«La proroga dello stato d’emergenza rappresenta una rottura costituzionale, incidendo sulla forma di governo e sul sistema delle fonti. Essa si pone al di fuori del perimetro costituzionale essendo sprovvista dei presupposti che giustificherebbero l’intervento governativo»: è il duro commento dell’Osservatorio sulla Legalità Costituzionale istituito presso il Comitato Rodotà che attacca il sì in Senato alla proroga dello stato di emergenza che il governo ha fissato al 15 ottobre (oggi, mercoledì 29 luglio, arrivato il sì anche alla Camera).
«Si invita la Presidenza del Consiglio a ritirare tale proposta, i cui atti consequenziali risulterebbero tutti incostituzionali e lesivi delle libertà fondamentali – prosegue l’Osservatorio in una breve nota pubblicata su Facebook – L’Osservatorio Permanente sulla legalità costituzionale si riserva di impugnare il provvedimento in tutte le sedi, nazionali e sovranazionali, a tutela della democrazia, dello Stato di diritto e della Costituzione».
E proprio per oggi, mercoledì 29 luglio, il ComiCost, Comitato per la Libertà Costituzionale, presieduto dall’avvocato Nino Filippo Moriggia, ha convocato una conferenza stampa presso la Camera dei Deputati a Roma per illustrare l’attività del Comitato e per presentare nel dettaglio il contenuto del ricorso straordinario al Capo dello Stato che, secondo il comitato stesso, segnala le “illegittimità di provvedimenti” adottati finora.
Il premier Conte ieri in Senato, nel suo discorso, ha difeso l’adozione della proroga dello stato di emergenza, supportato dalla maggioranza di governo e attaccato dalle opposizioni.