L’intelligence ucraina ha tentato di assassinare Trump?

Kit Klarenberg
english.almayadeen.net

Negli giorni scorsi, i media mainstream hanno avuto un attacco di frenesia su Nikita Casap, un adolescente residente nelle campagne del Wisconsin, accusato di aver ucciso la madre e il patrigno per finanziare un elaborato piano per assassinare il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e istigare una guerra razziale a livello nazionale. Le testate giornalistiche hanno dato al caso un’ampia copertura. Sono state fornite cronologie investigative e profili psicologici che ipotizzano le motivazioni e lo stato mentale del diciassettenne e persino ammonimenti sul fatto che i tagli ai fondi federali potrebbero impedire in futuro di sventare complotti simili.

Tuttavia, da questa inesorabile raffica di notizie è mancato qualsiasi riferimento al fatto che Casap non fosse un lupo solitario, ma un elemento di una più ampia cospirazione coordinata con elementi neonazisti ucraini non ancora identificati. Ancor più grave è che non si è tenuto conto del fatto che il previsto assassinio di Trump possa essere stato in qualche modo orchestrato dai servizi di sicurezza e di intelligence di Kiev, al fine di sabotare i negoziati di pace in corso tra Mosca e Washington.

Questa clamorosa svista è ancora più imperdonabile se si considera il contenuto di un affidavit dell’FBI accessibile al pubblico. Esso contiene numerosi estratti di conversazioni private avvenute nei mesi precedenti via Telegram tra Casap e individui con pseudonimi in cirillico, che utilizzavano numeri di telefono ucraini e dove si discuteva in dettaglio dell’uccisione di Trump. In uno scambio molto significativo a gennaio, Casap aveva chiesto: “Quale Paese pensi che verrà incolpato per questo?”. Lo “sconosciuto” aveva risposto senza mezzi termini: “La Russia sarà incolpata, questo è l’obiettivo”.

In un’altra chat su Telegram, Casap aveva posto una serie di domande ad un utente ucraino, facendo chiaramente capire che pensava di potersi rifugiare a Kiev una volta fatto fuori Trump. “Per quanto tempo dovrò nascondermi prima di essere trasferito in Ucraina? 1- 2 mesi?”, aveva chiesto, aggiungendo: “Probabilmente dovrei ripassare il mio russo, perché riesco a capire bene ma parlare è più difficile”. Aveva poi chiesto:

“Quindi, mentre sono in Ucraina, potrò trovare un lavoro normale e avere una vita normale? Anche se quando [sic] si scopre che sono stato io?”.

In questo contesto, un passaggio dell’affidavit assume un carattere particolarmente sinistro. Il 10 marzo, un compagno di classe di Casap aveva informato le forze dell’ordine che Casap faceva regolarmente circolare via Snapchat video “gore edit”, che “includevano immagini cruente e di guerra mixate con musica russa”. Casap aveva anche chiaramente detto al suo compagno di classe che intendeva uccidere i suoi genitori e che ” via Telegram era in contatto con un uomo in Russia”, con il quale stava “pianificando di rovesciare il governo” assassinando Trump. Casap si era poi vantato che:

“Dopo aver visto visto 10 attacchi consecutivi nei notiziari, [avrebbero capito che] era stato stato lui”.

L’evidente pubblicità sugli intenti omicidi di casap e sulle sue presunte connessioni russe ricorda molto la pervasiva “costruzione della leggenda” di Lee Harvey Oswald, prima dell’assassinio di John F. Kennedy nel novembre 1963. Numerosi incidenti di basso e alto profilo che avevano coinvolto Oswald – o chi lo impersonava – prima di quel fatidico giorno erano sembrati costruiti su misura per incastrarlo come comunista squilibrato e tiratore scelto, con un odio profondo verso il Presidente. Successivamente, persino gli investigatori federali si erano lamentati in privato che “i fatti su Oswald sembravano… troppo ovvi”.

‘Drone d’attacco’

Dall’affidavit risulta evidente che Casap credeva fermamente che l’eliminazione di Trump avrebbe fatto parte di una più ampia ondata di attacchi terroristici negli Stati Uniti. Oltre ai riferimenti dell’adolescente a “10 attacchi consecutivi” nelle discussioni con il suo compagno di classe, in una chat Telegram con un co-cospiratore che utilizzava un numero di telefono ucraino, aveva chiesto: “anche le altre 10 persone hanno convinzioni simili alle mie? O sono diverse?”. In un “manifesto” di tre pagine intitolato “accelerare il crollo”, fornito ai suoi contatti ucraini, aveva scritto:

“Gli altri attacchi che potrebbero verificarsi, non ho idea di cosa siano chi siano gli obiettivi. Non ho idea nemmeno se siano della mia stessa ideologia [sic]. Il punto è che questo manifesto è specificamente per l’attacco che ha come obiettivo Trump”.

Non è certo se fossero stati pianificati altri attentati o se Casap fosse stato manipolato dai suoi contatti ucraini per motivarlo all’azione. Evidentemente prendeva ordini dettagliati dai suoi collaboratori stranieri, tanto che si potrebbero definirli “gestori”. Ad esempio, un utente di Telegram di nome “forest”, con cui Casap comunicava in cirillico, gli aveva fornito istruzioni su come ottenere una targa falsa per l’auto che avrebbe rubato ai suoi genitori, insieme a indicazioni stradali per recarsi da casa sua a Eureka, in California.

Casap aveva inoltre ricevuto ordini espliciti relativi all’omicidio dei suoi genitori. Su indicazione di un utente di Telegram di lingua russa, aveva risposto agli sms del datore di lavoro del patrigno, che chiedeva [al patrigno] informazioni sul suo stato di salute, visto che non si era presentato al lavoro per due settimane, scrivendo di “essersi ammalato”. A Casap era stato anche detto di “portare [trascinare]” i corpi dei suoi genitori nel seminterrato, ma non l’aveva fatto, lasciando i loro cadaveri dove li aveva assassinati, a casa loro, sotto alcune coperte.

In particolare, l’FBI ha individuato sul telefono di Casap informazioni su “come utilizzare un drone come drone d’attacco”, tra cui “indicazioni su come estendere il raggio d’azione di un drone d’attacco utilizzando droni ripetitori di segnale e modi per evitare di essere individuati, come ad esempio realizzare un drone da un kit di assemblaggio piuttosto che acquistare un prodotto commerciale finito”. Inoltre, venivano illustrati i metodi per applicare al drone “un piccolo dispositivo” per sganciare un ordigno esplosivo, una molotov o un veleno topico molto forte” ed evitare il rilevamento da parte delle forze dell’ordine.

Potrebbe non essere una coincidenza che i droni con esplosivi o veleno siano l’”arma preferita” dell’Ucraina nel suo conflitto con la Russia, un’arma talmente innovativa che, secondo gli esperti di difesa, ha trasformato la guerra in modo permanente. Casap aveva organizzato via Telegram l’acquisto con bitcoin di un drone che avrebbe sganciato una bomba “con dadi, bulloni, aghi” e [di cuffie insonorizzate per] proteggere il proprio udito dai colpi di pistola prodotti da “una .357 magnum”.

Un altro sorprendente collegamento tra il complotto per l’assassinio di Trump e l’Ucraina è il fatto che Casap seguisse dichiaratamente gli “insegnamenti” dell’Ordine dei Nove Angoli. Si tratta di una confraternita satanica neonazista che ritiene lecita22 la violenza estremista per distruggere la civiltà moderna, sostenendo che il mondo occidentale è stato infettato e corrotto dall’influenza “giudeo-cristiana”. Casap aveva cercato in particolare di entrare in contatto con i suoi compagni di fede tramite Telegram e TikTok. Il suo manifesto riprende fortemente la messaggistica e l’ideologia del gruppo, dichiarando che “è chiaro che gli ebrei controllano tutti i Paesi bianchi” e “promuovono il genocidio e la degenerazione dei bianchi”:

“Per la sopravvivenza della razza bianca, è necessario accelerare il crollo dei Paesi [sic]. I governi occupati dagli ebrei devono cadere. La razza bianca non può sopravvivere se non crolla l’America… Per quanto riguarda il motivo, nello specifico Trump, credo sia ovvio. Sbarazzandosi del presidente e forse del vicepresidente, si garantisce un po’ di caos… [e] si fa strada nell’opinione pubblica l’idea che gli assassinii e l’accelerazione del crollo siano cose possibili da realizzare”.

Etnicamente motivato

Altrove, nel fornire indicazioni su come altri avrebbero potuto aiutarlo nella sua “rivoluzione bianca” a livello globale, Casap aveva indirizzato i lettori del manifesto verso The American Futurist, una piattaforma online che promuove la pubblicazione di guide per la realizzazione di atti violenti. Secondo Casap il sito aveva “un sacco di articoli davvero buoni”, facendo notare che era stato fondato da membri dell’ormai defunto gruppo terroristico neonazista Atomwaffen. “C’è sicuramente molto da imparare dai successi e dagli errori di Atomwaffen”, aveva dichiarato.

Uno degli “errori” commessi da Atomwaffen era stato quello di allinearsi strettamente con l’Ordine dei Nove Angoli, causando il disconoscimento del gruppo da parte di molti suprematisti bianchi, a causa del perverso sostegno di quest’ultimo alla violenza sessuale e alla pedofilia. Il fondatore di Atomwaffen, John Cameron Denton, era stato accusato dai procuratori federali di essere personalmente coinvolto nella distribuzione di materiale pedopornografico. Aveva trascorso gran parte della sua vita adulta dentro e fuori dal carcere. Nel febbraio 2023, Denton era stato incriminato insieme alla sua fidanzata Sarah Beth Clendaniel.

La coppia aveva progettato di distruggere le sottostazioni elettriche che servivano la città a maggioranza nera di Baltimora, nel Maryland, nel tentativo di privare i residenti di energia elettrica e riscaldamento durante l’inverno. Stranamente, nonostante l’amministrazione Biden all’epoca avvertisse regolarmente della grave minaccia di attacchi terroristici interni “a sfondo razziale o etnico” da parte di cittadini statunitensi e pubblicasse una strategia di sicurezza nazionale dedicata ad affrontare la “sfida”, la loro incriminazione era passata in gran parte inosservata da parte dei funzionari statunitensi o dei media tradizionali.

Questa omertà può essere attribuita alla stretta relazione dell’Atomwaffen con il Reggimento Azov ucraino, apertamente neonazista, finanziato e armato dagli Stati Uniti, che aveva ospitato membri dell’Atomwaffen di Kiev. Nel gennaio 2022, un esponente dell’Atomwaffen, Caleb Kole, era stato condannato [negli USA] per aver complottato insieme ad altri per intimidire ebrei e giornalisti. In precedenza Kole si era recato in Ucraina per partecipare all’annuale festival neonazista black metal di Asgardsrei, che si tiene in un locale di proprietà dello Stato e vede la presenza sul palco di influenti attivisti dell’Azov.

Al contrario, i media si erano interessati ai legami ucraini del mancato assassino di Trump, Ryan Routh, dopo il suo arresto nel settembre 2024. Secondo quanto riferito, Routh avrebbe cercato di unirsi alle forze armate ucraine e di reclutare combattenti stranieri. Le testate giornalistiche avevano tuttavia minimizzato questi legami, inquadrando Routh come un semplice e “delirante” aspirante. Questa volta, i legami tra un altro aspirante assassino di Trump e l’Ucraina sono così evidenti che i “giornalisti” tradizionali sembrano avere poca scelta se non quella di ignorarli e offuscarli. Dopotutto, anche un minimo controllo solleva una domanda ovvia.

Kit Klarenberg

Fonte: english.almayadeen.net
Link: https://english.almayadeen.net/articles/analysis/did-ukrainian-intel-attempt-trump-assassination
18.04.2025
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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