Quando negli Stati Uniti è cominciata l’emergenza coronavirus Donald Trump ha scaricato sui governatori degli stati le responsabilità dell’aumento dei contagi, e li ha invitati ad arrangiarsi per affrontare la pandemia. I governatori l’hanno preso in parola, ordinando una serie di misure severe per contenere i contagi e cercando come potevano di procurarsi le attrezzature mediche di cui c’era bisogno.
“Ma negli ultimi giorni il presidente sembra aver cambiato idea”, scrive il New York Times. Il 13 aprile, durante una conferenza stampa, ha detto che spetta a lui prendere le decisioni, in particolare quelle che riguardano la riapertura delle attività economiche. Su questo, ha detto Trump, “la mia autorità è totale”. Le sue parole hanno sollevato una serie di questioni costituzionali sui poteri presidenziali e l’hanno messo in linea di collisione con i governatori di molti stati.
Il tema di fondo riguarda la cosiddetta “fase 2”, cioè la graduale riapertura delle attività economiche per evitare gli effetti peggiori della recessione. Trump ha più volte fatto capire che per lui la priorità in questa situazione è far tornare il sistema economico a correre a pieno regime, e finora ha accolto con fastidio i pareri degli scienziati che gli chiedevano di seguire l’approccio adottato nella maggior parte dei paesi occidentali. Molti governatori, guidati da Andrew Cuomo di New York, lo stato più colpito, sostengono che sia sbagliato riaprire tutto all’improvviso, e negli ultimi giorni hanno cominciato a collaborare tra loro per adottare un piano graduale per la ripresa economica. Sulla costa est l’alleanza comprende Connecticut, Delaware, Massachusetts, New Jersey, New York, Pennsylvania e Rhode Island. Sulla costa ovest California, Oregon e Washington, che negli ultimi giorni hanno mandato mille respiratori a New York.
Trump ha risposto ripetendo che solo lui può decidere quando riaprire il paese. Cuomo ha ricordato a Trump che all’inizio della crisi aveva detto di non avere l’autorità per fermare l’attività economica, quindi teoricamente non avrebbe nemmeno l’autorità per farla ripartire. “Questo scontro potrebbe creare il caos in tutto il paese”, conclude il New York Times. “Decreti federali e statali in contrasto tra loro metterebbero in una situazione difficile sia gli imprenditori sia i lavoratori”.