Cosa puoi fare per la salute del tuo scheletro

Nasce CDC SALUTE, rubrica di informazioni, notizie e suggerimenti per accrescere consapevolezza e prendersi cura della propria salute da protagonisti. La visione che proponiamo è quella unitaria della persona, vista nella sua unicità di ‘essere umano multidimensionale’ in cui corpo, mente e spirito sono inestricabilmente connessi sia sul piano fisico-chimico che su quello sottile e informazionale.

Il DNA è un alfabeto specifico per ogni individuo, ma le parole con cui ognuno scrive il libro della propria vita vengono scritte man mano che si interagisce con l’ambiente. Da questo punto di vista, dunque, tutto è importante: cosa mangiamo (ma anche come, quanto e quando), cosa beviamo, l’aria che respiriamo, se facciamo attività fisica o meno, ma anche i pensieri, le emozioni, le relazioni interpersonali e il rapporto con la natura e gli altri esseri viventi.

I nostri comportamenti e le nostre scelte sono quindi in grado di favorire la salute o, al contrario, l’insorgenza o il peggioramento della malattia. Non esiste il caso, esiste la causa. Esserne consapevoli significa cambiare totalmente prospettiva e poter avere un ruolo determinante nella costruzione del nostro benessere, ma anche di quello dei nostri figli e nipoti.

E questo pone il tema della responsabilità che abbiamo verso la nostra stirpe, quella umana. Il nostro stile di vita, infatti, determina anche la salute a lungo termine delle generazioni future.

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di Valentina Bennati
comedonchisciotte.org

Ne soffrono le donne principalmente, ma anche gli uomini, dopo i sessant’anni.

L’OSTEOPOROSI è una patologia correlata all’invecchiamento e si presenta con una riduzione della massa e della densità dell’osso che fa aumentare il rischio di fratture.

In questa situazione spesso viene consigliato di aumentare il consumo di latte e derivati perché sono alimenti ricchi di CALCIO, la visione della naturopatia e della medicina tradizionale cinese è diversa: il calcio derivante dal latte vaccino e dai suoi derivati non risolve il problema, lo peggiorerebbe anzi, poiché in eccesso questi cibi sono acidificanti e una delle priorità del nostro organismo è mantenere il ph del sangue a livelli leggermente alcalini.

L’alimentazione della maggior parte delle persone oggi comprende già tanti cibi che rilasciano residui acidi (ad esempio cibi raffinati o troppo proteici) e il corpo è costretto a  mobilitare le sue riserve alcaline per compensare e riportare il ph a livelli adeguati. Prima di tutto viene mobilitato il sodio, poi il fosforo e, se l’eccesso di acidità permane ancora, viene infine mobilitato il calcio che viene richiamato proprio dalle ossa. Ecco che molti minerali utili e necessari per la salute e il benessere vengono utilizzati dall’organismo per riparare a un “errore” alimentare.

È per questo che è preferibile assumere il calcio da fonti alternative ai latticini: frutta secca (mandorle, noci, nocciole ecc….), fichi, legumi, cereali integrali. Anche i semi oleosi (soprattutto il sesamo) contengono calcio, i germogli (in particolare quelli di alfa-alfa) e le verdure (a foglie e a radice).

Oltre al calcio altre sostanze sono necessarie per l’irrobustimento e la corretta crescita dell’osso:

  • Il MAGNESIO che si trova negli stessi elementi che contengono calcio, nella frutta (in particolare mele, fichi e limoni) e nelle verdure appena raccolte (specialmente verdure a foglia verde).
  • La VITAMINA C che è nella frutta (specie negli agrumi) e nelle verdure appena colte.
  • Il SILICIO presente nei cereali integrali (soprattutto il miglio) e nell’equiseto (quest’ultimo si può trovare in erboristeria o farmacia e ha un’azione remineralizzante benefica anche per capelli e unghie).
  • I FITOESTROGENI che sono nella soia, nelle lenticchie, nei semi di lino, nei cereali integrali e nell’aglio.
  • I FITOPROGESTINICI presenti nell’olio di enotera (in farmacia o erboristeria) e in alcune piante come l’angelica.
  • La VITAMINA D (presente in olio di fegato di merluzzo, salmone, sgombro, sardine, uovo). Fondamentale però è l’esposizione alla luce solare soprattutto nei mesi più caldi dell’anno. I raggi solari che ci fanno produrre vitamina D sono, infatti, gli UV-B della frequenza compresa fra i 290 ed i 315 nm che sono presenti in Italia solo da giugno a settembre circa. Quindi è scontato che durante l’inverno si diventi carenti, anche perché sono cambiate molto le nostre abitudini di vita: si sta meno all’aria aperta, passiamo molte ore in ufficio o comunque al chiuso delle abitazioni e quindi abbiamo notevolmente ridotto le occasioni di esposizione. Per questo motivo sarebbe una buona abitudine ricorrere ad una integrazione per tutto il periodo che ci separa dall’estate.
  • Alcuni oligoelementi (RAME ZINCO E MANGANESE) sono utilissimi nella formazione dell’osso, del collagene e dell’elastina.
  • Infine sono necessari anche gli OMEGA TRE che favoriscono l’assorbimento del calcio e la densità ossea: sono apportati dal pesce azzurro, dalle noci, dalle alghe e dall’olio di lino spremuto a freddo che va conservato in frigo. I semi di lino, se consumati tal quali, devono essere assolutamente macinati per poter essere assimilati dall’organismo. Si prestano bene a rendere più gustosi tanti piatti, dai cereali, alle insalate, alle minestre, se “spolverizzati” sopra. Una volta sminuzzati, però, vanno usati subito e non conservati perché irrancidiscono facilmente.

Tra le bevande sono da preferire il the bancha e il the kukicha per l’elevato contenuto in calcio (si trovano nei negozi di alimentazione naturale e nelle erboristerie) e acqua addizionata a succo di limone (è alcalinizzante e aiuta a fissare il calcio).

In generale è necessario prediligere cibi biologici e biodinamici perché liberi da ogm, residui chimici e perché migliori dal punto di vista nutritivo.

Meglio sostituire il sale raffinato con il sale marino integrale (e comunque non farne un uso esagerato poiché il sale determina l’espulsione del calcio insieme alle urine) e sostituire lo zucchero bianco con lo zucchero di canna integrale o quello grezzo di barbabietola che sono ricchi di minerali e oligoelementi (facendo sempre comunque attenzione ad un consumo moderato).

Ci sono poi alcuni cibi che, in caso di osteoporosi, sarebbe bene evitare/limitare:

  • Caffè, the, bibite gassate che contengono caffeina (la caffeina aumenta l’escrezione del calcio attraverso le urine).
  • Alcol (deprime l’attività degli osteoblasti che sono le cellule costruttrici dell’ osso).
  • Spinaci (contengono grandi quantità di acido ossalico che ha la capacità di legarsi al calcio a livello dell’ apparato digerente impedendone l’assorbimento).
  • Asparagi, barbabietole, cacao (possono interferire sul corretto assorbimento intestinale del calcio).
  • Carne rossa (contiene grandi quantità di fosforo che compete con il calcio ostacolandone la fissazione nelle ossa).
  • Pomodoro (per via dell’elevata acidità).

Bisogna, inoltre, fare attenzione ai deodoranti contenenti sali di alluminio (attraverso la pelle l’alluminio, nel tempo, si lega ai minerali tra cui il calcio, rendendoli indisponibili per l’assorbimento) e ad alcuni farmaci che hanno azione demineralizzante, specie se assunti per periodi prolungati, ad esempio i cortisonici, gli immunosoppressori, gli ormoni tiroidei, gli antidepressivi, gli antiacidi e i diuretici. Il medico potrebbe valutare un’ alternativa naturale quando si ha a che fare con cure lunghe.

Infine la cosa più importante: l’esercizio fisico. La scarsa mobilità fa perdere massa ossea.

L’attività fisica deve essere regolare: passeggiate all’aria aperta di almeno 30/40 min al giorno per sfruttare, quando il tempo lo consente, anche l’effetto benefico del sole che stimola il deposito di calcio rafforzando le strutture dell’osso e dei muscoli.

Di grande beneficio anche le ginnastiche energetiche cinesi (qi gong, tai ji quan), il ballo (che migliora anche l’umore), il tappeto elastico.

L’esercizio fisico moderato, oltre a prevenire perdita di massa ossea, aiuta anche a ridurre i dolori articolari e a migliorare le varie attività metaboliche. È quindi sempre un toccasana per il nostro organismo (a qualsiasi età!).

Molto si può fare per la salute del nostro scheletro. A cominciare da uno stile di vita che controlli l’infiammazione e in questo post ho voluto dare alcuni suggerimenti da mettere subito in pratica, anche in assenza di una diagnosi di osteopenia o osteoporosi.

La prevenzione, infatti, rimane sempre la nostra arma più importante perché la salute, non solo delle ossa, è un processo che deve svilupparsi durante tutta la vita.

FONTE: https://valentinabennati.it

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