Pubblichiamo il comunicato scritto dal Comitato No Grandi Navi in solidarietà ai movimenti e ai comitati oggetto, nelle ultime settimane, di pesanti misure repressive per iniziative e manifestazioni svolte negli ultimi anni.
Come la primavera, anche la repressione non bussa, ma entra decisa. È un mese caratterizzato da strane coincidenze giudiziarie, questo marzo 2021. Questa mattina ci siamo svegliatə con la notizia della notifica di 13 provvedimenti cautelari ad altrettantə attivistə NoTav. Pochi giorni fa ci siamo addormentatə con la rabbia per le 67 condanne emanate nell’aula bunker del carcere di Lecce contro il Comitato No Tap.
Ma questo è anche il periodo in cui alcuni membri del CALP, il Collettivo Autonomo dei Lavoratori Portuali di Genova, e di “Genova Antifascista” sono stati raggiunti da perquisizioni da parte della DIGOS per le iniziative di denuncia contro le navi della flotta Bahri che trasportano armi in Arabia Saudita per la guerra in Yemen. Come se quest’ondata di misure e provvedimenti non fosse già abbastanza, alcuni giorni fa è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini a decine di attivistə di Vicenza si Solleva che tra il 2016 e il 2017 avevano dato vita a diverse iniziative contro la cementificazione di Borgo Berga e l’inquinamento criminale della falda causato dalla Miteni a Trissino. Iniziative che per la procura evidenziano un “disegno criminoso” comune.
Criminali: quello che emerge da queste vicende giudiziarie così come dalle nostre maxi-multe, è che i Comitati territoriali di tutta Italia sono organizzazioni criminali da colpire, da criminalizzare, da reprimere. Lotte territoriali che non condividono vertenze specifiche, ma che riescono a vedere nella devastazione del proprio e altrui territorio esattamente la stessa origine e le stesse conseguenze, vengono colpite da nord a sud senza pietà.
Anzitutto, a tutte queste lotte e a chi sta pagando la propria generosità con il carcere, con i processi, con le misure alternative va tutta la nostra solidarietà. Una solidarietà che non rimane sulla carta, ma che in questi anni – e ancora per molti anni a venire! – si è data nella gioia del costruire un’alternativa insieme, nell’immaginare una diversa gestione dei territori e un diverso benessere delle comunità.
Se combattere per i propri mari, per le proprie montagne, per i propri uliveti, è un crimine, allora processateci tuttə. Se odiare la guerra e rifiutare di essere complici di qualsiasi iniziativa militare è un crimine, allora processateci tuttə.
Le battaglie che portiamo avanti nei nostri territori hanno un nemico comune: la logica del profitto, da ottenere sulla pelle nostra e devastando i territori che abitiamo. È il profitto per pochi contro il benessere e la vita di molti che di volta in volta indossa maschere diverse: MSC Crociere, TELT, SNAM, Miteni e molti altri. Sono nemici pericolosi, dai mezzi politici e finanziari infinitamente superiori a quelle dei nostri comitati e dei nostri movimenti, e tuttavia c’è un motivo se questi Golia non hanno ancora vinto. Quel motivo siamo proprio noi, che con i nostri corpi, le nostre idee, le nostre pratiche difendiamo territori e comunità ad ogni costo.
Criminalizzare la generosità di chi mette in gioco tuttə sé stessə è una scelta politica che non potremo mai accettare: perseguitare ogni forma di alternativa al modello dominante – fatto di grandi opere, estrattivismo, militarizzazione, il tutto condito da un po’ di funzionale greenwashing – è il vero disegno criminale.
Vogliamo aggiungere un’ultima cosa: la forza delle nostre battaglie ha sempre abitato nelle migliaia e migliaia di persone che ci hanno dato ragione, che sono scese in piazza (nei canali, sui sentieri…) con noi. Una forza che ora, a un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19, non può esprimersi nelle forme abituali. Colpire gli attivisti e le attiviste in questo momento significa attaccare approfittando di una presunta debolezza, dell’isolamento, dell’inagibilità.
Ma scopriranno che così non è: la solidarietà non conosce barriere né confini e ancora una volta, unendo le forze, supereremo anche questa ondata repressiva e costruiremo la nostra primavera. E busseremo molto, ma molto più forte di voi.