Qualche settimana fa Luc Montagnier aveva sostenuto che un virus ingegnerizzato con il tempo perde forza, perchè ad ogni replicazione tende a ristabilire la sua struttura originale. La natura tende cioè ad eliminare nel tempo le sequenze introdotte artificialmente dall’uomo.
Sarà un caso, ma ieri il dott. Zangrillo, primario del S.Raffaele di Milano, ha dichiarato: “Da un punto di vista clinico il coronavirus non esiste più“. E poi ha aggiunto: “Mi viene veramente da ridere. Oggi è il 31 di maggio e circa un mese fa sentivamo gli epidemiologi dire di temere grandemente una nuova ondata per la fine del mese/inizio di giugno e chissà quanti posti di terapia intensiva da occupare. In realta’ il virus, praticamente, dal punto di vista clinico non esiste piu’. Questo lo dice l’università Vita-Salute San Raffaele, lo dice uno studio fatto dal virologo/direttore dell’Istituto di virologia professore Clementi, lo dice assieme alla Emory University di Atlanta, il professor Silvestri“. E ha proseguito: “Tamponi eseguiti negli ultimi 10 giorni hanno una carica virale dal punto di vista quantitativo assolutamente infinitesimale rispetto a quelli eseguiti su pazienti di un mese/due mesi fa.”
Quindi adesso cosa facciamo? Come farà il governo a giustificare il prolungamento ad infinutum dell’ “emergenza sanitaria”? Come potremo continuare a tenere tutti sulle spine, in attesa del “vaccino che ci salvi la vita”? Come faranno a continuare ad imporre il distanziamento sociale, le ridicole separazioni di plexiglas al ristorante, e le ancora più ridicole “delimitazioni” per far giocare i bambini senza che entrino in contatto fra di loro?
Faranno finta di niente, oppure aspetteranno con ansia che ci sia una “nuova ondata” di coronavirus uscita chissà da dove, per ristabilire il panico che ci sta venendo a mancare?
Oppure, più seplicemente, il dott. Zangrillo vedrà improvvisamente la sua reputazione attaccata e distrutta dal mainstream compatto, manovrato dalle case farmaceutiche?
Si accettano scommesse.
Massimo Mazzucco