The proximal origin of SARS-CoV-2

Un articolo pubblicato sulla rivista Nature il 17 Marzo 2020 da Kristian G. Andersen, Andrew Rambaut, W. Ian Lipkin, Edward C. Holmes & Robert F. Garry si interroga sulle possibili origini del virus SARS COV-2.

Qui l’articolo completo: https://www.nature.com/articles/s41591-020-0820-9

Di seguito la traduzione in italiano delle conclusioni dello studio.

Conclusioni (Traduzione dall’inglese)
Nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria pubblica globale COVID-19, è ragionevole chiedersi il perché delle origini della pandemia. La comprensione dettagliata di come un virus animale abbia saltato i confini delle specie per infettare gli esseri umani in modo così efficacie aiuterà nella prevenzione di futuri eventi zoonotici. Ad esempio, se la SARS-CoV-2 si è preadattata in un’altra specie animale, allora c’è il rischio di futuri eventi di riemergenza. Al contrario, se il processo di adattamento si è verificato nell’uomo, allora anche se si verificano ripetuti trasferimenti zoonotici, è improbabile che essi decollino senza la stessa serie di mutazioni. Inoltre, l’identificazione dei parenti virali più prossimi della SARS-CoV-2 che circolano negli animali sarà di grande aiuto per gli studi sulla funzionalità virale. Infatti, la disponibilità della sequenza di pipistrelli RaTG13 ha contribuito a rivelare le mutazioni chiave della RBD e il sito di scissione polibasica.Le caratteristiche genomiche qui descritte possono spiegare in parte l’infettività e la trasmissibilità della SARS-CoV-2 negli esseri umani. Anche se le prove dimostrano che la SARS-CoV-2 non è un virus manipolato di proposito, è attualmente impossibile provare o confutare le altre teorie della sua origine qui descritte. Tuttavia, poiché abbiamo osservato tutte le notevoli caratteristiche della SARS-CoV-2, compreso il sito ottimizzato di RBD e di scissione polibasica, nei coronavirus correlati in natura, non crediamo che qualsiasi tipo di scenario basato sul laboratorio sia plausibile.

Altri dati scientifici potrebbero far oscillare il bilancio delle prove a favore di un’ipotesi piuttosto che di un’altra. Ottenere sequenze virali correlate da fonti animali sarebbe il modo più definitivo per rivelare le origini virali. Ad esempio, una futura osservazione di un sito di scissione polibasica intermedio o completamente formato in un virus simile alla SARS-CoV-2 da animali darebbe un ulteriore supporto alle ipotesi di selezione naturale. Sarebbe anche utile ottenere maggiori dati genetici e funzionali sulla SARS-CoV-2, compresi gli studi sugli animali. Anche l’identificazione di un potenziale ospite intermedio della SARS-CoV-2, così come il sequenziamento del virus a partire da casi molto precoci, sarebbe molto utile. Indipendentemente dai meccanismi esatti con cui la SARS-CoV-2 ha avuto origine attraverso la selezione naturale, la sorveglianza continua della polmonite nell’uomo e negli altri animali è chiaramente della massima importanza.

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