Sabato 25 settembre gli spazi del Csa Sisma di Macerata hanno ospitato l’incontro pubblico con la delegazione dei lavoratori Gkn Driveline di Campi Bisenzio, organizzato dai Centri Sociali delle Marche.
L’ ‘eredità operaia’ tramandata dalla vecchia generazione alle dipendenze Fiat, il lavoro di inchiesta e supporto al fianco delle vertenze aperte nel territorio, il processo di autorganizzazione interna, dal ‘delegato di raccordo’ al collettivo di fabbrica, per costruire consapevolezza e autodeterminazione e superare la coazione a ripetere lo schema chiuso della rappresentanza sindacale.
La reazione istantanea alle lettere di licenziamento, la ferma risoluzione nell’allontanare le guardie armate inviate dalla proprietà, la ripresa e l’occupazione della fabbrica. E poi la sperimentazione di una nuova e altra quotidianità nell’autogestione dello stabilimento, l’attitudine all’iniziativa che dà corpo alla mobilitazione permanente fino alla ‘marcia dei 40mila’ – quella buona e giusta – del 18 settembre.
Una vertenza che fin dalla sua origine è stata capace di mettersi a disposizione, dare un’indicazione, farsi generale. Da ‘se sfondano qui, sfondano ovunque’ ad ‘Insorgiamo’ come nome comune, campo di battaglia e spazio di possibilità; uno spazio che fino a ieri, nella crisi economica, sociale e politica che stiamo attraversando, non riuscivamo neppure a intravedere.
Nell’assemblea di sabato insieme a Felice, Francesco e Roberto abbiamo discusso di questo e di molto altro. Ma soprattutto ci siamo interrogati su come valorizzare la potenza di ricomposizione che la lotta Gkn è riuscita ad esprimere, su come possa imprimere una spinta nuova agli altri fronti di resistenza contro i licenziamenti collettivi e le delocalizzazioni; su come possa contaminare altri luoghi dell’attivazione sociale, come la scuola e l’università, e altri ambiti, come quelli che intervengono sulla questione climatica e ambientale.
Su come fare di ‘Insorgiamo’ quel passaggio di testimone che parla di dignità e autonomia, capace di diffondersi e crescere attorno alle linee di frattura delle diseguaglianze, per dare una nuova opportunità alla conflittualità sociale in questo paese e generalizzare l’opposizione al governo Draghi.
Su come tenere aperto questo spazio di possibilità, come amplificarlo fino a mettere in discussione i rapporti di forza, per ridirezionare dal verso giusto la lotta di classe, grazie a un rinnovato protagonismo sociale che torni a rifiutare le decisioni imposte dall’alto.
‘Con le nostre teste, non sulle nostre teste’.
Csa Sisma – Centri Sociali delle Marche
1 ottobre 2021