MDF è Comunità, Condivisione, Libertà – Intervista a Patrizia Arcobelli

La decrescita felice è consapevolezza della necessità ma anche della bellezza di rallentare e di proteggere la natura, l’ambiente e gli altri. E’ una ricerca, un approfondimento, un miglioramento del nostro stile di vita, che risulta profondamente rispettoso nei confronti del pianeta che ci ospita.

Intervista a Patrizia Arcobelli, MDF Cuneo

Com’è nato il Circolo MDF di cui fai parte?

Il circolo di Cuneo nasce nel 2012 dopo la conoscenza personale di due soci con Maurizio Pallante. ne hanno curato la nascita, la germogliazione e la crescita in piena maturazione: Maurizio ed Annarita

Alcune persone del gruppo di origine si sono avvicendate nel corso degli anni, anche in seguito a spostamenti personali.

La zona del cuneese occupa un vasto territorio: questo avvantaggia il circolo perché permette di conoscere con più capillarità il territorio, poiché noi soci viviamo in paesi abbastanza distanti tra di loro, ed è possibile contaminare e collaborare con diverse associazioni.

La problematica a volte è che ritrovo tra i soci risulta difficile per un problema di carenze di infrastrutture.

Le distanze possono comunque non essere cosi’ un problema visto che abbiamo una socia iscritta residente in Francia.

Com’è strutturato il circolo? Di cosa vi occupate?

Nel circolo siamo due co-presidenti, per la questione di genere e di rappresentare le diverse sensibilità e sfaccettature umane, siamo un uomo e da una donna, io e Maurizio Nai, ed una tesoriera Elisa.

Ci occupiamo di divulgazione socio culturale, di laboratori di autoproduzione, ci agganciamo sovente ad eventi di altri gruppi ed associazioni, cogliendo nella loro attività spunti utili per la divulgazione dei principi della decrescita felice.

Le 3 cose più belle del tuo Circolo

La prima cosa che mi viene in mente è la bio-diversità dei soci, che apporta al lavoro del circolo prospettive differenti ma complementari.

La convivialità e la voglia di stare assieme sono un punto di forza del circolo. Al pic-nic annuale del Pero organizzato a giugno, siamo in molti a partecipare, tra soci, amici e simpatizzanti, ed è un momento di festa, di coinvolgimento, di relazione e di divertimento a cui teniamo tutti tantissimo.

La cura e l’attenzione dei soci forniscono continuamente spunti e conoscenze per la creazione di reti e di relazioni, oltre alla scoperta di tematiche pertinenti alla decrescita.

Un suggerimento per chi vuole aprire un Circolo

Oltre che a cercare online sul sito decrescitafelice.it se ci sono circoli o gruppi MDF sul territorio, si possono contattare i circoli geograficamente vicini per avere supporto ed informazioni.

Per aprire un circolo basta essere un gruppo di persone, di amici, con forti legami individuali, e con voglia di agire, di impegnarsi verso l’esterno per condividere i valori della decrescita felice.

Cos’è per te la decrescita felice?

Per me la decrescita felice è consapevolezza della necessità ma anche della bellezza di rallentare e di proteggere la natura, l’ambiente e gli altri.

È necessario ed è bello rallentare e ricercare uno stile di vita sobrio, equo e anche creativo, che ci permetta di vivere in equilibrio, in sintonia con se stessi, con la natura.

E’ una ricerca, è un approfondimento, un miglioramento del nostro stile di vita, che risulta profondamente rispettoso nei confronti del pianeta che ci ospita.

Non si tratta solo di ecologismo, ma di un’alternativa di vita sana.

Per me è stato un percorso di conoscenza dapprima personale, poi ha coinvolto la mia famiglia: i piccoli gesti di cura, di consumo critico, di autoproduzione, di scelta su ciò che ha un minor impatto sulla terra, coinvolgono tutta la mia famiglia, in ogni aspetto e settore della nostra vita.

Questo percorso ci ha donato una ricchezza di relazioni umane conviviali e di scambio, di dono reciproco, di sostegno, di stimolo a creare qualcosa di buono attorno a noi, nel cercare la bellezza delle piccole cose.

Ho trovato una spinta creativa nel modo decrescente di vivere e di gestire la mia famiglia, e questa alternativa ci rende felici, ho scoperto l’autoproduzione ed ora fa parte del mio sentire creativo.

Dall’alimentazione alla cura di se, dai trasporti all’efficienza energetica della casa, dall’acquisto ed uso degli elettrodomestici, alle vacanze, al consumo critico, per noi ogni aspetto è valutato in serenità, nell’ottica di fare del nostro meglio per proteggere il pianeta terra.

Come sei venuta a conoscenza di MDF?

Ero a conoscenza del movimento decrescita felice, in modo superficiale, tramite i social media, conoscevo Italia che cambia, stavo muovendomi sempre più nella ricerca di realtà che volevano impegnarsi nel costruire qualcosa di buono, che fossero artefici di un cambiamento culturale e sociale, sentivo che non potevo più starmene con le mani in mano a lamentarmi di quello che non funzionava, a subire solo l’immagine decadente di un ‘Italia in crisi, senza fare nulla. Era ora di agire per me, per le mie figlie.

Nel 2016 partecipai ad un corso di scollocamento tenuto da Andrea Strozzi e Paolo Ermani, un corso molto interessante che mi ha fatto capire che potevo prendere in mano la mia vita, che potevo uscire dalla zona di comfort e da uno stile di vita che sentivo pesante, insostenibile a livello umano. Al corso ho conosciuto Maurizio Nai appunto il socio fondatore del circolo di Cuneo, e sono venuta in contatto con attività e persone che sul territorio avevano voglia di impegnarsi per migliorare la realtà che ci circonda, che volevano impegnarsi nel costruire una realtà migliore.

ho iniziato a partecipare alle riunioni mensili del circolo, ed ho superato la mia timidezza, e da socia che un po’ in disparte prendeva appunti, segnavo spunti di libri, documentari, film, attività del territorio interessanti, ora mi sento proprio partecipe di questa rivoluzione gentile,parte del cambiamento, artefice di questa alternativa possibile e sostenibile.

Quali attività organizzate con il Circolo?

Ci occupiamo di divulgazione socio culturale, di laboratori di autoproduzione, ci agganciamo sovente ad eventi di altri gruppi ed associazioni, cogliendo nella loro attività spunti utili per la divulgazione dei principi della decrescita felice.

In Collaborazioni con Associazione di Etologia Etica Eticoscienza, abbiamo organizzato una conferenza sul rapporto tra uomo ed animale selvatico, ed una laboratorio didattico a questo tema con i bambini.

In collaborazione con la mosca sul muro, associazione cinefila della Valle varaita, siamo intervenuti con un nostro spazio di dibattito a rassegne cinematografiche dei documentari Antropocene e l’uomo si è mangiato la terra.

Altre collaborazioni interessanti le abbiamo realizzate con il cohousing sociale di cuneo (crocevia 46)con cui abbiamo messo in piedi degli appuntamenti per sperimentare piccoli passi di avvicinamento a stili di vita sostenibili per l’ambiente e per l’economia familiare.

3 cose belle della decrescita felice

Le cose belle della decrescita felice secondo me sono molte, ma le tre che mi vengono in mente sono

la comunità: lo spazio per la relazione umane, la collaborazione, il creare una comunità di ascolto e di impegno concreto. Questo è molto bello, perché fare attivismo in queste modalità è uno slancio, non fa sentire soli, ma ci fa sentire parte della moltitudine inarrestabile citata da Paul Hawken, questa moltitudine di persone, milioni di persone che nel tempo e nella storia si impegna in organizzazioni per la difesa della giustizia sociale e nella promozione della sostenibilità ecologica. Ecco, sentire che insieme ad altri possiamo fare qualcosa di buono. In questa comunità cosi’ ricca di stimoli, vivace e rispettosa possiamo immaginare e costruire un futuro davvero bello.

Altra cosa bella è la condivisione di saperi e di esperienze, lo stimolo reciproco, Trovo interessante e stimolante apprendere in continuazione, è una continua ricerca, un continuo migliorarsi, mettersi in discussione, e imparare. Imparare a diventare ogni giorno un cittadino migliore per questo mondo.

Un tema che amo molto è l’autoproduzione. L’essere liberi di autoprodurre ciò che è necessario per noi, e ciò che ci piace.

Senza diventarne schiavi, ma imparare attraverso un percorso di consapevolezza, attraverso l’informazione, la documentazione, la lettura delle etichette, a imparare a capire cosa possiamo fare di concerto, per noi stessi, per volerci bene. Prendersi cura di se con l’autoproduzione ci rende liberi dal sistema che ci impone di lavorare sempre di più per acquistare merci sempre più costose, complesse, con ingredienti e particolari sempre più difficili da identificare e tracciare. L’autoproduzione ci porta all’essenziale, alla sobrietà, alla sufficienza.. L’autoproduzione è un gesto ribelle, dona piacere, libertà e bellezza.

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