Salvini ha scelto anche la città di Jesi come tappa per la campagna elettorale in vista delle prossime regionali che danno la regione Marche in quota destra.
Lo Spazio Comune TNT, raccogliendo e rilanciando la chiamata dei tantissim* che da subito ci hanno contattati, ha lanciato l’appello a mobilitarsi e a presidiare la piazza. Mentre con un comunicato alcune sigle della sinistra cittadina (ANPI, ARCI, FAI e Sinistra Italiana) sostenevano che sarebbe stato giusto restarsene a casa, la città ha deciso di uscire per le strade dando vita a una stupenda giornata di mobilitazione!
Al comizio di un impresentabile fascista, razzista, sessista, omofobo Jesi ha risposto scendendo a presidiare quelle strade e quella piazza che da sempre sono la casa degli antifascisti, di chi accoglie, si batte per i diritti e contro le discriminazioni, di chi trova insopportabile che diventino il luogo per messaggi di odio e separazione.
Nonostante la militarizzazione di tutto il centro storico ed una gestione particolarmente aggressiva dell’ordine pubblico, in tantissim* si sono ritrovat* sin dalle 16 per assediare Salvini e i suoi sodali.
Un migliaio di persone si è riversato lungo corso Matteotti, dove i reparti della mobile hanno sbarrato gli accessi alla piazza della Repubblica senza però riuscire ad impedire che alcune centinaia di manifestanti raggiungessero il luogo del comizio aggirando l’apparato di sicurezza.
Una composizione bellissima, fatta non solo da militanti, ma da giovan* e giovanissim*, migranti, persone comuni che hanno trovato irricevibili i messaggi che sarebbero arrivati dalla piazza verde. Un corpo sociale composito e variegato che ha manifestato con forza e determinazione anche durante le due cariche insensate che abbiamo subito, anche contro il blindato che, messo in moto all’improvviso contro la folla, spingeva sui manifestanti, anche contro le provocazioni della Polizia.
La piazza di ieri non ha rigettato solo il veleno dei messaggi leghisti, ma ha anche preteso di riprendere la parola contro quella cultura, che così tanti proseliti e danni ha fatto anche a ‘sinistra’, per cui bisogna chiudersi in una muta riprovazione contro i provocatori seriali e i seminatori d’odio, lasciarli fare, parlare, prendersi spazi sempre più ampi. E sempre senza contraddittorio.
Bene, ieri Jesi ha chiamato e quel contraddittorio l’hanno sentito tutti chiaro e forte. Un contraddittorio fatto di corpi vivi che insieme hanno riscoperto quella potenza che nella nostra città e nella nostra regione nessun risultato elettorale, di qualunque colore sarà, potrà mai neutralizzare, rappresentare, condizionare. E quanto ci voleva!
A fine manifestazione ci siamo premurati, con scopettoni e disinfettanti, di sanificare quel palco sperando che non debba mai più vedere uno scempio del genere.
Jesi c’è!
Noi ci siamo!
#jesinonsilega
Spazio comune TNT – Jesi