Marcello Pamio
Il 29 gennaio 2020 è stata pubblicata la IV edizione di un volume con il testo integrale della Costituzione della Repubblica italiana, edito da Edizioni Giuridiche Simone.
Fin qui nulla di strano. La cosa intrigante riportata in copertina è il sottotitolo: “il testo è aggiornato alla legge costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari”.
Va bene che l’approvazione della legge costituzionale per la riduzione del numero dei deputati, da 630 a 400, e dei senatori da 315 a 200 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 12 ottobre 2019, ma il referendum confermativo sarà il 20-21 settembre 2020.
Per quale motivo una casa editrice pubblica ben 8 mesi prima del consulto popolare la modifica della Costituzione? Non si poteva aspettare per la ristampa la fine di settembre?
Siamo di fronte ad un azzardo editoriale, oppure qualcuno ha la sfera di cristallo e sa in anticipo come andrà il referendum?
Ricordiamo che la riduzione dei parlamentari non serve – come vuole la narrazione ufficiale – a ridurre la spesa dello Stato, ma a rosicchiare ulteriormente la rappresentatività del popolo, e così facendo il Parlamento ne resterebbe svilito e soprattutto indebolito.
Il regime dittatoriale ha tutti gli interessi ad avere meno marionette da pagare e controllare, perché avrebbe il lavoro molto facilitato! Ma è così interessato a tale riduzione da manipolare perfino l’esito di un Referendum?