Ancora repressione sugli scioperi in Perù

A poco più di un mese dalla crisi politica che ha visto succedersi tre presidenti nel giro di una settimana, una nuova escalation di repressione è avvenuta nei giorni scorsi nella regione di Ica e di La Libertad, dove il “paro agrario” dei lavoratori del settore agricolo è stato brutalmente represso dalle forze dell’ordine, lasciando un saldo di oltre 25 persone ferite dai proiettili della polizia.

Il motivo della protesta dei lavoratori del settore agricolo è la promessa, mai mantenuta, di una nuova “legge agraria” che doveva essere approvata il 20 dicembre ma che, per mancanza di consenso al Cogresso, è stata rimandata alla Commissione Economica presieduta dal deputato Antonhy Novoa, il quale ha dichiarato che una nuova proposta sarà inviata al Congresso nel giro di una settimana.

Questo nuovo ulteriore ritardo nell’emanazione della legge ha esasperato gli animi dei lavoratori del settore, che da tempo attendono un adeguamento delle pessime condizioni salariali e dei diritti, che hanno lanciato lo sciopero generale del settore bloccando la Panamericana Sur nella regione di Ica e la Panamericana Nord nella regione di La Libertad.

Perù

I blocchi stradali hanno paralizzato i rifornimenti del paese per due giorni, prima che le forze dell’ordine intervenissero per sgomberare i presidi. L’azione di forza della polizia ha però generato forti scontri con i manifestanti, per nulla intenzionati a mollare la protesta, e alla fine ha lasciato un pesante saldo di oltre 25 persone rimaste ferite dai proiettili in particolare nella regione di Ica, tra i quali 5 minori. Le due giornate di protesta hanno portato anche all’arresto di 32 persone, tra i quali due minori e un anziano, tutti ancora in carcere in attesa di giudizio.

Lascia un commento