in-siria-dolore-e-smarrimento-tra-i-civili/
[4] https://lanuovabq.it/it/tajani-riceve-il-ministro-siriano-come-se-i-massacri-non-esistessero
[5] https://roma.corriere.it/notizie/politica/24_ottobre_11/tajani-attacco-unifil-israele-970ee049-d243-4eee-b74b-d5851a470xlk.shtml
[6]
[7] https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/vietato-voltarsi-dall-altra-parteil-peccato-di-omissionecosi-odioso-e-poco-considerato
[8] https://www.ohchr.org/en/press-releases/2025/03/more-human-can-bear-israels-systematic-use-sexual-reproductive-and-other
[9] https://ssofidelis.substack.com/p/lonu-denonce-le-viol-systematique?utm_source=post-email-title&publication_id=1083293&post_id=159648651&utm_campaign=email-post-title&isFreemail=true&r=3m3usk&triedRedirect=true&utm_medium=email
[10] https://ssofidelis.substack.com/p/le-dernier-chapitre-du-genocide?utm_source=post-email-title&publication_id=1083293&post_id=159651080&utm_campaign=email-post-title&isFreemail=true&r=3m3usk&triedRedirect=true&utm_medium=email