Nel parco della Caffarella a Roma è nato uno spazio antifascista e un fronte di lotta ecologista contro la violenza del capitalismo e dell’eterocispatriarcato. Di seguito il comunicato.
L.E.A Berta Caceres è uno spazio liberato, sorella solidale dei tanti spazi autogestiti che animano questa città e che recentemente hanno attraversato momenti di difficoltà. Una spazio di socialità che vuole promuovere pratiche di lotta ecologista collettiva, per praticare conflitto, per ospitare formazioni, per praticare agricoltura sostenibile e promuovere la mobilità alternativa, uno spazio per riflettere e per agire intersecando l’attivismo ecologista alle lotte transfemministe e anticapitaliste di Roma e del mondo, insieme con i movimenti studenteschi e operai in lotta per ripensare radicalmente istruzione e lavoro.
Nasce in un edificio pubblico, condannato dalla regione Lazio alla vendita a beneficio del profitto privato, e così lo libera dalla gogna di un’asta, lo tutela con la massima cura dello spazio e del contesto in cui si inserisce.
Berta Caceres nasce in un parco, la Caffarella, che una lunga storia di lotte sociali ha difeso dall’avidità della speculazione edilizia. Ci collochiamo a seguito di quelle lotte e le proseguiamo tutelando la natura come bene comune all’interno di questa città.
A pochi metri da qui vi è l’edificio che rappresenta la profonda distanza tra l’ecologia e i palazzi: il Ministero della Transizione Ecologica, governato da un ministro sprezzante nei confronti dell’ambientalismo e strenuo difensore della élite economica del paese.
La gravità della crisi ecologica che stiamo attraversando è sotto gli occhi di chiunque, eppure le istituzioni sono sorde, piegate agli interessi delle élite e incapaci di attuare alcun cambiamento radicale nel modo di produrre energia e consumare, che oggi ha impatti devastanti sul pianeta, non ultime, le guerre imperialiste per l’accaparramento di risorse.
Ci schieriamo contro questa e tutte le guerre, condotte dal capitale contro i popoli e la terra. La guerra in Ucraina rinsalda la continuità di interessi globali attorno all’energia fossile e mette a rischio le nostre necessità di cambiare il sistema di cose vigente a livello energetico e sistemico.
Questa laboratoria nasce a pochi giorni dall’8 marzo, giorno di sciopero transfemminista, e si pone in sostegno e condivisione della ribellione contro il sistema cispatriarcale che opprime.
L’ideologia che giustifica e sottende l’esercizio dell’oppressione in base alla razza, alla classe, al genere, alla sessualità, all’abilità, all’età e alla specie è la stessa che vuole il dominio sulla natura. Ed è un’ideologia coloniale a cui vogliamo opporci.
Dedichiamo questo spazio a Berta Caceres, donna, indigena, femminista, ecologista, uccisa da sicari del capitale estrattivista e coloniale giusto sei anni fa. Con rispetto e ammirazione, lottiamo oggi perché Berta vive anche qui, con noi, anche ora!