In Inghilterra 4.700 contagi al concerto col Green Pass e in Vietnam sanitari vaccinati che hanno alta carica virale

Ecco quello che scrive Francesca Naima su L’Indipendente online.

«Sono quasi 5.000 i casi di Coronavirus registrati dopo l’evento che si è tenuto in Cornovaglia, nel Regno Unito. L’evento in questione, a cui è legato il nuovo focolaio sviluppatosi nel Regno Unito, è il Boardmasters Festival; il festival viene organizzato ogni anno ad agosto e alterna musica dal vivo e gare di surf. La settimana dopo il Boardmasters Festival – che si è tenuto dall’11 al 15 agosto – in Cornovaglia e nelle isole di Scilly, è stato registrato il secondo tasso di contagio più alto in Inghilterra. Sono in tutto 4.700 coloro che hanno dichiarato di essere stati presenti al Boardmasters Festival – o di avere avuto collegamenti con esso – poi risultati positivi al Coronavirus, come hanno fatto sapere i funzionari della sanità. Dei 4.700 individui positivi, circa tre quarti hanno un’età compresa tra i 16 e i 21 anni; sono poi 800 i contagiati che risiedono in Cornovaglia, anche se i nuovi casi sono ormai diffusi in tutto il paese. Nonostante il Consiglio della Cornovaglia avesse valutato di cancellare – per l’anno corrente – l’appuntamento con il Boardmasters, il festival alla fine ha avuto luogo, ma con svariate misure adottate per il contenimento del contagio.

L’evento ha contato circa 50.000 partecipanti e a tutti i presenti (dagli undici anni in su) è stato chiesto di utilizzare l’applicazione dell’NHS (National Health System) così da dimostrare il loro stato di salute. Attraverso l’applicazione NHS – o con un documento stampato – chi ha frequentato il festival ha dovuto mostrare di essere in possesso dell’NHS Covid Pass: il nuovo sistema di certificazione che attesta l’avvenuta somministrazione della doppia dose di vaccino. Un sistema che rimane all’interno del Regno Unito ma che è l’equivalente del Green Pass. Per potere accedere al Boardmasters Festival i presenti hanno dunque dovuto dare prova di essere stati vaccinati due volte, e non solo: per i partecipanti, prima di entrare, è stato necessario dimostrare che la seconda dose fosse stata loro somministrata almeno due settimane prima dell’11 agosto, data in cui l’evento ha avuto inizio. Oltre all’NHS Covid Pass, sono state adottate ulteriori misure, quali il tampone negativo effettuato entro 24 ore dall’arrivo al festival o, altrimenti, la possibilità di dimostrare l’immunità naturale con il test molecolare (PCR), di almeno 10 giorni prima dell’evento.

Anche durante i giorni in cui si è svolto il festival, è stato previsto un secondo test –  precisamente due giorni dopo l’inizio dell’evento, il 13 agosto – effettuato da chi soggiornava nel campeggio del Boardmasters Festival. Infine, maschere facciali non obbligatorie ma «Incoraggiati e accolti coloro che preferiscono indossarle», come si evince dal sito ufficiale del Boardmasters festival. Nonostante il personale dell’evento abbia lavorato in stretto contatto con il team di salute pubblica del Consiglio della Cornovaglia, così da implementare le misure di gestione del rischio «Sopra e oltre le linee guida nazionali», le conseguenze sono state ben diverse da quelle sperate. I dubbi sorti fin da subito sull’effettiva immunità sterilizzante (che equivale al requisito minimo per eliminare il virus dove il tasso di immunizzati è molto alto) hanno ora una nuova prova nell’effettiva realtà. Dopo i dati dei contagiati al festival in Cornovaglia, l’efficacia scientifica del Green Pass (NHS Covid Pass nel Regno Unito) rischia di divenire sempre più dubbia».

E il giornalista Massimo Mazzucco menziona sul suo sito Luogocomune.net un articolo scritto dal dott. Peter A. McCullough e pubblicato sul sito The Defender di Robert Kennedy Jr.

«Una rivoluzionaria ricerca in preprint del prestigioso gruppo di ricerca clinica dell’Università di Oxford, pubblicata sul Lancet il 10 agosto, contiene allarmanti rivelazioni che sono potenzialmente devastanti per la campagna vaccinale contro il covid.

La ricerca rivela che le persone vaccinate contengono nelle narici 251 volte il carico virale del Covid 19, rispetto alle persone non vaccinate. Mentre attenua i sintomi dell’infezione, l’iniezione permette agli individui vaccinati di trasportare carichi virali particolarmente alti senza inizialmente ammalarsi. Questo li trasforma potenzialmente in “super-diffusori” presintomatici.

Questo fenomeno potrebbe essere il motivo per le scioccanti impennate di contagio post-vaccinale riscontrate nelle popolazioni mondiali più pesantemente vaccinate.

Gli autori della ricerca, Chau et al, hanno dimostrato un alto grado di fallimento del vaccino e una alta trasmissibilità del virus, in una situazione strettamente controllata, durante il lockdown in un ospedale di Ho Chi Minh City, in Vietnam.

[…]

Abbiamo quindi un pezzo del puzzle che ci spiega perchè l’infezione della delta è così potente: chi è pienamente vaccinato agisce come super-diffusore dell’infezione.

Gli individui vaccinati portano delle esplosioni virali concentrate nelle loro comunità e alimentano così nuovi picchi di contagio. Anche i lavoratori sanitari vaccinati infettano quasi certamente i loro colleghi e pazienti, causando un danno collaterale enorme.

Continuare le vaccinazioni potrà soltanto far peggiorare questo problema, in particolare fra i dottori e gli infermieri che lavorano in prima linea con i pazienti più vulnerabili.

I sistemi sanitari dovrebbero abbandonare immediatamente gli obblighi di vaccinazioni e cominciare a considerare iloro attuali operatori sanitari già vaccinati come minaccia potenziale per i pazienti e per i loro colleghi».

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