Sicurezza, blitz autoritario del governo

Il governo sta pensando di adottare con preoccupante rapidità un decreto legge in materia di sicurezza, bypassando e alterando sostanzialmente il disegno di legge che il Parlamento sta ancora esaminando e che sarebbe ancora calendarizzato in Senato per il 15 e 16 Aprile. Questo tentativo rappresenta una grave forzatura costituzionale, un vero e proprio golpe burocratico ai danni della democrazia, mancando evidentemente dei requisiti di straordinaria necessità e urgenza richiesti dalla Costituzione e presentando un contenuto palesemente eterogeneo e dunque illegittimo secondo la legge 400 del 1988 e la giurisprudenza costituzionale.

Il decreto, già preparato da Palazzo Chigi, nasce da un inquietante accordo interno alle forze governative e potrebbe essere approvato oggi stesso dal Consiglio dei ministri. Una mossa politica che svuota completamente di significato e funzione l’iter parlamentare del ddl Sicurezza, accelerando con il chiaro intento di neutralizzare e anticipare il più possibile l’ampia opposizione sociale e politica che si sta da mesi mobilitando in tutto il paese. Di fatto, è un tentativo cinico e autoritario di imporre rapidamente norme repressive e liberticide, aggirando il dibattito parlamentare e sottraendo al Parlamento stesso, titolare della funzione legislativa come chiaramente definito dall’articolo 70 della Costituzione, il suo legittimo ruolo.

La vera urgenza dichiarata appare quanto mai strumentale, con il governo che potrebbe utilizzare strumentalmente le recenti proteste nelle carceri come pretesto per giustificare una manovra che invece nasconde solo profonde divisioni e debolezza politica nella maggioranza.

Di fronte a questa situazione gravissima, la rete nazionale “A Pieno Regime – No DDL Sicurezza”, che aveva già lanciato una mobilitazione nazionale in concomitanza con l’ingresso in aula del ddl – denuncia chiaramente il tentativo di golpe burocratico e invita tutte le componenti democratiche del paese, dai movimenti alle associazioni, dai partiti ai sindacati, a mobilitarsi immediatamente e unitariamente per opporsi con decisione a questa deriva autoritaria. «Nessun passo indietro sarà tollerato davanti a una simile aggressione alle libertà civili e al diritto di dissenso».

La mobilitazione inizia già oggi con appuntamenti a Roma, alle ore 18 in Piazza della Rotonda (Pantheon) per una grande manifestazione autorganizzata; a Bologna, dove l’assemblea No DDL Sicurezza prevista inizialmente a Scienze Politiche si sposterà davanti alla Prefettura (Piazza Roosevelt), sempre alle ore 18; a Napoli, con un presidio alla Metropolitana di Toledo (Largo Berlinguer), ore 18; a Trento l’appuntamento oggi è in Piazza Pasi alle 17. Infine a Padova, dove nel corso di una protesta contro la “zona rossa” cittadina è già stato denunciato con forza questo tentativo di “golpe democratico”.

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