Questa mattina è stato sgomberato a Padova il Bios Lab, uno spazio sociale situato in via Brigata Padova, nel cuore del quartiere Palestro.
Lo stabile è di proprietà dell’INPS, come molti altri edifici che nella città patavina sono lasciati all’incuria e all’abbandono, che evidentemente proverà a reinserirlo nel mercato immobiliare, in una delle tante aree cittadine soggette a gentrificazione.
Una vera e propria operazione di speculazione, che ha trovato un prono esecutore nella Questura di Padova, sempre solerte a mettere in atto sgomberi, soprattutto durante le ferie agostane. «Denunciamo questa infame decisione della Questura e dell’INPS, colpevoli di aver aggredito il quartiere e la città, di aver riportato abbandono e degrado laddove sorgevano ogni giorno vita e desideri» scrivono gli attivisti/e in un comunicato.
Gli ingressi dello stabile sono stati prontamente murati nel corso dell’operazione di polizia, causando l’ennesimo sperpero di risorse pubbliche utilizzate per chiudere uno spazio che aveva una funzione importante all’interno del quartiere e della città.
«Gli spazi del Bios rappresentano da molti anni una ricchezza per la città, un valore aggiunto culturale e politico, un patrimonio prezioso di esperienze autorganizzate, il “visàvis” lo sportello gratuito di supporto legale per richiedenti asilo è soltanto una delle molte esperienze di supporto e mutualismo attivate recentemente nei nostri spazi» continua il comunicato, «questi erano laboratori di idee e contaminazioni, fucine sempre attive di produzione e riproduzione di lotte e rivendicazioni, riferimenti cittadini per molteplici battaglie contro sfruttamento, sessismo e razzismo».