Esistevano già evidenze scientifiche in merito al ruolo degli e omega-3 e della vitamina D nella modulazione dei processi infiammatori coinvolti in particolare nelle malattie autoimmuni.
Un’ulteriore conferma è arrivata da un lavoro scientifico presentato all’ultimo congresso annuale dell’American College of Rheumatology e recentemente pubblicato sul British Medical Journal.
Effettuato su più di 25.000 persone negli Stati Uniti, ha rivelato che 5 anni di supplementazione con vitamina D hanno ridotto del 22% le nuove diagnosi di malattie autoimmuni, mentre 5 anni di supplementazione con acidi grassi omega-3 a lunga catena (EPA e DHA) hanno ridotto del 18% le diagnosi incidenti delle stesse malattie.
Le malattie autoimmuni hanno un grande impatto sulla qualità della vita delle persone colpite e dei loro familiari, oltre che sul sistema sanitario per i costi di rilievo che generano.
Sono varie, possono interessare quasi ogni parte del corpo e sono in forte aumento.
Come si può leggere nel sito dell’Istituto Superiore di Sanità: “Ancora non si conoscono con esattezza le cause che provocano una malattia autoimmune. Tra le varie ipotesi formulate, una delle più probabili riguarda l’esistenza di una predisposizione ereditaria che evolve nella malattia laddove intervengano fattori scatenanti.
Anche alcuni agenti chimici e farmaci possono favorire la produzione di autoanticorpi che possono causare malattie autoimmuni. A volte, una reazione immunitaria nei confronti di sostanze estranee, può contemporaneamente rivolgersi contro strutture proprie dell’organismo (meccanismo chiamato mimetismo molecolare).”
__
VB