In 20 mila hanno sfilato ieri da Bussoleno a San Didero, in una marcia che ha unito movimenti, società civile e rappresentanti delle istituzioni locali, come nella migliore tradizione popolare No Tav. Tante le delegazioni che sono giunte da fuori regione e che hanno portato in Valle la solidarietà di altri territori resistenti e il comune desiderio di condividere percorsi di lotta unitari. È il caso del comitato No Grandi Navi di Venezia, di realtà locali che stanno alimentando lo spazio Rise Up 4 Climate Justice, di attiviste e attivisti provenienti da Napoli, città che ospiterà il G20 dell’ambiente il 22 e 23 luglio.
“Siamo la natura che si ribella” è la frase scritta sullo striscione d’apertura, che sintetizza una chiara volontà di costruire «un futuro libero dalla devastazione ambientale, dalle ingiustizie sociali e dove ognuno può dare e ricevere in base alle sue possibilità». L’accelerazione voluta da governo e Telt nell’iniziare i lavori per l’autoporto di San Didero – opera connessa agli interventi per la realizzazione della nuova linea ferroviaria Torino-Lione – è un chiaro esempio di quello che la governance intende per “transizione ecologica”: grandi opere e altri progetti ad alto impatto che indossano la maschera dello sviluppo green.
In Valsusa la contraddizione è palese: «in un momento storico come quello che stiamo vivendo, in piena emergenza sanitaria e con la stessa sanità che ci si è sgretolata sotto gli occhi, vorrebbero utilizzare ingenti fondi europei destinati alle ferrovie, per costruire un nuovo autoporto a San Didero, quindi per finanziare ulteriormente il trasporto su gomma». Così si legge sul sito notav.info, in cui si denuncia io fatto che l’intera Media Valsusa perderebbe il suo polmone verde.
Fortunatamente la storica ostinazione della popolazione locale e la complicità di altre comunità resistenti sta facendo emergere ancora una volta la consapevolezza e la forza di una battaglia che mira a difendere la vita e la natura. Una battaglia che molte persone stanno pagando a caro prezzo, come Dana che ieri ha scritto una lettera, letta a gran voce, in cui sono stati ricordati tutte le/i No Tav che ancora stanno scontando pene e misure cautelari.
Oggi al Presidio di Venaus ci sarà l’Assemblea Nazionale dei Territori in Lotta, un momento di confronto nazionale in cui, tra le altre cose, si discuterà delle mobilitazioni contro il G20 della finanza di Venezia e del percorso “We Are The Tide. You are Only (g)20”.