Sta circolando in più lingue una lunga intervista in cui parliamo delle manifestazioni anti-green pass e del conflitto sociale post-pandemico. L’abbiamo rilasciata qualche tempo fa, in italiano, al settimanale tedesco Jungle World. L’idea l’ha avuta Federica Matteoni, che ha anche tradotto le nostre risposte e che ringraziamo per l’opportunità.
L’11 novembre è uscita in versione ridotta sull’edizione cartacea della rivista, e il 14 novembre ne è apparsa una versione più lunga sul sito. Entrambe hanno come titolo «Der Green Pass ist ein reines Propagandainstrument» [Il Green Pass è un mero strumento di propaganda].
Nel frattempo avevamo spedito la versione completa in italiano, con l’aggiunta di un apparato di note, a Serge Quadruppani, che l’ha subito tradotta in francese. Il 15 novembre è uscita su Lundi Matin con il titolo «Passe sanitaire, conspirationnisme et luttes sociales» [lasciapassare sanitario, cospirazionismo e lotte sociali] e una nota introduttiva di Serge di cui riportiamo uno stralcio:
«Oltre a darci informazioni sulle lotte transalpine, le riflessioni dei compagni italiani ci forniscono ottimi punti d’appoggio per una riflessione che contiamo di fare presto, tornando sul tema della crisi sanitaria. Che è stata un’occasione da sogno per tutti i padroni del mondo, dopo le sollevazioni del decennio scorso: l’occasione di dotarsi di sempre più mezzi per controllare le popolazioni. Tocca constatare che al momento, dopo l’emergenza antiterrorismo, l’emergenza sanitaria, nuovo volto della politica della paura, gli è riuscita piuttosto bene. Ma già in passato l’Italia ha fatto esperienza di come ARX TARPEI CAPITOLI PROXIMA. Che, a uso dei nostri giovani lettori privi di riferimenti classici, potremmo tradurre con: “L’Eliseo trionfante non è mai lontano dal Fouquet’s in fiamme” [Riferimento a uno dei più famosi ristoranti di lusso di Parigi, preso d’assalto da dimostranti durante l’Atto XVIII dei Gilet Gialli, il 16 marzo 2019, N.d.T.]»
[In simultanea, Lundi Matin pubblicava anche la prima puntata del reportage di Andrea Olivieri sulla mobilitazione a Trieste, tradotta da Alessi Dell’Umbria. Ricordiamo che la seconda è qui, anche quella è in corso di traduzione.]
Sempre nel frattempo, ci aveva chiesto un contributo su fantasie di complotto, pandemia e movimenti Adrian Wohlleben di Ill Will Editions.
Ill Will e Lundi Matin hanno molto in comune. Sono i due siti di critica radicale sui quali più si è discusso del significato di una sollevazione radicale e “spuria” come i Gilet Gialli e più ci si è interrogati – già prima della pandemia, a maggior ragione dopo – sulle forme che avranno le sollevazioni future. Lo stesso Adrian è co-autore una delle riflessioni più importanti sull’evento del 2018, Memes With Force: Lessons from the Yellow Vests (traduzione italiana qui), che non a caso abbiamo citato in una delle note scritte per Lundi Matin.
L’intervista ci è parsa il contributo perfetto, così l’abbiamo tradotta in inglese noi stessi, note incluse. Già che c’eravamo abbiamo aggiunta una postilla di WM1 sull’attivismo climatico post-pandemico (un adattamento della premessa a questo post). Adrian ha rivisto la traduzione e l’ha pubblicata ieri, 18 novembre, col titolo «Conspiracy and Social Struggle: Wu Ming on conspiracy, the Green Pass, and the shape of social rupture to come» [Complotto e lotta sociale: Wu Ming su complotti, green pass e la forma della rottura sociale a venire].
Dice: in italiano però non è uscita da nessuna parte. Come mai?
Ai primi di marzo 2020, visto il clima che s’andava instaurando e le prime grandi tempeste di merda scatenatesi intorno ai nostri post, decidemmo di non rilasciare interviste a media italiani. Non interviste incentrate sulla nostra critica all’emergenza pandemica, quantomeno. Troppo alto il rischio di distorsioni, equivoci a catena, messe alla gogna, o comunque che ci venissero attribuiti ruoli indebiti: oggi non c’è intellettuale critico che i media non definiscano «guru della protesta» o qualcosa del genere.
Finché durava la buriana, abbiamo valutato fosse meglio esprimerci solo per iscritto e solamente su Giap. Abbiamo declinato ogni invito di radio, giornali e riviste. L’unica intervista rilasciata nel 2020 è uscita in ceco su una rivista di Praga, A2 (la pubblicammo in italiano qui).
Nel 2021 con l’uscita de La Q di Qomplotto ovviamente WM1 ha rilasciato – scegliendole con oculatezza – alcune interviste sul libro dove si è parlato anche di pandemia, dato che nel libro ci sono pure le nostre critiche al virocentrismo, all’irrazionalità del «lockdown all’italiana», alle narrazioni tossiche a supporto dello stato d’emergenza ecc. Ma in generale abbiamo mantenuto la linea decisa l’anno scorso.
Ecco perché la nostra prima e sinora unica intervista sul lasciapassare e le mobilitazioni in corso è uscita prima in altre lande in altre lingue.
Detto questo, ora la rendiamo disponibile anche in italiano. Eccola, scaricabile in pdf.
Nel frattempo la situazione è andata avanti – divieto di manifestare, spauracchio dell’Austria, chissà come passeremo il Natale, terze dosi ecc. – ma è andata avanti lungo le linee che la community di questo blog ha individuato da tempo. L’intervista è attuale. Se non lo fosse, del resto, non starebbe circolando così tanto. Buona lettura.
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